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Malonno

Malonno è un comune di 3.357 abitanti della provincia di Brescia, nell'alta Val Camonica a 596 m. slm.

Storia

Il primo nucleo abitato sorse probabilmente dove ora insite in bel borgo di Lava, che rimase per secoli, fino al 1500, il centro religioso più importante della zona. Il 15 maggio 1365 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Breno, Vione, Vezza, Sonico, Malonno, Berzo Demo, Astrio, Ossimo e Losine Giovanni e Gerardo del fu Pasino Federici di Mù. Sotto il lungo e relativamente tranquillo periodo di dominazione veneta, per la prima volta, si redassero precise e meticolose relazioni che descrivevano la vita locale, le risorse naturali e le attività che venivano svolte. Nel suo famoso "Catastico" del 1610 il rettore veneto Giovanni da Lezze citava, per le terre di Malonno, le produzioni di castagne, biade e fieni ma lamentava la mancanza di vini e ricordava però soprattutto l'estrazione di minerali di ferro, dalle montagne circostanti, e l'esistenza di un grande forno fusorio nel paese di Malonno che era divenuto il borgo più popoloso e importante del comune. Le limacciose acque del principale fiume della Valle Camonica e di alcuni torrenti locali, enormemente ingrossati da giorni e giorni di pioggia continua, seppellirono, sotto grandi masse di detriti e di fango parte dell'abitato di Malonno che si era espanso anche nella parte più vicina all'alveo del fiume. Nel 1630 gli abitanti di Malonno erano stimati in circa 1500, ma, in quell'infausto anno e l'anno successivo, la peste portata in valle dal passaggio delle truppe dei Lanzichenecchi che erano calati dalla Val Tellina e dal passo dell'Aprica, li ridusse di quasi la metà. Verso la metà del XVII secolo Malonno ebbe un periodo economico particolarmente florido e le principali famiglie locali vollero dimostrare la loro potenza e esternare le proprie ricchezze divenendo protagoniste della costruzione di nuove ampie abitazioni che, come era uso in quei tempi, erano corredate sempre da fienili, stalle e carbonili. in anno 1797 tutta la Valle Camonica fu investita dal turbine delle truppe di invasione francesi e i nuovi dominatori che si dimostrarono subito non certo i liberatori dalla tirannide o gli alfieri e apportatori delle idee della Rivoluzione Frances e di un decennio prima ma solo conquistatori e predatori. Con l'unità d'Italia, ci fu la difficile e complicata creazione del "Comune di Malonno", che amministrativamente dovette comunque tenere conto della presenza e delle esigenze, nonché del campanilismo, delle numerose frazioni sparse su una vasta e disagiata zona montana. Nel 1888 vi fu in primo organico censimento voluto per dare una fisionomia al neonato Regno d'Italia e da questa relazione risultava che a Malonno erano ben 24 le "Contrade" e circa 2500 abitanti. L'attività principale restava sempre, alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, una povera e faticosa agricoltura di montagna, ristretta nei piccoli appezzamenti coltivati a conduzione familiare e l'altrettanto faticoso allevamento del bestiame che comunque non permettevano, alla quasi totalità della popolazione residente, una vita tranquilla e dignitosa ma solo una sopravvivenza minata da una diffusa e costante miseria e molta fame. L'economia autarchica di questa fase venne sfiorata attorno al VI - V sec. a.C. dalla penetrazione in Valle Camonica di commercianti etruschi; rappresentanti di una civiltà all'avanguardia nella lavorazione dei metalli, setacciarono le valli bresciane sviluppando I'estrazione e la lavorazione del ferro; è facile che non sia sfuggita loro la ricchezza mineraria della Terra di Malonno.  Sul finire del I millennio a Malonno il monastero di S. Faustino di Brescia possedeva delle terre; l'intitolazione ai patroni bresciani della primitiva cappella costruita dai benedettini sul lago dell'attuale parrocchiale, è rimasta ancor oggi. I monaci introdussero migliorie nell'agricoltura, svilupparono lo sfruttamento degli alberi da frutto, in particolare il castagno, e bonificarono molti terreni acquitrinosi fino ad allora inutilizzati. Lamministrazione pubblica timidamente incominciò a risolvere alcuni problemi strutturali realizzando edifici scolastici, strade, acquedotti ecc. Verso gli Anni Sessanta prese avvio il boom edilizio che gradualmente cambiò volto al paese. La popolazione scendeva al fondo - valle e riempiva gli «spazi liberi» collocati al di sotto del centro storico di Malonno... contestualmente molte frazioni si spopolavano. E siamo ai nostri giorni con nuovi problemi da affrontare, ma sicuramente senza l'assillo della sopravvivenza.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita - sorge su un costone roccioso poco distante dall'abitato di Malonno in direzione della contrada di Odecla. Si tratta di una zona caratterizzata da ciglioni a strapiombo che degradano verso sud in località Còrnola. L'originaria chiesa o cappella dedicata ai Santi Faustino e Giovita sorse al più tardi nell'XI - Xll secolo ad opera dei monaci benedettini del Monastero di S. Faustino di Brescia. L'edificio sacro preesistente di età medievale venne infatti ricostruito e ampliato tra il XV e la prima metà del XVI secolo. Il presbiterio era quasi perpendicolare all'attuale costruzione. All'interno quello che con tutta probabilità era il coro e il presbiterio, fin dal XIX secolo venne adibito a ripostiglio. Prima del crollo avvenuto attorno alla metà del nostro secolo, si potevano comunque osservare ancora arcate a sesto acuto e volte a crociera con gli antichi affreschi del XV - XVI.

