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Casaletto Lodigiano

Casaletto lodigiano è un comune di 1.958 abitanti della provincia di Lodi, si trova tra la sponda destra del fiume Lambro ed il colatore Lisone. L´economia locale si basa principalmente sull´agricoltura, con aziende agricole dedite alla coltivazione di mais, grano e foraggi e all´allevamento di bovini da latte. Il comune è ai confini con la provincia di Milano e la provincia di Pavia.

Storia

Appartenne ai Masserati e in seguito ai conti Lurani. L'attuale territorio comunale di Casaletto Lodigiano è la risultante della fusione, risalente al XIV secolo, con i vicini centri di Gugnano e Mairano. Il nome Casaletto, derivati e simili trova molti riscontri nella penisola : Casaletto Ceredano, Casaletto di Sopra, Casaletto Vaprio, Casaleto frazione di Podenzano. Durante la preistoria e la protostoria, la maggior parte della pianura Padana era coperta da fitte foreste di Querce, Olmi e Faggi, mentre nelle vicinanze dei fiumi, vi erano insidiose e malsane paludi, formate da inondazioni o dalle deviazioni del corso dei fiumi. Nella nostra zona, sono rimaste ugualmente, poche testimonianze dell'esistenza d’insediamenti umani, i lavori agricoli, idraulici ed edilizi, subiti dal nostro territorio durante i secoli, hanno sicuramente favorito la distruzione d’eventuali reperti. Casaletto è anche un cognome, diffuso nell’Alto Lodigiano, con il plurale Casaletti , il personaggio più illustre che porta questo cognome, è un tal Alessandro Casaletti , compositore di Roma. In alcune mappe chiamato Casaletti Vapri de Borromei, dove Vapri plurale di Vaprio a sua volta dal diminutivo di Vadum “Vadulum”, alcuni lo vogliono derivato dal celtico Wabra, il cui diminutivo wabero, significa ruscello. Il Gabiano, ci riporta una leggenda che è giunta fino ai giorni nostri, tramandataci oralmente dagli abitanti, e che probabilmente risale all’epoca dei primi castelli e di Federico Barbarossa. “Vinosisque casis Casalettum semper abundat, Orgia ubi quondam celebrabat uana uetustas.” che si traduce: “Casaletto e ricca sempre di case odorose di vino, dove un tempo la vana antichità celebrava le sue orgie. All'epoca della maggior fioritura della cultura terramaricolo - palafitticola, durante la media e tarda Età del Bronzo, una cultura distinta si sviluppò nella Lombardia occidentale e prende il nome, dalla località dove sono state portate alla luce le prime testimonianze; Viverone, dove sorgeva un insediamento palafitticolo, assegna il nome alla cultura della Media Età del Bronzo, mentre la necropoli di Scamozzina, vicino Varese, assegna il nome alla cultura sviluppatasi durante la fine della media e l'inizio della tarda Età del Bronzo. La Corona, formata da un cerchio di mura con quattro porte, dette pusterle, con due cordonature a muro sormontate da una merlatura a coda di rondine, sta a significare che Casaletto è un Comune.

Da vedere

Le Chiese Parrocchiali di queste tre località sono le principali testimonianze artistiche del territorio:

Casin del Cavo.

Convento - Lazzaretto.

Monumento ai caduti Mairano.

Antica Chiesa del 1400 - e stata trovata casualmente in un fascicolo delle visite pastorali, presente nel faldone 1 “Casaletto Lodigiano” dell’Archivio Storico Diocesano. Il documento non ha data ed è manoscritto, il disegno mostra l’esistenza di un porticato anteriore all’edificio sacro e di una cappella della Vergine Santissima, l’affresco di San Giorgio, sappiamo, era dietro l’altare.

Come arrivare

In auto: dista 12 chilometri da Lodi, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie