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Ceranesi

Comune ligure, in provincia di Genova, con più di tremilasettecento abitanti. Ha una superficie di 30,9 chilometri quadrati per una densità abitativa di 121,75 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 80 metri sopra il livello del mare. Posto nel cuore della Val Polcevera, Ceranesi sorge lungo l'antica Via Postumia. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Geografia

Il comune è collegato con il centro urbano di Pegli attraverso il passo del Lencisa a 568 metri s.l.m.. Il principale corso d'acqua è il torrente Verde, ubicato nella valle omonima, con i numerosi rii quali il San Martino, Torbi, Burba, Molinassi e Lischeo. Nella zona di Piani di Praglia, appena più a sud del crinale appenninico, si trovano i laghi artificiali del Gorzente, la cui realizzazione s'intraprese nel 1880 per poi terminare nel 1926.

Storia

Le origini del borgo sono molto antiche e alcuni studiosi le fanno risalire al periodo della dominazione romana. Ceranesi formava parte anticamente dell'agro genovese e costituiva una delle otto Pievi che componevano la Podesteria della Polcevera. Già luogo di riposo e di passaggio sull'antica strada romana via Postumia, dal secolo XIII ospita la famosa Cà de Rossi, nella frazione di San Martino Paravanico, caravanserraglio e punto di snodo e di passaggio per i commerci tra il porto di Genova e i mercati di Ovada e del Piemonte. Nel 1747 il paese fu distrutto dall'esercito austriaco. La Repubblica Ligure nel riordinare la divisione territoriale, formò di Ceranesi un Comune capoluogo di Cantone, con giudice di seconda classe; aggregandogli Livellato, San Carlo delle Cese, San Martino di Paravanico e Torbi. Così per legge organica del 1798 il Cantone di Ceranesi faceva parte della giurisdizione della Polcevera. Nel Maggio del 1803, in una nuova partizione del territorio, fu abolito il Cantone di Ceranesi, come pure la giurisdizione della Polcevera che durava, da sette secoli. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure napoleonica, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.

Da vedere

Chiesa di Santa Maria Assunta - risalire antecedente il XIII secolo poiché tale targa in marmo commemora alcuni interventi di restauro e di rifacimento effettuati nel 1209. Altri interventi alla struttura furono eseguiti nel 1282 e più tardi nel 1580 - grazie alle donazioni della famiglia Ghisolfi che finanziò l'opera restaurativa - dove la porta principale fu spostata dove si trovava il coro capovolgendo così la struttura. All'interno sono conservate alcune opere scultoree e pittoriche quali una statua marmorea, di scultore sconosciuto, raffigurante la Madonna del Rosario e tre pregiati dipinti.

Chiesa di San Lorenzo martire - fu edificata ai primi anni del XVII secolo anche se alcuni documenti testimoniano l'edificio già nel 1311. Subì diversi danneggiamenti alla struttura e al campanile a causa della caduta di un fulmine nel 1879; i lavori per la riparazione furono subito eseguiti e per l'occasione si fusero altre tre campane delle due già esistenti, che verranno in seguito aggiunte alla struttura campanaria dal 1883. Sull'altare maggiore, di marmo, è presente una pala di Bernardo Castello raffigurante il Martirio di san Lorenzo.

Chiesa di San Martino di Tours - fu menzionato per la prima volta nel marzo del 1088 in un atto di donazione; altre testimonianze storiche del complesso risalgono alla visita apostolica di monsignor Francesco Bossi nel 1582. La chiesa subì nel 1587 il primo intervento ristrutturale e in seguito nel 1743. Più recentemente - nel 1951 - fu presentato un nuovo progetto di ristrutturazione della facciata ma, poiché avrebbe però stravolto l'originale architettura, i lavori si interruppero quasi subito anche per la mancanza dei fondi necessari. L'interno della chiesa è divisa in tre navate con archi a tutto sesto e colonne del XVI secolo. Tra le numerose opere d'arte conservate è presente una tela raffigurante san Martino intento a tagliare il suo mantello, forse ad opera del pittore Giovanni Battista Carlone; le altre opere pittoriche presenti sono attribuibili ai pittori Luca Cambiaso e Bernardo Strozzi.

Chiesa di San Bartolomeo - un edificio derivato dal precedente convento di Santa Maria dell'Oliveto dei monaci Olivetani. La chiesa viene descritta quasi dettagliatamente nel 1650 nel corso della visita del cardinale di Genova Stefano Durazzo, conservandone la struttura in una descrizione posteriore del 1735. L'interno presenta una struttura a tre navate e diviso da grossi pilastri marmorei. Nel presbiterio è conservata un'ancona raffigurante l'apostolo Bartolomeo che domina il tempio. Sono presenti tre altari in marmo, uno maggiore e due laterali lungo le navate; il primo è dedicato all'Ascensione con tabernacolo databile al 1784, il secondo intitolato dal 1735 a san Gregorio e il terzo a santa Apollonia dal 1821.

Chiesa del Santissimo Nome di Gesù - edificata per iniziativa della Serva di Dio Francesca Teresa Rossi, è situata presso la frazione di Geo e l'inizio dei lavori per la sua edificazione fu fissata al 19 agosto del 1923. All'interno è conservata una statua del Gesù Bambino, già di proprietà della Rossi, che viene esposta alla venerazione dei fedeli durante la solennità del Santissimo nome; il dipinto raffigurante anch'esso il Bambino Gesù è opera del pittore Antonio Maugeri che lo donò alla chiesa e benedetto il 19 gennaio 1986.

Come arrivare

In auto: la Strada Provinciale 4 dei Piani di Praglia la quale collega Genova con la provincia di Alessandria. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto il casello autostradale di Genova Bolzaneto sull'Autostrada A7 è l'uscita consigliata per raggiungere la destinazione.

In treno: stazione ferroviaria di Genova Pontedecimo.

Tipologie