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Gavardo

Gavardo è un comune di 10.063 abitanti della provincia di Brescia. Ha una superficie di 29,6 chilometri quadrati per una densità abitativa di 339,97 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 199 metri sopra il livello del mare.

Storia

Il nome del paese deriverebbe secondo la maggioranza degli studiosi dalla radice celto - germanica gawg - abwa; un’altra ipotesi lo fa risalire a nomi personali quali Cabardus o Gabuard che si sarebbero poi estesi al territorio. Gavardo è il comune più popoloso della Val Sabbia, dista nove chilometri dal lago di Garda ed è sede ogni anno della fiera di "Gavardo e Valle Sabbia". Altri hanno supposto l’origine del gentilizio Cabardius donde Cabardiacus, per prima di essere il nome di un abitato , d’un paese, fu il nome di un fondo o d’una contrada che poi si estese all’abitato intero. Nel secolo X sin andava formando a Gavardo assieme ad una vasta proprietà anche il feudo vescovile e ciò probabilmente per dono imperiale su beni del demanio e del fisco. Per secoli Gavardo costituì con Vobarno uno dei perni di difesa militare, contro le invasioni tedesche e di altro genere, provenienti dalle valli trentine o dal lago di Garda. Alla fine del secolo XIII Gavardo ha un aspetto caratteristico di borgo fortificato ma anche già in espansione nel territorio. Il castello fu al centro delle lotte fra fazioni che travagliarono durante il secolo XIII la provincia bresciana. Nel 1372 – 1373 Gavardo e specie il Ponte e le rive del Chiese furono l’epicentro delle guerre fra Visconti e il Papa. Nel 1548 venivano concessi il 16 luglio particolari privilegi di mercato valsabbini. Vi si volevano concentrare tutti i traffici. Il comune era retto da una Vicinia composta di tutti i capifamiglia originari del comune. Nel frattempo però, assieme ad opere di pace, alla costruzione di edifici, allo sviluppo economico, fu la peste del 1576 e quella del 1630 a seminare morte e terrore. Durante la guerra di secessione spagnola Gavardo conobbe l’occupazione nel 1701 delle truppe francesi, poi l’occupazione di quelle spagnole e dal 1704 delle truppe imperiali, diventando ai primi del 1705 il loro quartiere generale. Specie nel 600 e nel 700 Gavardo conobbe duramente il flagello del banditismo e del bulismo, specie quello esercitato dai quattro fratelli Peri. In 1835 vennero istituite case di soccorso e case di osservazione e vennero adottati particolari accorgimenti sanitari. Le Dieci Giornate videro Gavardo occupata dagli austriaci. Nel 1859 Gavardo vide il passaggio dei volontari garibaldini e del loro generale. Dopo l’armistizio di Villafranca si accampò a Gavardo e dintorni la V° divisione sarda. Nel giugno 1859 veniva riattato il ponte di Gavardo e la chiesa di S. Maria trasformata di nuovo in ospedale militare. La Prima Guerra mondiale vide presente per breve tempo nel 1917 il 341° Reggimento di fanteria e la borgata contò 59 caduti fra cui la medaglia d’oro capitano Giuseppe Bertolotti. Nel 1918 la chiesa di S. Maria venne trasformata in alloggio di truppe francesi. Gravissimo il bombardamento del 1945 che colpì il centro abitato intorno al ponte sul Chiese, al centro del paese, e che seminò 51 vittime. Moltissimi i feriti e circa centinaio di edifici distrutti o gravemente danneggiati. Tre furono le vittime per la lotta di liberazione e cioè Teodoro Copponi, Amerigo Bragozzi e Giuseppe Anderloni. Tra le ultime opere sono la costruzione di una nuova sede municipale, la presentazione del piano regolatore nel 1968, l’ampliamento del cimitero nel 1973. Tra gli ultimi progetti è la realizzazione di un Parco del Naviglio da Virle a Gavardo sulla sede abbandonata della linea tranviaria Rezzato – Vobarno.

Da vedere

Museo Civico Archeologico della Valle Sabbia -  sorto nel 1956 per iniziativa del locale Gruppo Grotte, raccoglie tutto ciò che è stato rinvenuto nel territorio, in oltre trent’anni di ricerche. Il museo è aperto negli orari indicati nella pagina relativa e offre visite appositamente guidate a favore delle scolaresche possono essere programmate, previo appuntamento telefonico.

Chiesa di S. Rocco - si percorre via Quarena; all’inizio della via osservate la bella abitazione con portico e, in alto, una loggetta, purtroppo in degrado. Proseguendo sul medesimo lato della via, si percorrono i portici di piazza Zanardelli e si imbocca via Capoborgo, la meglio conservata strada medioevale gavardese. Passando sui due ponti, si possono ammirare i fronti di case che sorgono sulla sponda destra del Naviglio e sulla riva sinistra del Chiese. Uscendo dalla porta laterale destra della parrocchiale, si imbocca via Fontana, al cui inizio è visibile l’antica porta verso la pianura: è l’unica superstite delle quattro porte che in antico chiudevano il paese.

Il Civico Museo Paleontologico del Gruppo Grotte - fu inaugurato il 30 settembre 1956, grazie alla fattiva collaborazione del Gruppo fondatore con il Comune di Gavardo, il Ministero della Pubblica Istruzione e la generosità della famiglia Dalla Via - Sigismondi che offrì parte del suo stabile denominato “Il Castelletto”. Troviamo inoltre nelle sette vetrinette della Sala Naturalistica, la catalogazione a scopo didattico di tutti i materiali provenienti da Gavardo ed anche da altre località.

Come arrivare

In auto: attraverso l’autostrada A4 Milano – Venezia, uscita Brescia Ovest, percorrere la SS45 bis in direzione Salo' - Lago di Garda fino all'uscita Gavardo.

Tipologie