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Castelnuovo Bocca d'Adda

Castelnuovo Bocca d'Adda è un comune italiano di 1.744 abitanti della provincia di Lodi. È situato nel Basso Lodigiano in prossimità della confluenza del fiume Adda nel Po, a 68 metri sul livello del mare. Il comune è ai confini con l'Emilia-Romagna.

Storia

Popolata dalla popolazione celtica dei Galli Insubri e fortificata dai Romani nel III secolo a.C., fu contesa in epoca comunale per la sua posizione intermedia tra Piacenza e Cremona. Il nome antico deriva dal castello un tempo esistente, e dalla posizione del paese, alla confluenza dell'Adda nel Po. Il toponimo di Castelnuovo Bocca d'Adda rispecchia la sua posizione geografica: il territorio del paese si estende infatti dove l'Adda riversa le sue acque nel Po, anche se il nucleo abitato sorge alquanto a sud rispetto al punto di confluenza. Pertanto, fin dal Medioevo, si impose la necessità di prosciugare le terre con opere di bonifica. Castelnuovo Bocca d'Adda sorge in una zona sicuramente emersa in antico dalla pianura sottostante, visto che prima del XII secolo il luogo, per le sue notevoli prerogative di difesa, fu fortificato. Nel 1139 compare il nome di Castelnuovo, toponimo significativo di una ricostruzione della fortezza , avvenuta in tempi che non conosciamo, ma che chiaramente ci suggerisce vicende travagliate, caratterizzanti la vita del paese per tutto il Medioevo. Il luogo che più tardi ebbe il nome di Castelnuovo Bocca d'Adda, si chiamava allora Isola di Roncarolo o Roncarolo semplicemente: e da allora, comincia il nuovo nome Castelnuovo, a cui si aggiunge l'attributo di Bocca d'Adda per distinguerlo da altri numerosissimi omonimi nelle diverse zone d'Italia. Alla fine del XII secolo, l'abate di San Sisto dovette cedere tutti i suoi diritti su Castelnuovo ai cremonesi , che provvidero a costruire una rocca più ampia della precedente, portandola a termine nel XIII secolo. Si ricordano numerosi scontri fra cremonesi e piacentini per il possesso del castello, a cui si intrecciarono i contrasti fra i diritti dell'abate di San Sisto e quelli del vescovo di Lodi. In ogni angolo del paese, anche sulle facciate delle abitazioni è possibile imbattersi nello stemma degli Stanga, che hanno improntato dei loro fattivi interventi sia l'abitato sia le più importanti opere d'arte. A pochi passi dal palazzo si incontra la nobile costruzione cinquecentesca della cappella Stanga, annessa alla chiesa parrocchiale. Quest'ultima fu consacrata nel 1471 e dedicata a Maria Nascente; rimaneggiata nel 1761 restaurata ulteriormente nel nostro secolo, ora si presenta a una sola navata divisa in cinque campate, arricchita da pregevoli altari settecenteschi e da dipinti di buona fattura, fra i quali emerge una pala che raffigura la Madonna del Rosario, risalente al 1599. Nel paese si ha memoria di un'altro ospizio di monaci dell'ordine di S. Benedetto, soppresso nel 1782. L'antico convento è, ora, ridotto ad uso di abitazione civile: né si conserva altro che una piccola immagine della Vergine col Bambino, dipinta su un angolo del muro esterno di cinta; immagine per la quale il popolo nutre una speciale venerazione.

Da vedere

Il Castello - è stato trasformato, nei secoli XVII e XVIII, nell'attuale Palazzo Stanga costruito nel 1705. Un'altra parte ne sopravvive col nome di "Rocca", risalente al 1370. L'interno presenta una bella tela della Presentazione al Tempio di Gesù di Angelo Massarotti e quattro stampe di grandi dimensioni del XVIII secolo.

Chiesetta Beata Vergine Maria Annunciata detta "Madonna di Campagna" - edificata nel 1707 come luogo di sepoltura della famiglia Stanga.

Come arrivare

In auto: dista 42 chilometri da Lodi, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie