Italynet

Hotel Corteno Golgi, Agriturismo Corteno Golgi, Bed and Breakfast Corteno Golgi

Italia

ricerca

Corteno Golgi

Corteno Golgi è un comune di 1.991 abitanti della provincia di Brescia, nell'alta Val Camonica. Sorge a 925 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con la provincia di Sondrio.

Storia

Tutto il territorio che dal passo Aprica giungeva a comprendere anche la Valle di Corteno che poi scende fino ad Edolo era anticamente legato più alla Val Tellina che non alla Valle Camonica, di cui ora amministrativamente ne fa parte. Per quasi tre secoli i monaci, che fondarono anche le chiese di Galleno, Cortenedolo e Vico, ebbero vastissimi diritti feudali in zona e portarono alcuni tipi di coltivazioni e di allevamento che furono poi adottati anche in altri siti della valle. Nel 1026, l'abate Raynardo, cedette parte dell'alta Valle Camonica al vescovo di Bergamo in cambio di altre terre e possedimenti a Bobbio e in altre svariate località. Ma gli Ungari, durante la loro invasione e conquista di alcune delle valli alpine, dopo aver espugnato queste primitive fortificazioni, con molto senso tattico, le trasformarono, migliorandole, in loro insediamenti militari - civili di notevole importanza. Risalgono a quest'epoca delle fortificazioni, alcune delle quali dovettero assumere anche una certa rilevanza fino ad essere annoverate tra i castellieri della zona. Oltre alla costruzione di una chiesa dedicata a San Martino, in posizione dominante fu anche eretta una costruzione fortificata tra le località Piazza e Pisogneto. Nel 1288 il consiglio generale di Brescia bandì il feudatario di Corteno, Cortella, fiduciario dei Federici, che, per salvarsi la vita, fuggì in Trentino passando da Edolo e dal passo del Tonale. Era il primo aprile del 1299 quando il vescovo di Brescia, il potente Berardo Maggi, fece giurare solennemente fedeltà ai notabili locali, sottoponendo Corteno al diretto controllo del suo vicario Cazoino da Capriolo. Le beghe all'interno della potente famiglia dei Federici colpirono anche il ramo di Edolo e, a causa di un profondo disaccordo in seno alla stessa famiglia durante le varie fasi delle guerre combattute tra il ducato di Milano e la Serenissima Repubblica di San Marco, nel 1425 Gerardo Federici si ritirò nella rocca di Corteno e suo figlio Maffeo vi stabilì la propria residenza fino al 1436. Corteno, nel 1428, come molti altri paesi della Valle Camonica, dopo la conquista Veneziana e la difesa dalle rivendicazioni dei Milanesi, ebbe riconosciuti particolari privilegi poichè, durante le varie fasi delle guerre tra le Signorie di Milano e la Repubblica Veneta, aveva sempre parteggiato per quest'ultima. Per tre anni, dal 1509 al 1512, la valle di Corteno strappata ai veneti, fu occupata dalle truppe francesi e tutta la zona fu posta sotto la giurisdizione e alle dipendenze del castellano francese che aveva posto la sua sede a Tirano. Oltre a subire le angherie dei "forestieri" e dalle bande di "briganti", nei brevi periodi di relativa pace, questa era spesso interrotta da violente liti tra le borgate della zona che portavano anche a scontri cruenti: il più grave dei quali fu quello tra i due abitati più popolosi: Santicolo e Corteno. Nel freddo dicembre del 1624, durante il famoso assedio alla rocca e alla cittadina di Tirano, attraverso la stretta gola del Guspessa, ricoperta da neve alta, furono fatti transitare cannoni, munizioni e salmerie che giunsero in aiuto degli assediati comandati dal generale Courè. In 1600 e nel secolo successivo furono ristrutturate e anche totalmente ricostruite le varie chiese delle numerose frazioni o borghi che componevano il comune. La popolazione civile, a causa di questi continui scontri e del costante passaggio di truppe che volevano essere vettovagliate e ospitate, subì gravi angherie, soprusi con continui sequestri di beni, di cibarie e di scorte alimentari e molti furono i danni materiali e morali imposti indiscriminatamente da tutti i contendenti alla inerme e indifesa gente della valle. Era il marzo del 1821 quando il parroco del paese, don Stefano Mottinelli, riuscì a convincere il locale comando delle truppe austriache a passare nella vicina Valtellina diffondendo la notizia che stavano sopraggiungendo, a marce forzate, delle forti colonne armate di soldati Piemontesi. Alcuni anni dopo, alla vigilia e durante la prima guerra d'Indipendenza, alcuni giovani cortenesi parteciparono con sincero entusiasmo alle insurrezioni del 1848 e del 1849. All'inizio secolo Corteno divenne famoso per aver dato i natali a Camillo Golgi che fu insignito del prestigioso premio Nobel per la medicina nel 1906. Il paese, come tutti i paesi dell'alta Valle Camonica, fu quasi in prima linea durante la prima guerra mondiale e le epiche vicende adamelline vollero il loro pesante tributo di sangue tra i giovani locali. La terra di Corteno, durante quei duri anni, subì però anche gravi lutti che nulla avevano a che fare con la guerra combattuta a pochi chilometri di distanza, una valanga, precipitata nel febbraio del 1916 in località Mondadir, seppellì e uccise dieci persone. Corteno, alla fine della seconda guerra mondiale e nel lungo e travagliato periodo della Resistenza, ottenne il titolo di paese più "partigiano" della provincia di Brescia.

