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Ardesio

Ardesio è un comune di 3.672 abitanti della provincia di Bergamo della regione Lombardia. Si trova in Valle Seriana sulle Alpi Orobie, sulla sponda sinistra del fiume Serio. Sorge a 593 metri sopra il livello del mare. L'economia è caratterizzata dall'industria tessile e artigianato.

Storia

Recenti studi attestano l'esistenza del borgo già dal periodo dell'impero Romano. Con varie incursioni i Galli, che muovendo dalla Germania Meridionale nelle terre dell'Europa Occidentale, ebbero ragione dei popoli Liguri, Veneti ed Etruschi. Sotto il dominio romano ebbe sviluppo il lavoro nelle miniere di ferro e di rame; infatti a Clusone risiedeva un Prefetto con giurisdizione militare e civile su tutta la Valle Seriana superiore e con l'incarico di sorvegliare il lavoro e le fabbriche di armi. Risale proprio all'anno 409 un atto in cui si legge che Ardesio si sottomise alle orde di Alarico con la consegna comandata di armi e di uomini. E in questo documento che appare il nome di Ardesio. Le successive invasioni dei Goti, Longobardi, Franchi, Germani fecero di questi barbari í nuovi protagonisti dell'Alto Medioevo. Precisamente nell'anno 774 il nuovo imperatore donò ai Canonici di Tours diverse terre di Ardesio e delle zone limitrofe; tali terre passarono nel 973 ad Ambrogio Vescovo di Bergamo, che cedette le proprietà in territorio di Torino, Pavia e Milano in cambio dei beni di cui la Canonica di San Martino di Tours era in possesso nella Bergamasca. Il 31 dicembre 1077 Landolfo Milanese, presbitero di Bergamo, acquistò dalla Vedova di Alberico da Martinengo ogni diritto sulle vene d'argento che essa possedeva in Ardesio. Il prezzo della transazione fu fissato in cinquanta libbre di denari d'argento. Nel 1156 Federico Barbarossa donò al vescovo di Bergamo i distretti di Valle Seriana e Brembana. Le varie transazioni e concessioni formarono la base dello statuto giuridico del Comune di Ardesio che si perfezionerà nelle epoche successive. Durante il dominio della Serenissima, Ardesio conobbe periodi di prosperità e di benessere favorito principalmente dall'industria delle armi, del legname e dal commercio dei panni e delle lane, ma non furono privi di oneri. In un documento di Francesco Donato del 1551 si legge di soldati di Ardesio schierati con le truppe venete in difesa dell'isola di Candia contro le invasioni dei Turchi. Nel frattempo la Repubblica di S. Marco insensibile alla necessità di adeguarsi alle mutate esigenze sociali ed impreparata a difendersi militarmente cedeva il passo alle truppe napoleoniche che nel 1797 scacciavano da Bergamo Alessandro Ottolini, ultimo rettore di Venezia. Da parte dei valligiani non mancarono manifestazioni di ostilità contro i nuovi arrivati, ma questi reagirono con durezza inaudita. Nel 1814 al governo francese subentrava quello austriaco. Il paese è travagliato dalla miseria, dalla fame, circostanze che obbligano il Comune di Ardesio alla vendita di buona parte del suo patrimonio immobiliare. Finalmente nel 1859 entra a far parte del Regno d'Italia e come ogni cittadino anche gli abitanti di Ardesio compiono il loro dovere quando la patria chiama alle armi per difendere i propri diritti.

Da vedere

Chiesa di san Pietro - eretta nel XV secolo, che ha subito rifacimenti nel corso del '600.

Museo Etnografico dell'Alta Val Seriana - ricco di reperti archeologici ed oggetti legati alla vita nella valle.

Chiesa Parrocchiale - ricostruita nel XVIII secolo sui resti di un vecchio edificio religioso, che è ricca di opere d'arte. L'interno appare soverchiato dalle decorazioni eseguite nel 1864 da fratelli Maironi e dal garibaldino Paolo Mazzoleni. Lo splendido altare maggiore non cessa di stupire per la profusione di sculture, la varietà raffinata dei marmi e la finissima medaglia del paliotto.

Santuario della Madonna delle Grazie, costruito nel XVII secolo per volere popolare, è tra i più frequentati della zona. La chiesa ha una struttura con pianta basilicale a tre navate in stile composito classico. La navata centrale è coperta da grande cupola a botte in muratura, con base frazionata da quattro lunotti a mezza luna, due a finestre vetrate e due cieche affrescate. Le navate laterali sono coperte da serie di volte a botte in muratura, gravati su piattabande, sorrette da colonne e paraste in marmo, in stile composito, incastonate nelle mura esterne. La facciata est, è una struttura architettonica eseguita in pietra locale e marmo rosso a fronte in stile ionico settecentesco, riproduce la forma interna dell'edificio a tre navate. Le parti laterali sono ornate da due grandi paraste in stile ionico con sovrastante ricco cornicione marmoreo. Nella parte centrale, alla base ha sede l'entrata principale, affiancata da due ampie finestre con abbondanti decorazioni marmoree. La parete sud è ornata da un elegante portichetto, eseguito a ricordo della Consacrazione del Santuario del 1919. Il campanile nell'imponenza dei suoi 68 metri di altezza, eseguito in pietra locale a base quadrata fino alla cella campanaria, è completato in forma ottagonale ed arricchito da decorazioni in marmo rosso con capitelli e mascheroni stile barocco e cupola a cipolla.

Come arrivare

In auto: raggiunta Bergamo proseguire fino alla circonvalazione delle Valli, quindi proseguire in direzione Valle Seriana, imboccata la superstrada proseguire in direzione di Clusone. Raggiunta la località Ponte Selva Prosegire in direzione Valbondione per 8 km.

In aereo: l'aeroporto di Bergamo Orio al Serio è collegato con più di 60 città d'Europa dalle maggiori compagnie aeree e low cost.

In treno: stazione delle ferrovie a Bergamo permette di raggiungere il centro città in pochi minutitreno, situata proprio a fianco alla stazione deglia autobus.

Tipologie