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Molinella

E un comune dell'Emilia-Romagna, in provincia di Bologna, con 14. 700 abitanti, ha una superficie di 127,87 Kmq  con un'altitudine media di 8 mt. sul livello del mare. I comuni confinanti sono rispettivamente: a Nord il comune di Argenta, a Sud il comune di Medicina, ad Est di nuovo Argenta; spostandosi verso Sud - Ovest si incontra Budrio, mentre nella zona Nord-Ovest si trova come confinante il comune di Baricella.

Storia

Le prime abitazioni erano di canne, intonacate con il fango: di cotto era solo il focolare. Pare che il primo nucleo di abitazioni avesse il nome di Corte del Poggio, ma ben presto si cominciò ad usare il nome di Vico Canale per la presenza di una via d’acqua che attraversava l’ abitato, incrociando un canale detto Canalazzo e formando il Laghetto delle Mandrie e la valle Iuba. Il toponimo si riferisce sicuramente ai mulini qui disseminati in gran numero. La Torre che oggi vediamo costruita sulle fondamenta della precedente fu terminata solamente verso il 1404. In quel secolo, è da ricordare la battaglia della Molinella che fu combattuta il 25 luglio 1467, con esito incerto, fra le truppe della Repubblica di Venezia, coalizzate con gli Estensi e i fuoriusciti Fiorentini  e comandate da Bartolomeo Colleoni e le truppe della Lega italica guidate da Federico di Montefeltro, Duca di Urbino. Il Comune rurale, che si formò tardi e precisamente nel 1562, ebbe i suoi capi, i giurati, i campari investiti di qualche funzione giudiziaria e di polizia, pur sempre sottoposti al Comune di Bologna o ai feudatari. Il Primo Podestà fu Galeazzo Malvezzi. Il primo luogo di culto, a Molinella, deve essere stato contemporaneo alla costruzione del castello e della torre citati: ne abbiamo un disegno eseguito nel 1578 da Ignazio Danti. La parrocchia fu istituita già nel 1522. Il XVI riservò problemi e turbolenze, causate dalle continue lotte fra gli Estensi e il Senato bolognese, dipendente ancora dall’autorità politica del Pontefice. Nel Seicento si deve ricordare il terribile flagello della peste del 1630 che colpì tutta l’Italia Settentrionale. Il Settecento vide Molinella ancora soggetta allo Stato pontificio e oppressa da una prolungata carestia. Quando il bolognese Cardinal Lambertini salì al soglio col nome di Benedetto XIV fu possibile dare al bracciantato locale una mercede sufficiente per la costruzione del Cavo Benedettino che si immetteva nel Po di Primaro correva l’anno 1745. Dopo la Rivoluzione del 1789 giunsero nei nostri territori, a fine secolo, le truppe francesi che provocarono agitazioni e complicazioni sociali. Quando, nel 1686, era stata costruita la chiesa e costituita la parrocchia di Marmorta, i limiti di quest’ultima verso Molinella vennero a coincidere con il confine della famosa Transazione e solamente nel 1797, a causa di alcune rettifiche territoriali, Molinella diventò tutta bolognese. Con gli aneliti di libertà, l’ascesa al trono di Pio IX, l’amnistia ai condannati politici, con sentimenti aperti a nuove idee, si creò un’atmosfera di entusiasmi che permeò i primi decenni del secolo XIX. Anche nel nostro paese fu fondata, il 14 maggio 1848, la Guardia Civica. Da Molinella partirono molti patrioti che parteciparono alla cacciata degli austriaci da Bologna l”8 agosto 1848: i più noti furono i fratelli Mariano e Sebastiano Zavaglia. Si estendeva intanto nel nostro comune la coltivazione del riso, che fu frenata solo momentaneamente fra il 1855 e il 1856 per un’epidemia di colera che provocò un numero imponente di decessi. L’aspirazione istintiva dei Molinellesi ad associarsi si concretò per la prima volta nel 1863, con la fondazione della Società di Mutuo Soccorso degli Artisti e degli Operai e la Società operaia. L’anno dopo sorse la Società Mutua Femminile. Promosse inoltre nel 1892 la costituzione della sezione socialista e della Lega di resistenza in cui venivano rivendicate le otto ore di lavoro e l’esercizio del collocamento. Nel 1899 veniva fondata anche la Società Cooperativa cattolica Cassa Rurale ed Artigiana che dopo la fusione con altre consorelle ha raggiunto dimensioni ragguardevoli con il nome di Credibo. Come conseguenza delle lotte per il lavoro i socialisti diventarono maggioranza, conquistando nel 1900 il comune: Luigi Ploner fu eletto primo Sindaco socialista. A lui successe Giuseppe Massarenti che, con un’amministrazione eclettica ed energica, si dedicò, fra l’altro, ad un piano edilizio impegnativo con la costruzione di scuole e case popolari. Dopo la prima guerra mondiale, l’avvento del fascismo segnò una pausa d’arresto nel movimento cooperativo e provocò la diaspora di molti esponenti del socialismo molinellese.

