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Gussago

E un comune in provincia di Brescia, della regione Lombardia, con più di 16.161 abitanti.

Storia

Il territorio di Gussago fu interessato fin dai tempi più remoti, come tutte le località con clima favorevole e presenza di acque, da insediamenti di tribù o gruppi di famiglie. Le popolazioni di cui si presume originariamente la presenza sono quelle dei Liguri, che si stabilirono lungo i percorsi già tracciati in epoca preistorica; in seguito i Galli Cenomani costituirono piccoli nuclei nelle zone lungo il sentiero pedemontano, nelle vallette ricche di sorgenti e nella boscosa pianura. Le vicende delle borgate di Gussago continuarono ad intrecciarsi inevitabilmente con quelle di Brescia; così Gussago, di simpatie guelfe, fu coinvolto nelle lotte tra le famiglie guelfe e ghibelline, rinforzò il suo castello - rocca sopra Piedeldosso per contrastare l’imperatore Enrico VII e vide la firma della pace tra le due fazioni nel 1313 nella Pieve, alla presenza del Vescovo Federico Maggi. Gussago visse i contrasti tra Milanesi e Veneziani fino alla congiura del 1426 organizzata dai nobili locali, che favorì il passaggio di Brescia con il suo territorio alla Repubblica di S. Marco. In 1512 anche la terra di Gussago fu danneggiata dalle scorrerie dei francesi di Gastone da Foix, responsabili del sacco di Brescia. Durante il periodo di relativa tranquillità militare sotto Venezia, Gussago continuò la sua vocazione agricola legata alla produzione di "vini e vernacce eccellentissimi" e ai boschi ricchi di legna e di castagni, accanto alla quale si andavano via via sviluppando attività di allevamento e quelle artigianali e commerciali. Nel corso del XVIII secolo la presenza del vescovo Querini e la volontà dei fedeli delle varie contrade porta al restauro delle chiese sparse sul territorio e alla costruzione della nuova Chiesa parrocchiale con conseguente sviluppo della contrada Castelli e la decadenza del vecchio edificio della Pieve. Dopo il congresso di Vienna del 1814 il Veneto, Brescia e Bergamo vengono aggregati alla Lombardia austriaca per dar vita al regno Lombardo - Veneto sotto il controllo diretto dell’Austria. Gli abitanti delle campagne, compresi quelli di Gussago, si adeguano al nuovo governo e non si oppongono al regime, troppo presi dai problemi del quotidiano; la vita economica è legata ancora all’agricoltura, condizionata da periodi sfavorevoli per avverse condizioni climatiche o fluttuazione dei prezzi. Le attività artigianali, soprattutto quelle dei bottai, dei mugnai, dei fabbri ferrai, della produzione di tele e fustagni, seguono l’andamento dell’agricoltura. Il vento delle rivolte liberali del 1848 si diffonde anche a Brescia; e quando la città, nel marzo 1849, insorgerà contro l’Austria, arriveranno da Gussago cinquanta fucili e ottanta "terrazzani" guidati dall’ing. Paolo Moretti, parente dei Chinelli e già attivo protagonista del Risorgimento bresciano. Dopo l’Unità d’Italia viene avviata una nuova amministrazione su modello piemontese, con tutti i suoi lati positivi e negativi. Il comune di Gussago sarà amministrato dagli esponenti della classe liberal - borghese e della nobiltà rurale; la maggior parte della popolazione, non avendo censo e quindi voce in capitolo, rimane estranea alle nuove istituzioni, arrabattandosi tra pellagra e analfabetismo, epidemie di colera e di vaiolo, alluvioni devastanti, crisi agricole per malattie della vite, alti e bassi anche in altre attività produttive e commerciali. Verso la fine del secolo scorso e nei primi anni del Novecento Gussago vive una decisa ripresa; dal 1882 funziona l’Opera Pia istituita dal nobile Paolo Richiedei per i vecchi malati e poveri del paese, dal 1900 è attivo l’asilo infantile dovuto al lascito di Giovanni Nava; è messa in funzione una linea telefonica, viene costruita la linea elettrica del tram per il collegamento con la città, si costruiscono le scuole elementari a Sale e in Piazza, cominciano ad essere famose le grappe ottenute dalla distillazione delle vinacce, e pari fama conservano i produttori di vini con falegnami, capimastri, maniscalchi, pastai e sellai; contemporaneamente aumentano gli alberghi e le locande; viene portata l’acqua potabile nelle contrade, si costituiscono la Società operaia di mutuo soccorso, di ispirazione zanardelliana, e quella cattolica fra i contadini per il bestiame bovino e suino, insieme ad associazioni sportive e ricreative e a gruppi legati al movimento cattolico.

Da vedere

La Santissima - ha sempre rappresentato per i Gussaghesi il simbolo stesso della comunità nel quale identificarsi, ma è soprattutto l'antico convento domenicano, che troneggia sulla cima del colle Barbisone con i suoi merletti e le sue torri. Una prima ipotesi si basa sulla conoscenza del fatto che la festa della Santissima Trinità è ufficialmente sancita dalla chiesa romana nel 1331 da papa Giovanni XXII, anche se la tradizione vuole che tale devozione fosse fervorosamente caldeggiata già da Carlo Magno su suggerimento di Alcuino. Nei documenti la chiesa è detta di antico giuspatronato della Comunità di Gussago; si tratta quindi di una "chiesa civica" sorta fuori dai poteri monastici presenti al tempo ma per volere della gente semplice che vi sale a pregare e a chiedere protezione per il vivere quotidiano.

Come arrivare

In auto: dista da Brescia 6 km.

Tipologie