Italynet

Hotel Artogne, Agriturismo Artogne, Bed and Breakfast Artogne

Italia

ricerca

Artogne

Artogne è un comune di 3.135 abitanti della Val Camonica, in provincia di Brescia, ha una superficie di 21,3 chilometri quadrati. Sorge a 252 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con la provincia di Bergamo. Fa parte della Montagna della Media Val Camonica e si trova in un ambiente verdeggiante. L'economia è basata sull' agricoltura e sul turismo.

Storia

Il nome Artogno, che fu riportato, con questa terminologia, da Leonardo Da Vinci nella sua famosa mappa con schizzi dalla Valle Camonica, potrebbe derivare dall’aggettivo latino "artus" o dal gentilizio romano "Artenins" composto da "Art" ed "Ogne". Dunque Artogne in origine, se si da credito a quest'ultima versione sull'origine del nome, potrebbe essere stato un centro fortificato, magari anche abitato da allevatori, o centro di mercato o di scambio di bestiame, posto sulle vie di comunicazione della bassa Valle Camonica. Il paese prende origine da un antico luogo fortificato posto sulla importante strada Valeriana, che percorreva in tutta lunghezza la Valle Camonica. Forse in zona erano presenti dei recinti in cui venivano ricoverati i capi di bestiame che poi salivano in altura per l'alpeggio. Nel XII secolo, mediante scambi territoriali e donazioni imperiali, la Valle diviene feudo del vescovo di Brescia, che nella zona investe di beni e benefici la nobile famiglia dei Brusati. Per quattro secoli il ramo artognese domina nel comune tanto che ha il patronato sulla chiesa della Madonnina, proprietà ed edifici un po' dappertutto, dal Castellino, alla Piazzola, all'lmavilla. Il 1580 fa registrare la severa visita del Card. Carlo Borromeo, che, oltre le sue prescrizioni per l'addobbo delle chiese, raccomanda di stare lontani dalle idee giansenistiche e protestanti che avevano fatto la loro timida e fugace comparsa anche in valle. Dopo il periodo di dominazione dei signorotti locali nasce una certa autonomia e prendono vita le Vicinie, che fino al periodo napoleonico si identificano con le municipalità. Sul piano economico ha inizio la bachicoltura, il cui fiorire è testimoniato dell'antica filanda in via Alberzoni. Artogne dopo la proclamazione del Regno d'Italia è nuovamente aggregata amministrativamente a Brescia. Durante il ventennio fascista, nel 1927, avviene la fusione con il comune di Pian Camuno originando «Pian d'Artogne». Nel 1957 riottiene l'indipendenza amministrativa e ritorna Comune autonomo.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale dei Santi Cornelio e Cipriano - è più imponente nelle dimensioni tra le chiese che si trovano sul territorio artognese. La costruzione dell'edifìcio attuale risale al XVIII secolo ma si tratta sicuramente dell'ampliamento di una chiesa più antica. Il nuovo edificio, che può essere considerato una delle chiese settecentesche più interessanti della zona, presenta nella sua struttura alcune caratteristiche architettoniche tipiche del periodo in cui fu realizzata: linee tardo barocche stemprate dagli aspetti più ridondanti e caratterizzate da un andamento più agile ed elegante. Sui fianchi della chiesa, privi di qualsivoglia elemento decorativo, spiccano i due eleganti portali laterali, realizzati in pietra di Sarnico, architravati, e sovrastati da lunette ad arco ribassato con notevoli modanature. All'interno sono facilmente distinguibili i grandi spazi del presbiterio quadrato e della navata rettangolare, a due campate. I due ambienti sono divisi da gradini, un tempo sormontati anche da una ricca balaustra.

Chiesetta di Sant'Andrea - le sue origini vengono fatte risalire al XIV secolo, ma potrebbe essere l'ampliamento di un edificio antecedente. Ad aula unica, presenta navata rettangolare e presbiterio quadrato, separati da una cancellata in ferro. La facciata, molto semplice, intonacata, è arricchita da un portale architravato in arenaria rossa e dal soprastante affresco settecentesco con le Anime Purganti e l'Annunciazione.

Chiesa di Santa Maria Elisabetta - non è possibile definire con precisione la data della costruzione di questo importante monumento; basandosi sugli elementi architettonici più caratteristici, è collocabile nel tardo XV secolo. Nel lato sud si trova un portale architravato, ancora in arenaria rossa, con elementi decorativi a rilievo e l'incisione di un'altra data: MDXXXVIII. Fra la navata e il presbiterio è addossato il campanile, di notevole altezza, a base quadrata con la cella campanaria che presenta su ogni lato una bifora con l'arco esterno acuto e due archetti a tutto sesto divisi da una colonnina. L'interno della chiesa è organizzato in un'unica navata rettangolare a tre campate e collegato al presbiterio, pressoché quadrato, da un grande arco trionfale a tutto sesto.

Parrocchiale di S. Maria della Neve a Piazze - l'edificio presenta un'elegante facciata, scandita da lesene a due ordini divisi da imponenti cornicioni. Al centro c'è il ricco portale in granito, caratterizzato da una notevole plasticità decorativa. L'interno è ad unica navata, divisa in due campate che si allargano su altrettante cappelle laterali. A questi vanno aggiunte alcune tele, tra cui sono da ricordare la pala dell'altare maggiore con il Miracolo della Madonna delle Neve attribuito a Camillo Rama e L' Adorazione dei Magi, che presenta notevoli analogie con la tela della Parrocchiale di Artogne del Diziani.

Chiesa di San Rocco - presenta caratteri settecenteschi, a partire dalla facciata che è tripartita da modeste lesene bianche a ordine unico. L'interno è a una navata coperta da una volta a botte. Ogni campata della volta della navata ha un medaglione con affreschi raffiguranti fatti dalla vita di San Rocco, databili attorno alla metà del XIX sec. Sulle pareti della chiesa sono appese tele con episodi di vita di Santi, tutte di modesto valore, risalenti ai sec. XVII e XVIII.

Come arrivare

In auto:  sulla strada statale 510 tra Pisogne e Darfo Boario Terme, a 5,5 km da Darfo Boario Terme e a 7 km da Pisogne.

Tipologie