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Ailano

Comune della Campania, in provincia di Caserta, con 1.466 abitanti e ha una superficie di 15,5 chilometri quadrati. Sorge in posizione elevata sulla valle del fiume Volturno, alle pendici del monte Coppolo, estrema propaggine del Massiccio del Matese. Ai piedi della collina su cui sorge, si trovano una sorgente di acqua sulfurea e altre sorgenti. Sorge a 260 metri sopra il livello del mare.

Storia

Non ci sono notizie certe sulla nascita di Ailano anche se il suo territorio fu abitato fin da tempi remoti, a cui risalgono un pugnale ed alcune punte di freccia oggi conservati presso il Museo Campano di Capua. Dal 1187 al 1229 Ailano appartenne a Guimondo Rosso e poi, in seguito al matrimonio di Spinello d'Aquino con Maltruda, figlia di Raone Rosso, diventò feudo dei d'Aquino. Nel 1230 Federico II, ritornato da Gerusalemme, riuscì a liberare Ailano che era diventata possedimento del Pontefice. Dal 1329 al 1381 fu feudo della famiglia Capuano; poi, fino al 1398, restò alla famiglia Gaetani. Dal 1399 al 1530 furono feudatari di Ailano la famiglia Capuano, i Sanframondo, i Pandone in quanto Mariuccia Capuano sposò prima Carlo Pandone, ed alla sua morte, si risposò con Niccolò Sanframondo. Dal 1530 al 1733 il feudo di Ailano passò di mano in mano, finché giunse alla famiglia Pescarini di cui rimase fino al 1806, anno dell'eversione della feudalità. Ad Ailano si ebbero i primi gruppi di Carbonari che prendevano le loro decisioni nella chiesa dell'Annunziata e, nel 1860, il castello ospitò alcuni patrioti che si stavano organizzando per liberare dai Borbone la Terra di Lavoro. Durante la Seconda Guerra Mondiale l'area, per la sua posizione strategica dietro le colline, fu occupata dai Tedeschi e la popolazione fu costretta ad abbandonare il paese.

Economia

Le attività economiche principali sono l'agricoltura con la produzione di grano, granone, fagioli bianchi e rossi, foraggi, olio, frutta, ortaggi, vino, l'allevamento ovini, bovini, caprini e l’industria in genere bottiglie in PVC, grucce, industria meccanica. Oggi la sorgente, posta in un vecchio recinto è meta di visitatori per il caratteristico gusto dell'acqua che vi sgorga e per i suoi benefici effetti dermatologici.

Da vedere

Rovine del Monastero benedettino di S.Maria in Cingla - che, fondato nel medio Volturno poco prima del 748 per volontà del duca di Benevento Gisulfo II sui resti di una chiesa privata, San Cassiano, proprietà dello sculdascio beneventano Saraceno, è un importantissimo monumento medioevale. Fino alla venuta dei Normanni accoglieva solo fanciulle nobili longobarde. Il monastero fu distrutto dai saraceni nell'847 e nel 943; in seguito le monache si ritirarono a Capua.

Chiesa di San Giovanni Evangelista - di origine antica e restaurata nel 1906; è a tre navate e conserva, oltre al paliotto romanico dell'altare del Rosario proveniente dal monastero di Cingla, il paliotto dell'altare maggiore del XVII secolo, realizzato in breccia rossa con intarsi di marmo grigiastro, il fonte battesimale del XVI secolo, la statua in legno di San Giovanni, della fine del XVI secolo, il busto di Sant'Onorio e alcune tele del XVII secolo.

Chiesa S.S. Annunziata - fondata nel XVII secolo, della quale restano solo alcuni tratti laterali di mura, in quanto, agli inizi del 1960, è stata ricostruita sotto forma di cappella;- i resti del castello risalente al 1531 di cui notevole è la torre merlata.

Chiesa di S.Antonio da Padova - del XV secolo, che ha subito varie trasformazioni nel corso dei secoli, ove sono presenti affreschi della metà dell’800; la Cappella di Santa Marta risalente al XVIII secolo; la Porta di San Giovanni risalente al XVI secolo.

Palazzo baronale con torre merlata medievale - risale al 1531 e fu costruito intorno ad una torre normanna e a tutt'oggi é in ottime condizioni. Nel corso del tempo fù posseduto da diverse famiglie, tra le quali si ricordano i Carafa, i de Penna, i Matteo, i Carbonelli, i Pescarini.

Come arrivare

In auto: Autostrada A1 Milano - Napoli uscita casello di Caianello. Prendere la Via Venafrana SS. 85, direzione Venefro, e dopo circa 2 km il bivio per Ailano. Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Vairano P. Prendere la Via Venafrana SS.85, direzione Venafro, e dopo circa 2 km il bivio per Ailano.

In treno: stazione FS più vicina è quella di Alife, sulla linea Piedi monte - Napoli.

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