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Camugnano

E un comune dell'Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con  2092 abitanti e ha una superficie di 96,5 chilometri quadrati. I suoi confini sono segnati ad oriente dal Bacino del Brasimone, ad occidente dal Limentra di Treppio, a nord dal Monte Vigese e a sud dal crinale montagnoso di Monte Calvi, Monte delle Vecchiette. Sorge a 692 metri sopra il livello del mare.

Storia

Con la romanizzazione del territorio cominciano ad apparire i primi segni permanenti dell’uomo: al di là del ritrovamento di monete e suppellettili a Le Mogne, noi rievochiamo il mondo latino ogni volta che pronunciamo il toponimo di molte località. Gli effetti della confinazione longobarda sopravvivono a lungo se si considera che, a partire dal sec. X, con l’instaurazione del regime feudale l’alta montagna bolognese resta dominata prevalentemente da stirpi di origine toscana, tra cui sul Camugnanese i Conti Alberti di Prato, discendenti dai Carolingi e riconosciuti come dominatori di queste terre, tra le altre loro, nientemeno che da due diplomi imperiali, uno di Federico Barbarossa ed uno di Ottone IV imperatore (1209). Con la morte della Contessa Matilde (1115) si apre un nuovo capitolo della storia della montagna e le sorti dei conti Alberti si intrecciano con le forze autonomistiche delle comunità locali. Lentamente, tra il ‘200 e il ‘300, il Comune cittadino bolognese ebbe la meglio sul regime feudale dei conti Alberti e degli altri signori locali, e lo sostituì con un’organizzazione politica e militare che, pur tra ribellioni episodiche ed il permanere di alcuni privilegi feudali, fa capo alla città e alle sue strutture organizzative. Le principali frazioni del Camugnanese divengono dunque comuni rurali ciascuno con propria amministrazione elettiva, popolare, democratica, guidata dal massaro, sotto il governo di Bologna Comunale, rappresentato dal Capitanato della Montagna, istituito nel 1265 con sede prima a Casio e poi a Vergato. Molta storia del periodo comunale camugnanese ci è nota dagli estimi dei Comuni locali, che danno precise descrizioni economiche e demografiche elencando i beni presenti dentro e fuori il castello, distinti per case, domunculae, casamenta e capanne, ai fini della determinazione dei valori da tassare. Dal tramonto della lunga età medievale Camugnano, per tutto il periodo moderno, vive secoli meno densi di vicissitudini ma non meno travagliati a causa del fenomeno del brigantaggio, eredità dei conflitti con Francia e Spagna, che nei secoli XVI - XVII imperversa in tutti i contadi, di pianura come di montagna. Ciononostante, confermando la sua vocazione rurale e di terra di frontiera con la Toscana, il Camugnanese si costella di abitazioni contadine, sempre sapientemente costruite in armonia con l’ambiente, con l'abitazione a monte e le stalle a valle, perfettamente funzionali e tutte in splendida posizione su ampi orizzonti -la bèla vèsta- per il controllo ottimale del podere da intrusioni di estranei o di animali e per un godimento estetico del paesaggio. Ed ugualmente compaiono, a parlare della religiosità popolare contadina, gli oratori, e quelle microarchitetture disseminate nel territorio, variamente chiamate maestà, tabernacoli, pilastrini, edicole che sono sintesi dell'artigianato locale e che l'ignoranza a servizio di un miserabile piccolo antiquariato depreda spesso delle loro immagini sacre in terracotta. Le riforme napoleoniche non ebbero presa sull’alto Appennino, troppo remoto dai grandi circuiti della storia. Così, ad esempio, fu ufficialmente solenne ma in realtà piuttosto tiepida l’atmosfera che accolse a Camugnano la prima celebrazione dello statuto italiano nel 1861. Gli scalpellini di Vimignano e di Le Mogne arrivarono sulla fine dell'’800 fino ad Assuan nell'alto Egitto per costruire la gigantesca diga di granito sul Nilo. Ancora nel 1861 non ci sono scuole, giornali, poste, strade che non siano mulattiere, l'alfabetizzazione pubblica e gratuita arriva assai tardi, mentre l’istruzione era normalmente impartita da parroci e notai che insegnavano a leggere e a scrivere. A partire dalla fine del XIX secolo, l’integrazione col mondo della pianura prende il suo lento avvio: nel 1889 a Camugnano arriva il telegrafo, nel 1903 ci si allaccia con una strada carrabile alla Porrettana ed alla ferrovia Bologna-Pistoia, nel 1911 parte il servizio telefonico. Sono sempre segni tardivi di un mondo che segue a fatica l’evoluzione della pianura, anche se un primato tecnologico il Camugnanese in effetti ce l’ha: era infatti di Serraiola di Verzuno quel Lorenzo Pezzati, figlio di Antonio ultimo maestro comacino della zona, che nel 1902 realizzò la rudimentale centralina domestica con cui alimentò la sua casa, dando la prima luce elettrica al nostro Appennino. In seguito costruì la centrale al Molino delle Mogne che, sfruttando l'acqua del Brasimone, illuminò per la prima volta nel 1903 tutto il paese di Castiglione dei Pepoli. Sono, queste, le prime esperienze che preludono alle imponenti imprese della realizzazione dei bacini di Brasimone e di Suviana. Nascono associazioni cooperative che ruotano attorno alla costruzione della diga di Brasimone, delle prime centrali idroelettriche e poi della diga di Suviana, la più alta d’Italia a quel tempo. Sono storie di un’esistenza tribolata che si rivitalizza, di riscatto da una vita contadina isolata e ignorante, grazie alla diffusione di nuove conoscenze, esperienze tecniche e lavorative, ricambi economico-sociali, nuovi sogni e ambizioni, ma che guerra e fascismo faranno ristagnare.

Da vedere

Si po visitare: i borghi di Stagno e Chiapporato, i borghi con case torri di Vigo, Capanne, Vigaia, Tramonte, Rio, Montione, Predolo e Case Brunetti. La torre di Roda e la casa Guscella a Camugnano; la casa Comelli e la Chiesa di S. Giacomo e Cristoforo a Bargi; le pievi di S. Pietro di Guzzano e S. Giovanni Battista di Verzuno, la Chiesa di S. Stefano di Vigo, l'oratorio di S. Tommaso di Costozza,
i piccoli santuari della B.V. dei Frascari e della Madonna del Cigno.

Come arrivare

In auto: Autostrada A1 - uscita Pian del Voglio e uscita Roncobilaccio, imboccare la strada provinciale per Castiglione dei Pepoli, Bacino del Brasimone da qui prendere il Passo Zanchetto quindi proseguire in direzione Camugnano.

In treno: linea ferroviaria Bologna - Milano.

Tipologie