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Corte de' Frati

E un comune lombardo, in provincia di Cremona, con più di milletrecento abitanti. Il comune è ai confini con la provincia di Brescia.

Storia

Ed eccoci al secolo IX, periodo del quale ben poche notizie sono tramandate che interessano la nostra storia. Anzi si può aggiungere che durante tutta l'epoca carolingia le notizie sono scarsissime. A questa età va segnata l'origine di Corte de' Frati che, come avverte il Robolotti, si chiamava Corte de' Zeni, perché probabilmente feudo della famiglia Zeni. Questo nome "Corte" non deve far pensare ad un grosso centro perché, come avverte il Muratori, "per corte nelle antiche carte alle volte si intesero non pur vasti poderi, una parrocchia od una pieve, ma ben anche un castello od una piccola fortezza". Il Comitatus o contado formato da vari paesi era sotto la giurisdizione di un Conte, al quale doveva ubbidire il territorio, sebbene le terre formanti il contado fossero possedute da Luoghi Pii, da Monasteri o da Nobili. In seguito, per singolare privilegio concesso dai re, alcune terre furono dichiarate esenti dalla giurisdizione del Conte e cominciarono a governarsi da sé dipendendo soltanto dai cosidetti Conti del Sacro Palazzo. Il Grandi insinua anche l'idea che per errore si sia regi strato San Siro per San Sillo, cioè l'oratorio dipendente da Corte de' Frati e che era nei tempi remoti soggetto a Quistro. Poiché San Sillo fino al 1865 faceva comune con Motta, aggiungerò, a chiusa di questo capitolo, che il nome Motta fu dato a molti luoghi in Italia. Questa denominazione deriva dal germanico Mot o Gemot che significa "adunanza pubblica" o luogo ove si tengono le adunanze.

Da vedere

L'Oratorio di S. Rocco - un oratorio sotto il titolo di S. Rocco situato nella Comune di Aspes sotto alla Parrocchia di Corte de' Frati distante un mezzo miglio circa, nel quale vi sono eretti due Benefizii posseduti dal Benefiziato don Giuseppe Vigliani. Altro Benefizio nello stesso Oratorio di S. Rocco all'Altare di S. Antonio da Padova, fondato il 3 ottobre 1627 dal Nobile Signor Orazio Crespi con obbligo di messa festiva e due feriali alla settimana con la dote di pertiche 52 d i terra e di una piccola casa in detta Comune. L'intera navata dell'Oratorio è coperta da impalcatura piana formata da travicelli e pianelle, mentre il presbiterio a volte reale a botte in canicci intonacata. Il pavimento è in cotto. La chiesa è illuminata da tre finestre oltre l'apertura sulla fronte principale.

Chiesa S. Damaso - sorgeva su di un rialzo del terreno accanto al quale scorreva un ruscelletto. I muri dell'edificio erano di mattoni ricoperti di calce e portavano alcuni autografi di persone graziate dal Santo. L'ingresso della chiesa era preceduto da un portico sostenuto da due colonne di marmo e sul cui soffitto di colore azzurro figurava una colomba. Si accedeva all'interno da una porta centrale e l'edificio riceveva luce da due finestre poste lateralmente. La familiarità del nome di Damaso è legata alla grande suggestione che da millenni le Catacombe romane hanno esercitato sui cristiani. Perchè Damaso, Papa del IV secolo e Santo della Chiesa, fu il più antico esploratore e archeologo delle catacombe romane. Spagnolo d'origine, Damaso venne eletto Papa, non senza contrasti, nel 366.

Come arrivare

In auto: dista 14 chilometri da Cremona, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie