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Galbiate

Galbiate e un comune situato nella regione Lombardia in provincia di Lecco che conta 8.637 abitanti. Il territorio comunale confina con quello di Lecco.

Storia

All’antica famiglia feudale di Milano, Galbiate ha dedicato la piccola ma antica via che allaccia la via Mazzini alla via Piave. Nel 1373 i nostri paesi ebbero a soffrire gravi danni, quando Papa Gregorio I, non volendo censure e anatemi contro l’audace e sanguinano Barnabò Visconti, bandì contro di lui la crociata, facendone capo il valoroso Amedeo di Savoia, il quale invase lo Stato Visconteo e la Brianza, che dal Visconti era stata qua e là protetta con fortezze e castelli. Subito dopo aver vinto e obbligato il savoiardo ad uscire dalla Brianza, il Visconti si vendicò aspramente contro i signori, castaldi e contadini che, ribelli al loro signore, avevano parteggiato e soccorso di braccia e vettovaglie il suo avversario; nel monastero di Civate aprì in una sala il suo tribunale, citò l’abate e lo condannò con un suo dipendente ad essere tagliato a pezzi e dato alle fiamme. Nel periodo di tempo dal 1390 al 1400 in Val San Martino, erano detti Ghibellini i fautori della casa Suardi di Bergamo, o guelfi i seguaci di casa Colleoni; in Brianza poi la linea di demarcazione fra le due parti era segnata dall’amore o dall’odio verso il duca di Milano, chiamandosi ghibellino chi favoriva la sua causa, guelfo chiunque stava per la causa contraria. Michele Attenedolo per conto di Venezia, attaccò in Brianza e il 23 giugno 1447 caddero le fortificazioni del Monte Barro. Tre anni dopo Francesco I Sforza, dopo aver sconfitto e respinto i Veneziani entrò signore in Milano e per durando lo stato di guerra, ritenne opportuno munire il Monte Barro con una rocca, anche perché Bartolomeo Colleoni aveva tentato di assalire gli sforzeschi alle spalle, penetrando nella Valsassina. Verso la fine del secolo XIX anche l’Italia, ultimo tra gli Stati d’Europa, comincio una politica coloniale. La prima colonia fu la baia di Assab, sul Mar Rosso. Nel 1883 fu occupato il porto di Massaua. L’imperatore d’Etiopia, il negus Giovanni II, inviò ingenti forze, guidate dal ras Alula, per ricacciare i nostri. Un battaglione, comandato dal tenente colonnello De Cristoforis, caduto in una imboscata presso Dogali, fu interamente trucidato dagli Abissini. Sollecitato da Francesco Crispi, presidente del Consiglio, il governatore dell’Eritrea, generale Baratieri, affrontò in campo aperto gli Abissini, enormemente superiori di numero ad Abba Garima, presso Adua. Il 1897 deve essere stato il primo anno sindacalmente " caldo " della storia galbiatese. Il Sindaco Aldeghi non tardò a constatare le condizioni inumane riservate durante il lavoro a diverse operaie setaiole. Il primo cittadino convoco subito il filandiere Siro Colombo che ritroveremo nel settembre 1902 nelle funzioni di vice Sindaco, conduttore della filanda del Rizzolo il quale acconsentì a mitigare il sistema delle multe. Anche a Galbiate, in armonia con quanto si stava verificando ovunque dopo l’8 settembre 1943 si era costituito un C.L.N. locale al quale appartenevano i rappresentanti delle diverse forze politiche locali, con compiti di assistenza degli sbandati, delle famiglie dei partigiani, di quanti -via via rappresentavano la maggioranza - dimostravano di opporsi al nazi-fascismo. I compiti di questa prima Amministrazione, che durò in carica fino alle elezioni del marzo 1946, in relazione alla difficile situazione in cui versava tutta l’Italia in conseguenza di una guerra disastrosa, erano quanto mai ardui: ridare ordine e organicità all’Ente Pubblico, reperire generi alimentari a favore della popolazione, costruire l’acquedotto di Poagnano, dotandolo del primo impianto per la distribuzione dell’acqua potabile nelle case del paese. Le elezioni comunali del 17 marzo 1946, per la prima volta dopo oltre vent’anni, chiamarono il popolo a scegliere i propri amministratori. Il Sindaco, nella persona del comm. Giuseppe Aldeghi, venne eletto il 24 marzo dal Consiglio comunale. La mattina di giovedì 12 aprile 1928 mentre il re Vittorio Emanuele III stava per giungere nel recinto della fiera campionaria di Milano per l’inaugurazione, in corrispondenza del n. 18 del piazzale Giulio Cesare avvenne un micidiale scoppio. I documenti pervenuti sino a noi attestano che il filato di seta, usato per fabbricare la tenda, venne prodotto da operaie galbiatesi e gratuitamente donato dal podestà Arturo Stucchi, filandiere in Galbiate. La Seconda Guerra Mondiale 1939-1945 fu guerra ideologica, combattuta da Inghilterra, Francia, Russia e Stati Uniti contro il nazismo tedesco e l’imperialismo giapponese. Scatenata la guerra nel 1939, la Germania conquistò in breve tempo vastissimi territori in Europa. Il 25 luglio 1943, con la caduta di Mussolini, comunisti, socialisti, cattolici, repubblicani e azionisti, che sino a quel momento avevano agito nella più stretta clandestinità, si trovarono pronti a costituire unitariamente, comitati cittadini.

