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Minerbio

Minerbio è un centro ricco di importanti presenze artistiche, dell' Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con 8.556 abitanti e ha una superficie di 43,0 chilometri quadrati. Sorge a 16 metri sopra il livello del mare.

Storia

Il suo nome risale all’età romana e si pensa che ci sia un riferimento al culto di Minerva che quì si praticava, o forse ad una dedicazione sacrale della selva che quì esisteva. Nelle prime fasi della romanizzazione, fu premessa essenziale per la centuriazione dell’agro e la validità dell’organizzazione romana è rilevabile nella continuità che ha caratterizzato l’abitato anche in epoca alto-medievale.
Uno dei più antichi documenti che riguardano il territorio di Minerbio è datato 2 novembre 1186, tuttavia il documento considerato l’atto di fondazione del Comune di Minerbio è contenuto nel “De Pactis Altedi" datato 1231. L’arrivo in questo territorio della nobile famiglia degli Isolani, portò importanti cambiamenti nell’aspetto dell’abitato. A Minerbio cominciarono ad acquistare terreni fino ad avere amplissimi possedimenti. Nel 1369 Domenico isolani lasciò come disposizione testamentaria l'ordine di erigere una chiesa ad uso della popolazione, gesto che dà la misura del rapporto che intercorreva fra la nobile famiglia e la gente del luogo. L’evento decisivo fu l’aiuto dato in occasione della battaglia combattuta alla fine del giugno 1402 nei pressi di Casalecchio di Reno, fuori Porta Saragozza durante la quale Iacopo Isolani armò i Minerbiesi e prese parte alla guerra. Nel 1403 i Visconti, come riconoscimento per il valore che la famiglia Isolani aveva dimostrato in tale occasione, vollero allargare i loro domini nel territorio di Minerbio precedentemente limitati alla zona del castello. Distrutta in seguito al passaggio dei Lanzichenecchi nel 1527, fu ricostruita a metà del ‘500 e conserva all’interno un ricco ciclo di affreschi, i cui cartoni preparativi sono conservati al British Museum di Londra, autografi di uno dei più noti pittori di quel tempo: Amico Aspertini. Del complesso fanno parte anche la bella villa seicentesca attribuita a Bartolomeo Triachini e l’elegantissima torre Colombaia. Risalente al 1536, la sua struttura con scala lignea interna elicoidale attribuita a Jacopo Barozzi, detto il Vignola, la rendono un gioiello architettonico per tutto il territorio. Con l’investitura papale di Clemente VII del 1524, Minerbio divenne una contea di proprietà di Giovanni Francesco Isolani e dei suoi eredi in perpetuo, con un’estensione del territorio ben maggiore di quanto non fosse avvenuto con l’investitura feudale viscontea. Con la venuta di Napoleone, il territorio fu ricompreso in un distretto che raggruppava più di sedici paesi nei pressi di Minerbio. Deposto Napoleone, dopo il 1815 Minerbio venne assegnato in un primo tempo al comune di Budrio per poi ritrovarsi tre anni dopo comune esso stesso con aggregate le frazioni di Ca’ de Fabbri e San Giovanni in Triario. Sempre nel XIX secolo vennero attuate non poche opere di edilizia pubblica. Sorsero le prime attività industriali e verso la fine del secolo si andarono costituendo le prime associazioni operaie come la Società Operaia di Mutuo Soccorso nel 1884. All’inizio del XX secolo i socialisti conquistarono il potere.

Da vedere

Il borgo - la via principale che partiva dalla porta e attraversava tutto il borgo, chiamata via di Mezzo, correva parallela a via Superiore, entrambe tagliate perpendicolarmente da vie minori. Oggi si conservano sia il reticolato ortogonale delle strade  che il perimetro pressocchè quadrato dell’antico castrum. Nell’area appena fuori dalle mura del castello sorgeva un mulino sostituito a metà del 1700 da un’osteria. L’avanzamento edilizio ha inoltre inglobato vicolo Bondi. Le attuali via Falegnami, via Ortazzo e via Conventino ripercorrono i tracciati stradali delle vie minori che tagliavano perpendicolarmente le due strade principali del borgo.Gli orti e i giardini sono stati eliminati per guadagnare ulteriore terreno all’espansione edilizia. E’ ancora visibile però, a destra e a sinistra della porta del castello, l’interruzione del gruppo compatto degli edifici nei due punti in cui le fosse si inalveavano tra le abitazioni per raggiungere il cortile del castello.

Complesso di Rocca Isolani - di origine trecentesca, la Rocca ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni nel tempo, leggibili ancora nei muri che ne hanno subito i vari riadattamenti, fino ad assumere l'aspetto originario risalente alla metà del XVI secolo, quando Giovanni Francesco Isolani la fece ricostruire e decorare all'interno in seguito alla distruzione avvenuta per mano dei Lanzichenecchi nel 1527.

Villa del Triachini - affiancato all'antica rocca, l'edificio fu costruito a metà del '500 dall'architetto bolognese Bartolomeo Triachini e assunse la denominazione di Palazzo Nuovo. Il piano terra è carattezzato da una loggia passante, mentre i piani nobili erano raggiungibili in origine soltanto dalla scala esterna. La facciata nord presenta il motivo della loggia che diventerà ricorrente in tutte le ville bolognesi del '500.

Chiesa di San Giovanni Battista - la prima chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista risalente all’anno 1372 venne eretta su disposizione testamentaria del suo primo “giuspatrono” Domenico Isolani. La costruzione finale vide infatti la realizzazione di una cappella maggiore alta e larga quanto la navata, non prevista nel progetto originario. Ai lati dell’amplissima cappella centrale, vennero poste due cappelle molto piccole affiancate da due ambienti di passaggio.  Nella Chiesa sono conservate alcune opere pittoriche di notevole importanza tra le quali: un dipinto col Sacro Cuore del Salgazzi, un ovale col San Carlo di Scuola Reniana, il San Francesco di Paola del Bertuzzi, La Madonna della Cintura e i Santi Sebastiano e Rocco dello Spisanelli e due tele raffiguranti San Biagio e Santa Caterina da Siena di Ubaldo Gandolfi risalenti al XVIII secolo ed infine il noto dipinto della Beata Vergine Addolorata della Scuola del Reni oggetto di particolare devozione popolare; la tradizione vuole infatti che abbia in più occasioni volto lo sguardo agli spettatori.

Come arrivare

In auto: da Bologna uscita autostrada A13 Bologna Interporto; da Ferrara uscita autostrada A13 Altedo.

In aereo: aeroporto di Bologna.

Tipologie