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Gottolengo

Gottolengo è un comune di 4.746 abitanti della provincia di Brescia. Ha una superficie di 28,6 chilometri quadrati per una densità abitativa di 165,94 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 53 metri sopra il livello del mare.

Storia

Il nome di Gottolengo presenta nella toponomastica bresciana un problema di non facile soluzione. Il suffisso "engo" è, infatti, comune a molti nomi in Lombardia tuttavia, congiunto alla radice "gotto" ci dà un'etimologia quasi certamente di origine gotico - longobarda. Nel 1500 a.C. era il più noto "Castellaro" del Bresciano portato in luce dagli scavi e lavori di livellamento agricoli del 1925: un terrazzo delimitato da due serie di pali, sopraelevato rispetto al resto della pianura per evitare alluvioni. In epoca Medievale e rinascimentale era un borgo murato di notevole importanza con una cinta in grado di racchiudere l'intera superficie abitata. Questo impianto, fortemente condizionato dalle esigenze fortificatorie, rappresentava anche l'apparato difensivo del paese e fu costruito intorno al XIII secolo dai Monaci di Leno. Nel Medioevo Gottolengo apparteneva infatti alla Badia Benedettina Leonese dalla quale venne staccandosi col decadere della medesima conquistando nel contempo e, quasi d'un tratto, autonomia civile e religiosa intorno al sec. XV. Saccheggiato orribilmente dai Lanzichenecchi nel 1521 il complesso decadde e non venne più riattato. Oggi, salvo alcune tracce del fossato e del muro di scarpa visibili nella zona occidentale, ai resti di una torretta sul lato meridionale e ad alcune murature inglobate nelle case di abitazioni, ne è rimasta soltanto l'impronta urbanistica. Fino all'immediato II dopoguerra e prima dei grandi scioperi degli anni '48 e '50, in seguito ai quali molti gottolenghesi emigrarono nelle grandi città e all'estero, Solaro è arrivata a contare fino a 1500 abitanti, per lo più braccianti agricoli, distribuiti nelle varie cascine della zona. I più anziani oggi ricordano senz'altro ancora l'importanza che Solaro ha avuto per l'economia di Gottolengo.

Da vedere

La Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo - fu edificata nel 1746 su progetto di Domenico Praladini allievo di Antonio Corbellini. Gli altari di marmo sono di Domenico Carboni. Vi si trovano inoltre una "Sant'Eurosia e un’"Ultima cena" di Palma il Giovane; la "Via Crucis" di Sante Cattaneo e decorazioni di Antonio Franzoni di Gottolengo e del bergamasco Galizzi. L'organo fu costruito dai Serassi a metà dell'ottocento. In sacrestia è conservato un medaglione di Pietro Scalvini e decorazioni del Teosa. Molto interessante è pure la croce a stile della prima metà del '400.

Convento dei Carmelitani - fu soppresso nel 1797 e trasformato in ospedale. Rimase aperta solo la Chiesa intitolata a S.Girolamo, il cui originario soffitto a capanna venne coperto da un altro ad arco, successivamente rimosso. Alla fine degli anni ottanta un gruppo di restauratori polacchi portò alla luce anche gli affreschi originali della Chiesa che, nel corso dei secoli, erano stati coperti da vari strati di intonaco. Degna di nota per la sua preziosità è la cinquecentesca statua lignea, qui custodita, della "Madonna del Carmine" opera dell'intagliatore Clemente Zamara.

Santuario detto dell'Incidella - e costruito nel '600 sopra una cappelletta preesistente. Qui, secondo lo storico Malvezzi, possedeva nel secolo VIII un allevamento di cavalli il re longobardo Desiderio. "Scutella" potrebbe derivare da scuderia così come dalla forma del terreno o, più probabilmente, dalla famiglia Scutellari che qui aveva possedimenti quando sorse il tempietto. Fu questo episodio a motivare la costruzione della piccola Chiesa che fino ad alcuni decenni fa era arricchita da un protiro a tre arcate distrutto da un camion in manovra di cui, a seguito della realizzazione di una rotatoria che ha deviato il corso strada, è in progetto la ricostruzione.

Come arrivare

In auto: la Strada Provinciale n°VIII, che proviene da Leno e che collega Brescia ai comuni a sud della provincia; essa attraversa il centro abitato.

Tipologie