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Moneglia

Moneglia è un comune di 2.849 abitanti in provincia di Genova. Ha una superficie di 15,4 chilometri quadrati per una densità abitativa di 178,77 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 4 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con la provincia di La Spezia. Posto nel cuore della Val Petronio, Moneglia sorge lungo la Riviera di Levante e le sue spiagge sono tra le più frequentate della Liguria. L'economia del comune è legata principalmente al turismo, anche se sono molto praticati l'agricoltura e l'allevamento.

Geografia     

Il paese si trova all'interno di una baia delimitata da due promontori, entrambi ricchi di vegetazione mediterranea: ad ovest si estende il promontorio di Punta Moneglia e ad est quello di Punta Rospo. Mentre il primo è interamente selvaggio, il secondo presenta diverse costruzioni ad uso residenziale, fino all'abitato di Lemeglio. Alla città viene conferita ogni anno, dal 1990, la Bandiera Blu [1] per la qualità del mare, delle spiagge, dei servizi e dell'ambiente. Il 29 novembre del 2005 il Comune di Moneglia ha conseguito la Certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale conformemente alla norma.

Storia

L'antico toponimo di Moneglia appare nella Tavola Peutingeriana, carta militare dell'Impero romano conservata presso la Biblioteca Nazionale di Vienna, scoperto dall'antiquario di Augsburg, Corrado Peutinger, nel Cinquecento. Il borgo fu un centro molto importante in epoca romana, grazie alla sua posizione strategica sull'antica Via Aurelia. Nel Medioevo subì come altri paesi costieri del levante ligure l'invasione dei pirati Saraceni che saccheggiarono la cittadina. Il feudo monegliese fu amministrato fino al 1153 dai conti di Lavagna i Fieschi e a partire da tale anno divenne territorio della Repubblica di Genova. La repubblica eresse nel 1173 le due fortificazioni di Villafranca e Monleone, i cui resti sono ancora presenti. La fortezza di Monleone, nel 1176 verrà assediata dalla famiglia Malaspina. Nel 1284 i genovesi sconfissero i pisani nella battaglia navale della Meloria, infliggendo loro perdite di più di 12.000 uomini tra morti e prigionieri e pare che parecchi monegliesi abbiano partecipato alla battaglia imbarcati su galee armate dalla comunità di Moneglia o dalla repubblica. In 1397 subì ancora l'assedio dei Malaspina che riuscirono nell'opera di conquista saccheggiandola. Moneglia fu saccheggiata ed incendiata e furono distrutte tutte le case dei guelfi nonostante la riscossa degli abitanti incitati da una coraggiosa popolana, della quale non ci è giunto il nome, che costrinsero gli assalitori a rinchiudersi nel castello appena conquistato. Nel 1425 Moneglia, mentre Genova sottostava ai Visconti duchi di Milano, fu conquistata dalla flotta di Tommaso di Campofregoso ex doge ed ora signore di Sarzana ed in conseguenza di questi eventi bellici fratricidi che terminarono solo nel 1433, fu distrutto il campanile della pieve di Moneglia. I più accaniti nel volerlo abbattuto furono i frazionisti di S.Saturnino, Tessi, Cerro e Monte per beghe, è il caso di dire, campanilistiche. Ulteriori saccheggi li subì nel 1477 dalle truppe del Ducato di Milano, per aver parteggiato per i Fieschi. Intorno al XVI secolo la repubblica genovese riuscì a riconquistare il feudo, nominandola come sede della locale Podesteria. In 1528 fu effettuata una riforma dell’organizzazione delle case patrizie in funzione della quale tutte le famiglie degne della responsabilità di governo per merito, nascita e ricchezza, anche se non nobili, vennero concentrate in 28 "alberghi", cinque dei quali erano di parte "popolare". In anno 1803 Moneglia entrò a far parte del cantone di Sestri Levante che fu aggregato alla giurisdizione dell’Entella e, allorchè Napoleone divenne imperatore dei francesi, entrò a far parte del dipartimento degli Appennini, le fu dato un maire coadiuvato da un consiglio comunale, furono considerevolmente aumentate le tasse e venne istituita la coscrizione obbligatoria che portò molti monegliesi a perdere la vita sui campi di battaglia di tutta Europa. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. La guerra del 1915 - 1918 ferì anche la cittadinanza monegliese che lamentò 37 caduti. Nel 1924 fu completato lo spostamento a monte della linea ferroviaria e durante gli scavi furono trovate alcune tombe di epoca romana. Durante la seconda guerra mondiale Moneglia ebbe a subire diversi bombardamenti aerei volti alla distruzione del ponte della ferrovia che causarono non poche vittime tra la popolazione civile. La popolazione civile dovette sopportare anche gravissimi lutti e disagi determinati dalla lotta che contrapponeva i partigiani ai nazifascisti.

Da vedere

Oratorio dei Disciplinanti - la sua costruzione risale al secolo decimo, dedicato alla S. Vergine con Bambino, é altrimenti detto "dei Disciplinanti", perché un tempo era retto dalla omonima confraternita. Al suo interno vi sono affreschi stratificati di varie epoche, riscoperti e restaurati di recente, raffiguranti episodi della vita della Madonna e della passione di  Gesù. Al suoesterno vi sono murate una piccola lapide ed una croce. Esse stanno a ricordare che nell' Oratorio trovarono onorata sepoltura nell'anno 1291, due fiorentini: tale Rolando Lanieri e suo padre, Berardo.

Fortezza di Monleone - fu costruito nel 1173 da parte della Repubblica di Genova e del console Ingone di Flessa. I lavori di edificazione durarono per un anno intero, tanto che nel 1174 fu duramente assediato dai soldati del conte Obizzo Malaspina, alleato quest'ultimo con le famiglie Da Passano e Fieschi. Il contingente arrivato da Genova non solo riuscì a difendere il maniero monegliese, ma sottrasse ai Da Passano il vicino castello locale. Attualmente all'interno dell'insediamento originario del Castello di Monleone si trova un piccolo castello in stile Liberty costruito agli inizi del 1900, nonché case private.

Il Chiostro Francescano - venne edificato dai frati Francescani nel 1484, grazie al consenso del reggente Doge ed Arcivescovo di Genova, Paolo Campofregoso il quale a sua volta, ottenne il beneplacito direttamente dal Papa Sisto IV. L'attività del chiostro, nel quale il Cardinale Clemente Dolera aveva iniziato la sua attività religiosa, venne interrotta una prima volta nel 1817, per decreto napoleonico ed in seguito, definitivamente nel 1866, per intervento dello Stato Italiano.

Torre Villafranca - si erge a levante del Borgo, sulle ultime propaggini della collina alla sinistra del torrente Bisagno. Le mura esterne hanno un perimetro quasi  pentagonale dalle quali emerge la torre centrale a pianta quadrata. La fortezza fu costruita dalla Repubblica di Genova intorno all'anno 1100, come riportato in una mappa dal cartografo M. Vinzoni. La fortificazione doveva servire a respingere gli attacchi delle truppe della potente e nobile famiglia dei Malaspina. Nell'ultimo conflitto mondiale subì notevoli danni in seguito ai bombardamenti. E' stata recentemente restaurata ed attualmente se ne può visitare il parco.

Come arrivare 

In treno: linea Genova - La Spezia, stazione di Moneglia.

In auto: autostrada A12 Genova - Livorno.

Tipologie