Clima

E continentale temperato. La primavera è fresca e piovosa e l'autunno estremamente nebbioso. Durante l'estate il clima è caldo e torrido e l'afa è interrotta occasionalmente da forti temporali e acquazzoni.

Economia

Le principali attività industriali e artigianali della zona sono date dall'industria elettromeccanica ed elettronica, dalla produzione di macchine agricole e dalla produzione e dalla lavorazione e manipolazione di prodotti agricoli. Ruolo importante è costituito dall'artigianato di servizio e naturalmente dalle attività agricole.

Da vedere

Auditorium - ospitato nell'edificio che un tempo era la chiesa parrocchiale di Molinella, è una struttura attrezzata nella quale vengono programmati spettacoli di prosa e musica, mostre, convegni. L'Auditorium di Molinella, inaugurato nel giugno del 2000, è stato realizzato nell'ambito della ristrutturazione integrale di un'antica chiesa del XIV secolo: la chiesa di S. Matteo.  Collocato nel centro storico di Molinella, nelle vicinanze di ampi e comodi parcheggi, si caratterizza per la particolare cura e pregevolezza del recupero.

Chiesa di S. Francesco d'Assisi - situata lungo la via Mazzini, per le sue dimensioni e per l’antica appartenenza al territorio ferrarese viene ancora denominata dai Molinellesi “chiesina ferrarese”. Il campanile, eretto negli anni sessanta del secolo XIX, fu restaurato e completato nel 1954.  

Palazzo comunale - inaugurato nel 1936 come Casa del Fascio e adibito a sede comunale dopo l’ultimo conflitto, si trova in piazza Anselmo Martoni.

Chiesa parrocchiale - dedicata a S. Matteo, situata a pochi metri dalla precedente e inaugurata nel 1971, è a pianta a croce latina, spaziosa ed austera, ad una navata.  Nel 1985 i portali sono stati corredati da 12 tavole bronzee rappresentanti episodi della vita di Gesù, opera dello scultore concittadino Giorgio Cocchi. I dipinti, l’organo del Traer ed altri manufatti, già raccolti nella chiesa più antica, sono stati trasferiti in questo nuovo tempio.  

Palazzo Volta - costruito nel 1463 dalla famiglia bolognese dei Volta, è situato nella centrale via Mazzini e ha subito varie modifiche che ne hanno trasformato la struttura. Un’ampia scalinata anteriore dà respiro a tutta la facciata.

Torre civica di Santo Stefano - costruita nel secolo XIV, fu danneggiata dalle truppe di Bernabò Visconti nel 1360 e praticamente rasa al suolo da Alberto V d’Este, alleato di Galeazzo Visconti, nell’agosto del 1390.

Valle Vallazza - nel nostro territorio, l'unica superstite testimonianza del tipico ambiente naturale è la Valle Vallazza, un'area di 85 ettari di proprieta' della Cooperativa "G. Massarenti", situata sulla strada, che da Molinella conduce a Selva Malvezzi. Entro un perimetro delimitato dai pioppi, un fitto intrico di canne palustri e di tife cinge d'interno un vasto specchio d'acqua, su cui galleggiano numerose varietà di ninfee e di lenticchie d'acqua. All'interno degli argini e nelle golene libere da colture si riscontra un'avifauna e una vegetazione di analoga tipologia. In alcune zone poderali sorgono infine i vecchi maceri, le vasche un tempo utilizzate per la macerazione della canapa.

Come arrivare

In auto: A1, prendere l'uscita di Bologna.

In aereo: aeroporto di Bologna.

Tipologie