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Lecco

Lecco e un comune di circa 47.319 abitanti, è una città della Lombardia, e capoluogo della omonima provincia. Ha una superficie di 45,9 chilometri quadrati. Lecco sorge, su un deposito alluvionale, in una conca delimitata dalle Prealpi e dal Lago di Como dove l'Adda riprende il suo corso. Sorge a 214 metri sopra il livello del mare. Il territorio cittadino è solcato da 3 principali torrenti, il Gerenzone il Caldone e il Bione. Il comune è ai confini con la provincia di Como e la provincia di Bergamo.

Storia

Durante l'alto medioevo la zona dei dintorni di Lecco acquista una notevole importanza militare. Nel 960 l'ultimo di questi conti fu privato del potere dall'imperatore Ottone I e Lecco fu sottoposto alla Signoria dell'Arcivescovo di Milano. La Signoria arcivescovile su tutte le terre orientali del Lario durerà per molti secoli. Per tutto il medioevo il nome di Lecco non indica un particolare centro abitato, ma comprende tutta la zona tra il lago e la Valsassina. Dopo alterne vicende si raggiunse la pace nel 1219 e, nel 1224, si ottenne il riconoscimento di alcuni diritti dei lecchesi. Nel tentativo di affrancarsi dal dominio milanese, durante la contrapposizione tra Milano e l'imperatore Federico II - nipote del Barbarossa - Lecco sostenne quest'ultimo, ma alla sua morte i milanesi attaccarono il castello che sorgeva sulla collina di S. Stefano e nel 1250 lo rasero al suolo. Successivamente Lecco rimase coinvolta nelle lotte tra le potenti famiglie milanesi dei Visconti e dei Torriani, questi ultimi proprietari dei territori valsassinesi. Con la caduta del Ducato di Milano, Lecco passò alla Spagna, e, sotto Carlo V, venne trasformata in una piazzaforte militare. In questo tormentato periodo si colloca la figura di Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, signore di Musso, un capitano di ventura che dominò la scena lombarda dapprima con azioni piratesche e, successivamente, con una disinvolta e machiavellica condotta politica. Nel 1746 la Lombardia passò agli Asburgo e Maria Teresa d'Austria pose Lecco a capo delle Pievi di Bellano, Mandello, Varenna, Vedeseta e Valsassina. Nel 1784 Giuseppe II del Sacro Romano Impero visita la città e decide la definitiva soppressione della cinta muraria. Con la discesa di Napoleone e la nascita nel 1797 della repubblica Cisalpina, la Riviera di Lecco si trova a far parte del Dipartimento della Montagna. Nel 1799 un reparto dell'esercito austro - russo di Suvorov al comando del principe Bagration si scontrano a Lecco con i francesi e li sconfiggono. Nel 1814, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, l'esercito austriaco riprende possesso del territorio, sopprime ogni istituzione francese e suddivide definitivamente Lecco in tanti piccoli Comuni che verranno riaccorpati solo nel 1923. Il periodo del Regno Lombardo Veneto conobbe anche effetti positivi sulla storia di Lecco, in questi anni si collocano numerosi interventi di ammodernamento e sviluppo del territorio, come l'introduzione di una burocrazia efficiente, l' incremento del catasto, introdotto già da Giuseppe II, e lo sviluppo industriale che portarono ad un diffuso benessere; l'industria serica, tradizionale nell'area, venne meccanizzata con l'uso del vapore e crebbe impetuosamente la tradizionale lavorazione del ferro, dando vita a grandi industrie meccaniche come la Badoni che domineranno il mercato italiano anche per tutto il XX secolo. Nel'59, con la Seconda Guerra d'Indipendenza, Lecco e la Lombardia, furono unite al Regno di Sardegna, primo troncone del Regno d'Italia. Nel '59, tra l'altro, Lecco riebbe il titolo di città. Primo sindaco fu il notaio Francesco Cornelio. Nel 1923 i piccoli Comuni in cui gli austriaci avevano suddiviso Lecco vengono riaccorpati, nel 1928 anche il rione Maggianico è riunito alla città, mentre Malgrate e Pescate, di cui era prevista l'aggregazione, mantengono la loro autonomia. Tra il settembre del '43 e l'aprile del '45 Lecco si distinse nella resistenza ed è quindi tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito nel 1976 della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Da vedere

Basilica di San Nicolò -e' la basilica principale della città ed è dedicata al patrono dei naviganti; ha l'impianto neoclassico datole dall'ampliamento dell'architetto Giuseppe Bovara e contiene arredi secenteschi dei Fantoni di Rovetta, un fonte battesimale del 1596, parti romaniche del secolo XI e una cappella decorata con storie di S.Antonio di gusto giottesco. Il campanile, che con una guglia di sapore neogotico raggiunge i 96 metri, è il simbolo della città.

Torre Viscontea - la torre quadrada era un elemento integrante delle opere murarie difensive della città. Situata all'angolo sud-orientale del borgo murato, appariva per prima a chi giungeva da Milano o da Bergamo, entrando nell'ancora esistente porta di Milano. La torre risale alla prima metà del XIV secolo e venne fatta costruire da Azzone Visconti probabilmente dove già ne esisteva una più modesta.

Santuario della Madonna della Vittoria - il santuario è dedicato alla Madonna della Vittoria in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale ai quali è riservata la cripta. Gazie a una donazione si diede avvio alla costruzione della chiesa. Vi sono conservate alcune interessanti opere d'arte del Cinquecento: la pala d'altare raffigurante la Madonna della Misericordia, gli affreschi conservati nella seconda cappella di destra.

Chiesa di Santa Marta - esistente già nel Duecento presenta una facciata porticata a vento del Settecento e decorazioni barocche all'interno. La semplice navata con volta a botte è del 1615.

Palazzotto di Don Rodrigo - Edificato durante il XVI secolo, fu fatto costruire dai nobili Arrigoni di Introbio. Tra i vecchi proprietari vi fu un conte Salazar, di origine spagnola. Il Palazzotto appariva nella identica descrizione dei "Promessi sposi" fino al 1938, data dei rifacimenti come da progetto dell'architetto Mario Cereghini, che ampliarono la torretta, ricostruendola più bassa, e le finestre come appaiono tutt'ora. Fu luogo di raduni dei patrioti del 1848.

Museo Archeologico - il complesso museale, riprendendo l'impostazione originaria, è concepito come "Museo del territorio", cioè come un istituto che si occupa della ricerca, conservazione e didattica dell'ambiente storico, archeologico e naturalistico del Lecchese. I materiali conservati dal Museo, provenienti tutti dal territorio, sono esposti in ordine cronologico, dal Paleolitico all'Alto Medioevo, secondo l'ordinamento e il progetto museologico elaborato dalla direzione dei Musei.

Palazzo Belgiojoso - Museo di Storia Naturale e Museo Archeologico - edificato tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo per la famiglia Locatelli di Valle Imagna fu ristrutturato nel 1774 e venduto ai principi Belgiojoso d'Este, da cui lattuale nome. Sede dei Musei Civici dal 1928 ospita le Collezioni Naturalistiche ed Archeologiche dei musei.

Come arrivare

In terno: La stazione di Lecco è raggiungibile tramite le linee: Milano - Sondrio - Tirano, Brescia - Sondrio - Lecco, Lecco - Sesto San Giovanni, Lecco - Molteno - Como.

In auto: da Milano, Lecco è comodamente raggiungibile grazie alla superstrada Nuova Valassina, la quale, in circa un’ora, permette di percorre i 50km che separano la città dal capoluogo lombardo.

In auto: gli scali più comodi sono quelli milanesi Malpensa, Linate.

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