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Casatenovo

Casatenovo è un comune che si trova in provincia di Lecco, della regione Lombardia, di 12.331 abitantie e occupa una superficie di 13,5 Kmq. Confina ad Ovest e a Sud con i Comuni di Besana Brianza, Correzzana, Camparada e Usmate Velate e a est con i Comuni di Monticello Brianza e Lomagna. L’altimetria varia da un massimo di circa 375 m ad in minimo di 250 m.

Storia

Le prime notizie storiche relative ad un Casale Nuovo si possono far risalire ai tempi di Carlo il Calvo - nipote di Carlo Magno - erede di quel Ludovico il Pio che sottrasse ai Longobardi il predominio sull'Italia e che reintegrò il culto cristiano nelle Terre lombarde sconvolte prima dai Franchi, poi dalle eresie e dalle apostasie barbariche. É all'anno 867, infatti, che si può fare riferimento come data di prima menzione di Casatenovo, benché i primi riferimenti documentali d'archivio, sulla presenza d'un nucleo abitato, non siano anteriori all'anno 1110. Fu dunque Casate, per tutto il tempo medievale, una grande fortificazione, a cui si aggregarono, col passar degli anni, varie cascine ove presero dominio alcuni signorotti locali, specie dopo l'infeudazione del 1538. Il feudo passò - dopo le tragiche vicende legate al dominio visconteo - nelle mani di Gerolamo Brebbia, già tesoriere Generale dello Stato di Milano ed è sempre a questo periodo che si debbono gli stanziamenti di nobili famiglie nei palazzi di Rimoldo di Galgiana di Giovenigo. La comunità locale continuò tuttavia a frazionarsi fino a raggiungere, verso la metà del '500, anche i nuclei di Cascina Bracchi e di Campofiorenzo; anche a seguito del passaggio del castello dai conti Lurani, agli Sforza e, finalmente, ai Casati. E' quindi nel 1692 che Casate Vecchio si distaccò da Casate Nuovo e quest'ultima fu assegnata definitivamente al marchese don Giulio Casati, uomo ribaldo e violento e noto come bandito che, prima personalmente, poi attraverso i suoi discendenti la detenne - an che se in forme giuridiche diverse da quelle feudali - fino a tutto il '700. Dal secolo XIV il nostro Comune entra nella grande vicenda dello sviluppo industriale e commerciale, tipico dell'area briantea, affermandosi - grazie anche all'intraprendenza di dinamiche dinastie imprenditoriali - soprattutto nel settore dei prodotti agro-alimentari - e collocandosi a buon diritto tra i Comuni più ricchi dell'area lombarda. Dal secolo XIX Casatenovo entra nella grande vicenda dello sviluppo industriale e commerciale, tipico dell'area briantea, affermandosi - grazie anche all'intraprendenza di dinamiche dinastie imprenditoriali - soprattutto nel settore dei prodotti agro-alimentari - e collocandosi a buon diritto tra i Comuni più ricchi dell'area lombarda.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale San Giorgio - risalgano al XIII secolo, l'aspetto attuale deriva da un radicale rifacimento a cui fu sottoposta nel 1635. L'edificio, con pianta a croce, si caratterizza nel suo complesso per un gusto barocco, da cui si allontana lo stile neoclassico della facciata, realizzato all'inizio del XIX secolo, durante interventi di restauro affidati all'architetto Carlo Amati.

Chiesina di Santa Margherita - edificata sulle rovine di un antico monastero, questa chiesa presenta un impianto tipicamente medievale con la navata che si conclude in un abside semicircolare. La parte centrale dell'abside si compone di una "mandorla" mistica che raffigura l'incoronazione della Vergine, attorniata da schiere di angeli; la parte inferiore rappresenta gli Apostoli che assistono adoranti alla scena.

Chiesina di Santa Giustina - le prime notizie certe relative all'esistenza di questo antico luogo di culto datano al 1062, mentre il campanile risale al periodo romanico, sebbene sia stato rimaneggiato nel XVI secolo. All'interno è custodito un notevole ciclo di affreschi in buone condizioni che decora la parete di fondo e ritrae la Vergine in trono con il Bambino e un angelo, circondata dai Santi Bernardino e Francesco e dai Santi Sebastiano e Rocco.

Villa Casati-Facchi - iI nome di questa residenza patrizia deriva da quello dei suoi primi proprietari, i Casati, che qui abitarono per tutto il XVIII secolo, e da quello della famiglia Facchi, che entrò in possesso della villa nel 1881, inaugurando importanti lavori di restauro. Dell'impianto originario, collocato ai margini del nucleo storico di Casatenovo, si sono conservate sia la pianta a "U" sia la facciata rivolta al paese, inalterata nella distribuzione regolare delle finestre e negli angoli a bugnato.

Villa Casati-Greppi - poco distante da Villa Facchi, questa maestosa residenza fu costruita nel 1775 da un nuovo ramo marchionale della famiglia Casati, il cui ultimo erede, Francesco Casati, la elesse quale residenza invernale. La struttura, molto più imponente di Villa Facchi e omogenea nella fattura, si presenta in perfetto stile neoclassico. L'edificio, a pianta rettangolare, conserva affreschi dell'Alberta che decorano la volta, il busto di Giuseppe Greppi, una pala d'altare raffigurante la Vergine e i Santi Patroni, opera di Giuseppe Dotti e il monumento dedicato a Francesco Casati.

Villa D'Adda-Mariani - in località Galgiana, sorge questa residenza, la cui edificazione sembra risalire alla seconda metà del XVI secolo, quando il banchiere Rinaldo D'Adda di Olginate, capostipite dei marchesi di Pandino, acquistò alcuni immobili presso questa frazione. II complesso si compone di due corpi di dimensioni diverse, posti uno di fronte all'altro ai lati del cortile d'onore. Allo stesso periodo risalgono i giardini all'italiana presso la corte e prospicienti la villa. Una cancellata in barocchetto costituisce l'ingresso alla struttura.

Villa Lattuada-Ghisotti - eretta nel 1858, su progetto di Antonio Tagliaferri e per volere della famiglia Lattuada, la villa sorge in località San Giacomo. L'edificio, la cui architettura richiama quella delle cattedrali gotiche, presenta una forma quadrangolare, arricchita da due torri elevate sul versante occidentale. Di stile barocco, invece, il portico sul fronte della villa.

Cascina Rancate - l'edificio, forse di proprietà dei De Casate, risale al 1380 e nel 1634 fu acquistato dai Simonetta, che resero pubblico l'oratorio dedicato a Sant'Antonio da Padova, affiancato alla torre. All'interno è custodita una pala che raffigura la Vergine con il Patrono.

Come arrivare

In auto: è raggiungibile da Milano tramite la Tangenziale Est: allo svincolo di Vimercate si prosegue sulla Provinciale "della Santa" che attraversa i Comuni di Vimercate, Concorezzo, Villasanta, Arcore e Lesmo, con arrivo a Casatenovo.

In aereo: per arrivare a Bellano si possono utilizzare gli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate.

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