Chiesa di Santa Maria a Lava - fu ripetutamente modificata nel corso dei secoli, alla fine del 1500, nel 1700 e agli inizi del '900. Questa è probabilmente la più antica tra le chiese del paese, almeno per quanto riguarda la struttura originale che occupava la parte dell'attuale presbiterio. All'interno sono conservate interessanti tele seicentesche: «S. Pietro e Maddalena», «S. Lucia», Madonna con rosario e i Santi Domenico e Caterina». La pala dell'altar maggiore rappresentante la «Madonna in trono con Bambino» è un pregevole affresco del 1407 strappato dalla parete esterna di una delle case della frazione. Decora il presbiterio un ciclo mariano composto da 12 pannelli affrescati nel XVI sec. di notevole interesse.

Chiesa di S. Antonio a Zazza -  è stata successivamente adattata. Interessanti sono gli affreschi datati intorno al 1700, discreta la pala dell'altar maggiore e molto bella la statuetta raffigurante la Passione nel paliotto dell'altare di destra.

Chiesa di S. Bernardo a Odecla - risale al 1757 ma fu ridefinita nel 1959. Accoglie dipinti attribuiti al Celesti e affreschi del Corbellini. La pala dell'altar maggiore raffigura un' «Addolorata e Cristo morto»; è datata 1798 e firmata da Vincenzo Schena.

Chiesa di S. Lorenzo a Malonno - si tratta di una costruzione di cui si conserva notizia in epoche molto lontane ma totalmente rifatta nel sec. XVIII. Gli affreschi presentano le inconfondibili luminosità del Corbellini. Discreta la pala dell'altare di sinistra, conservata in una interessante cornice in legno e raffigurante la «Madonna del rosario con i santi Pietro e Paolo». La visita alla struttura è facilitata dalla costante apertura al pubblico.

Chiesa di S. Bernardino a Malonno - sorge l'attuale costruzione, la cui struttura risale al XVI-XVII sec., avrebbe ospitato chiese in epoca molto antica. Da notare il loggiato cinquecentesco e la pala dell'altar maggiore del XVII secolo, raffigurante una «Madonna con Bambino e i Ss. Fabiano, Sebastiano e Bernardino», attribuita a Pietro Marone. La chiesa, attualmente sconsacrata, non non è aperta al pubblico ed è utilizzata come ripostiglio.

Torre del Palazzo -  inglobata nella struttura del palazzo omonimo. La massiccia muratura, in pietra a vista, nasconde la data 1341. Le rare aperture esprimono il suo carattere difensivo. Il portale bugnato è dei XVIII sec. Complessivamente la struttura, pericolante all'interno, è alta 24 metri.

Come arrivare

In auto: l'abitato di Malonno scorre la Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola, che raggiunge attravesa tutta la piana in direzione di Edolo.

In treno: la stazione di Malonno.

Tipologie