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Marzabotto

E un comune dell' Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con 6.621 abitanti e ha una superficie di 74,6 chilometri quadrati. Sorge a circa 135 metri sul livello del mare.

Storia

La storia di questo territorio, la cui urbanizzazione maggiore come abbiamo visto appare abbastanza recente, è tuttavia antica e carica di significati. Nel 1265 il comune bolognese istituì la Magistratura del Capitano della montagna per ridurre all'ordine i feudatari che non volevano riconoscere il governo cittadino e difendere i confini con la Toscana, in particolare verso Pistoia. Nel 1298, Ugolino di Panico fu nominato capitano in un momento in cui anche quei signori avevano giurato per la parte Guelfa. Nel 1306, la lotta fra le fazioni sfociò in uno scontro sanguinoso fra i Guelfi e i Ghibellini; i conti di Panico che erano fra i capi del partito ghibellino furono sconfitti ed il loro castello di Panico venne distrutto; il conte Maghinardo morì in prigione e suo figlio il conte Mostarda venne decapitato a Bologna. Nel 1325, le truppe ghibelline guidate da Rinaldo Buonaccolsi, signore di Mantova e di Modena, mossero guerra ai bolognesi che nella battaglia di Zappolino furono duramente sconfitti. Ottenuta la vittoria i bolognesi si portarono a Panico dove rasero al suolo quel castello, che nel frattempo era stato parzialmente ricostruito, il borgo e dispersero la popolazione. Nel 1336, in coincidenza con un altro conflitto fra Bologna e Modena, i conti di Panico occuparono nuovamente il castello di Caprara, questa volta con l'aiuto dei fuoriusciti ghibellini asserragliati nel castello di Sambuca in terra Toscana, ma poco tempo dopo ne furono cacciati. Il secolo XIV, che con le sue continue guerre avrebbe definito per un lungo periodo l'assetto politico dell'Italia riservò alle popolazioni, dei territori fra il Reno e il Setta, altre luttuose sorprese: come nel 1368 allorché Barnabò Visconti, Duca di Milano e Vicario Imperiale, mosse con il suo esercito alla conquista di Bologna. Nel 1376 le autorità cittadine riordinarono le circoscrizioni dei vicariati della Provincia e Caprara, che con le sue otto ville era fra le comunità più importanti per popolazione ed estimo della valle del Reno, diventò sede di tale magistratura. Oggi, grazie anche all'impegno dell' Università degli Studi di Bologna e della soprintendenza Archeologica dell' Emilia Romagna, la continuazione delle campagne di scavo nella necropoli ci permettono di decifrare del tutto i segni di una civiltà ormai scomparsa. Se quella della necropoli etrusca rappresenta la parte più antica della storia del territorio di Marzabotto, fatti ben più recenti legati alla seconda guerra mondiale hanno reso il nome di questa cittadina tristemente famoso e conosciuto in tutto il mondo. Nell'autunno del 1944 il territorio di Marzabotto, Monzuno e Grizzana, fu al centro della più grande strage di civili dell’Europa occidentale, per opera dei nazisti.

Da vedere

Parco Storico Regionale di Monte Sole - si estende nel territorio di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno. E' compreso fra le valli del Reno e del Setta, e la sua rilevanza storica - oltre che ai ritrovamenti dei Misa - è legata soprattutto all'ultima guerra: a Marzabotto i nazifascisti perpetrarono l'eccidio della popolazione nella ritirata dell'autunno '44 . Dal punto di vista naturalistico dominano i boschi di carpino nero, querceti a roverella, castagneti, pascoli coperti di vegetazione mediterranea, mentre sono visibili rapaci ormai rari in regione, insieme a cinghiali, caprioli e cervi. Ancor oggi il turista od il semplice visitatore curioso può ammirare l'antica chiesa romanica del XII secolo a tre navate con volta a crociera.

Museo Nazionale Etrusco P. Aria - nacque come diretta conseguenza alle prime campagne di scavo affidate a Giovanni Gozzadini, finanziate dai conti Aria, allora proprietari dell’intero Pianoro di Misano. Il nucleo iniziale si arricchì poi negli anni successivi grazie alle campagne di scavo che portarono alla luce una cospicua quantità di materiali. La prima sala è stata allestita con l’intento di offrire un inquadramento geografico e geologico della Valle del Reno e dell’area di Marzabotto esponendo campioni d’argille, pietre usate per la costruzione e reperti faunistici. Le restanti vetrine della sala contengono i pochi materiali superstiti dell’incendio che danneggiò il Museo nel 1944, tutti provenienti dalle necropoli nord ed est, e i disegni delle uniche oreficerie rinvenute a Marzabotto, rubate nel 1911.

Chiesa di San Lorenzo Martire - a tre navate, fondata nel 1145 e ornata da affreschi quattrocenteschi.

Come arrivare

In auto: dall'A1 uscita Sasso Marconi prendere la S.S. 64 Porrettana e proseguire in direzione Marzabotto.

In treno: linea Bologna - Porretta Terme - Pistoia fermata Marzabotto.

In aereo: aeroporto di Bologna.

Tipologie