Italynet

Hotel Ghedi, Agriturismo Ghedi, Bed and Breakfast Ghedi

Italia

ricerca

Ghedi

Ghedi è un comune di 16.785 abitanti della provincia di Brescia. Sorge a 85 metri sopra il livello del mare.

Storia

Il nome di comune deriva da un medievale "Gaydum", degenerazione medievale del latino "vadum". Nella zona avevano terreni sia il vescovo di Brescia, fin dall'843, sia il monastero di Leno. In 1152 i ghedesi si allearono coi bresciani per strappare Gottolengo ai Cremonesi. Nel 1167 parte delle terre divenne proprietà dei conti di Montichiari. In anno  1306 Tebaldo Brusato, espulso da Brescia dal vescovo - signore Berardo Maggi, conquistò il castello, che l'anno dopo fu preso dai cremonesi alleati dei guelfi e dei Brusati, che non riuscirono però a difenderlo dai ghibellini bresciani. Nel 1318 Ghedi si diede agli Scaligeri, che furono contrastati nei decenni successivi dai guelfi bresciani prima e dai Visconti poi, finché nel 1362 Bernabò Visconti tolse a Cangrande della Scala il castello e lo demolì. Nella seconda metà del '300 acquistò importanza Giovanni Chizzola, grande proprietario terriero, che agì ora a favore e ora in dissenso rispetto al comune, impegnato in quel periodo nel dare particolare sviluppo all'agricoltura. Durante la guerra di Ferrara, nel 1483, fu occupato dal duca di Calabria e poi ripreso da Venezia. Da un capitano al seguito del duca di Calabria che si fermò a Ghedi nacque l'affreschista Sebastiano Aragonesi. Nel 1498 Venezia concesse Ghedi a Niccolò III Orsini conte di Pitigliano, che vi fece costruire un palazzo dove viveva da feudatario, organizzando feste e cacce. In 1499 il comune e i contadini, che avevano da tempo avviato opere di bonifica, ottennero l'investitura perpetua dei terreni dell'abbazia di Leno. Nel 1509 il palazzo del Pitigliano fu requisito dai Francesi e dato a Carlo d'Amboise. Ghedi approfittò della presenza francese per separarsi da Brescia, che però dichiarò illegittime le sue rivendicazioni.

Da vedere

Palazzo del Pitigliano  - al suo ritorno, mise il condottiero Bartolomeo d'Alviano, che vi morì per strapazzi nel 1515. Nel 1610 il rettore veneto Giovanni da Lezze così descriveva il castello di Ghedi: "serrato di buone et grosse mura, alte con le sue buone fosse attorno, con acqua; le mura hanno cinque torrioni terrapienati, circonda circa mezzo miglio con due porte et ponti levadori nel qual castello vi sono case circa 160".

Come arrivare

In auto: autostrada A21 uscita Manerbio, seguire per Brescia, imboccare la S.S. Lenese in direzione Ghedi.

Tipologie