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Hotel Gradisca d'Isonzo, Agriturismo Gradisca d'Isonzo, Bed and Breakfast Gradisca d'Isonzo

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Gradisca d'Isonzo

Comune della Friuli Venezia Giulia, in provincia di Gorizia, con 6.453 abitanti. Si trova sulla sponda destra del fiume Isonzo, tra i Comuni di Farra d' Isonzo e di Villesse. Confina a nord con i Comuni di Mariano Del Friuli e Moraro a sud del Paese scorre il fiume Isonzo.

Storia

Il primo documento, ancora oggi conservato, che parla dell'abitato risale al 1176 e descrive Gradisca come un villaggio agricolo di sette famiglie, alcune di origine slava altre di matrice latina, sottoposte alla giurisdizione del Patriarca di Aquileia. Nel 1511, i lanzichenecchi di Massimiliano I prendono possesso della fortezza: da questo momento Gradisca diventa imperiale. Dal 1615 al 1617 Venezia tentò di riprendere il controllo del territorio, dando inizio alla Guerra di Gradisca gli austriaci riuscirono a resistere agli attacchi veneziani e al termine della guerra Gradisca diventò capitale della nuova Contea di Gradisca, che in seguito sarà venduta da Ferdinando III, per far fronte alle spese della Guerra dei Trent'anni, al principe Giovanni Antonio di Eggenberg. Tra il 1647 ed il 1717, sotto i Principi di Eggenberg, Gradisca vive il suo periodo d'oro l'abitato si arricchisce di palazzi e di istituzioni pubbliche. Il piccolo Stato, amministrato da uomini di valore come Francesco Ulderico della Torre, ha una propria autonomia anche in materia legislativa, monetaria e di mensura. Nel 1717, con l'estinzione della linea maschile del casato degli Eggenberg, la contea tornò ad essere asburgica. Nel 1754, sotto il governo di Maria Teresa d'Austria, la città e il suo territorio vengono fusi alla Contea di Gorizia, venendo a formare una nuova entità statale la Principesca Contea di Gorizia e Gradisca. Nel 1863 viene così creata la "Spianata", un pregevole luogo di ritrovo che dall'inizio del XX secolo si arricchirà di splendidi caffé e locali alla moda. Nel 1914 scoppia la Prima guerra mondiale i gradiscani vi partecipano sotto l'uniforme austro-ungarica, principalmente sul fronte orientale, molti disertano e fuggono verso l'Italia per sfuggire l'arruolamento o per motivi ideologici e nazionalistici. Durante la ritirata di Caporetto la città viene data alle fiamme subendo gravi danni. Al termine della guerra, il 6 gennaio 1921, la città viene annessa all'Italia. Nel maggio del 1945, al termine del secondo conflitto mondiale, la comunità gradiscana teme l'annessione alla Jugoslavia di Tito, ma il 12 giugno dello stesso anno un nuovo compromesso tra lo stato socialista e quello italiano mantengono la sovranità italiana sul territorio.

Da vedere

Duomo di Gradisca - ricostruito nel 1656 su una precedente Chiesetta.

Palazzo Torriani - oggi sede del comune, al cui interno sono ospitati anche il Museo Civico, la Biblioteca e la Galleria Regionale d'Arte Contemporanea "L. Spazzapan", dedicata soprattutto alle opere del pittore gradiscano.

Monte di Pietà - con all'interno la statua marmorea di Francesco Ulderico della Torre, posta a metà scalone.

Casa dei Provveditori Veneti - in cui ha sede la rinomata Enoteca Regionale "La Serenissima", dove si possono degustare i migliori vini del Friuli Venezia Giulia.

Come arrivare

In auto: Autostrada A4 Torino - Trieste. Dopo Venezia andare fino a Palmanova, dopodiché tenere per Trieste. All'altezza del casello di villesse girare per Gorizia. Uscire a Gradisca d'Isonzo.

In treno: linea Trieste - Udine. Scendere alla stazione di Sagrado, a circa tre chilometri da Gradisca d'Isonzo.

In aereo: Aeroporto di Ronchi dei Legionari.

Tipologie