Da vedere

Chiesa di Galbiate - è attestata verso la fine del Duecento, ma si può presumere che sia anteriore, sia per l'originaria intitolazione a San Vittore, concordemente ritenuta indice di vetustà, sia per l'impianto architettonico che mostra ancora oggi elementi romanici. La Chiesa Parrocchiale di Galbiate è il risultato di specifici apporti dati dalle varie epoche: vi possiamo riconoscere elementi tardo gotici, la solarità cinquecentesca, la macerata spiritualità secentesca e la grandiosità barocca, la razionalità la grazia la simmetria e l'armonia settecentesche elementi barocchetti e infine il neoclassicismo del primo Ottocento. L'autore dell'affresco si è probabilmente avvalso dello stesso cartone per la Vergine, e, con leggere modifiche, per il Bambino; simile è la decorazione per il dossale del trono.

Cappella, dedicata alla Madonna del Carmine - più sfondata e alta delle altre due, conserva la statua della Madonna del Carmine, risalente al 1850 circa. La cappella è ornata di preziosi affreschi barocchetti che richiamano quelli presenti sulla parete esterna della Villa Ballabio-Bertarelli e risalgono probabilmente al tardo Settecento. L'affresco della volta rappresenta l'istituzione dell'abitino: è Maria che dà l'abitino al Beato Simone Stok.

Cappella, dedicata a San Giuseppe - questo artista partecipò alla decorazione dei Sacri Monti di Varallo, Varese ed Orta, con immagini religiose toccate da un luminismo crepuscolare e da un contenuto patetismo. V'è in questa tela un alternarsi di eleganze estreme e scintillamenti di colori chiari a profonde oscurità lacerata da sbattimenti di luce rinforzati dal gusto realistico del Caravaggio.

Chiesa di San Nicolao in Figina - risalente al XII secolo, è un esempio di architettura gotica borgognona, essendo stata costruita per il priorato cluniacense fondato da Contessa, vedova del milanese Azzone Grasso, con atto del 16 agosto 1107. E' in questo documento, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, che appare per la prima volta il toponimo "Brianza". La Chiesa, detta oggi anche di S. Sigismondo, è sotto la giurisdizione della Parrocchia di Villa Vergano; si presenta ad una sola navata, ma le chiamate esterne sui muri perimetrali fanno chiaramente supporre che originariamente doveva essere a tre navate.

Come arrivare

In auto: A4 fino a Lecco, dista fino a Galbiate e di 6 chilometri.

Tipologie