Da vedere

Chiesa di San Martino - commovente monumento cristiano della devota povertà, domina isolata il nucleo principale del paese e la bassa valle dalla sommità dell'omonima rupe, al posto del castello di cui non restano ormai che poche tracce delle fondazioni perimetrali. Fu eretta e intitolata al santo, vescovo di Tours, dai monaci benedettini nel corso del IX sec. d.C. all'interno del perimetro murario di detta fortezza, adibita in precedenza a sede del feudatario di Carlo Magno. S. Martino a cavallo che divide il mantello con la spada è l'emblema del gonfalone municipale.

Chiesetta di San Martino Franco - sorta come pieve forse intorno al sec. X alla sommità di un'altura che domina Corteno. Nei dintorni si vedono resti di grosse mura, forse appartenenti a un antichissimo castelliere e poi alla rocca. Sopra il portale asimmetrico è un occhio di bue di primitiva fattura. All'esterno del presbiterio quadrato, rifatto nel '600, tratti di decorazione ad archetti. All'interno affreschi che vanno dal '400 al '600.

Chiesa di Sant'Antonio - e dedicata a Sant'Antonio abate, in località Fucine; contiene affreschi di fine '700, alcuni sulla facciata. La pala dell'altar maggiore è del '500, d'ispirazione veneto - tizianesca.

Chiesa di Galleno - e di impronta barocca con aggiunte successive, come il pronao. All'interno un dipinto che ricorda l'apparizione al Gandos della Madonna durante la pesta del 1630.

Parrocchiale di Santicolo - contiene affreschi del Guadagnini e dipinti del '500 - '600.

Parrocchiale di Corteno - contiene la statua lignea Madonna in trono con Bambino del Lamberti, la statua di San Martino vescovo proveniente dalla precedente parrocchiale, alcuni dipinti, uno dei quali attribuito ad Andrea Celesti, cantorie, pulpito e soase in legno. Gli affreschi sono opera di Domenico Giacomelli.

Chiesa di Doverio - e dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano, reca sul portale di granito la data 1775. Di epoca precedente il campanile. Del Corbellini gli affreschi della volta, mentre è di scuola bresciana del '600 la pala dei patroni.

Come arrivare

In auto: è situato nella parte più alta della Valle Camonica, più precisamente nella Valle dell'Oglio a metà stradasi trova Corteno Golgi.

Tipologie