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Cevo

Cevo è un comune di 1.030 abitanti della Valle Camonica, in provincia di Brescia, della regione Lombardia.

Storia

Cevo è il più grosso e importante centro abitato della Valsaviore. Il 5 febbraio 1350 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Cevo il Comune e gli uomini di Cevo. Gregorio Brunelli dice che nel XVII secolo gli abitanti di Cevo erano talmente poveri da emigrare d'inverno presso Soncino o nel Cremonese. Il 22 aprile 1644 Il paese di Cevo fu quasi completamente incendiato per la caduta di un fulmine. Ai giovani delle classi 1923 - 1925 vennero chiamati alla leva obbligatoria, ma nessuno si presentò. Molti si nascondevano nelle montagne dell'Adamello, nei fienili ad alta quota. Altri aderivano ai gruppi partigiani dell'alta valle. Sopra Cevo Antonino Parisi e altri ribelli cominciano ad organizzare la 54° Garibaldi, che inizia ad operare attivamente dal gennaio 1944. Il 3 luglio 1944, viene bruciato il paese di Cevo per rappresaglia contro i partigiani. 151 case vengono totalmente distrutte, altre 48 rovinate e 12 saccheggiate; furono uccise 6 persone: Cesare Monella, Francesco Biondi, Giacomo Monella, Giovanni Scolari, Rodella Domenico, Biondi Giacomina. Su una popolazione di circa 1200 abitanti rimasero ben 800 senza tetto. Cevo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale di San Vigilio - è stata consacrata nel 1459 e ricostruita tra il 1593 e il 1596, dopo l'incendio del 1590; venne poi ampliata e allungata nel 1938, riproducendo le linee architettoniche barocche precedenti. La facciata, del 1938, riproduce la semplicità architettonica della chiesa di San Sisto ed è in granito, con portale sormontato da una lunetta, pure in granito, e un finestrone con il tetto a capanna che, stilisticamente, non corrispondono per niente al barocco dell'interno. L'interno, ampio, in bellissimo stile barocco, è a unica navata con sei altari laterali. Notevole è l'altare nuovo, in marmo breccia fiorito, con il pallio in un solo pezzo di pernice rossa e intarsio centrale in marmi colorati.

Chiesetta di San Sisto - e costituita completamente da conci di granito adamellino. Fu restaurata nel 1717 - 1718, con la ricostruzione dell'abside, poi nell'800 e di recente, negli anni '80, cercando di eliminare la forte uminidità che penetrava nelle basse murature. E' un edificio di bello stile romanico, "un vero parallelepipedo dalla salda muratura a corsi orizzontali, coperto da tetto a capanna e terminante con l'absidiola semicircolare". L'interno, di stile romanico a una navata, contiene un grande loggiato.

Come arrivare

In auto: dista 80 km. da Brescia.

Tipologie