Italynet

Hotel Fombio, Agriturismo Fombio, Bed and Breakfast Fombio

Italia

ricerca

Fombio

E un comune lombardo, in provincia di Lodi, con circa 1.982 abitanti, situato nel Basso Lodigiano lungo la vecchia Via Emilia.

Storia

Anticamente fu possedimento del monastero pavese di San Pietro in Ciel d'Oro. L'origine del suo toponimo pare si debba porre in relazione con la vicinanza del fiume Po, che, anticamente, giungeva quasi a lambire lo sperone sul quale tuttora sorge il castello. Dalla contrazione di "ad flumen Padum", sarebbe infatti derivato "Flumpum" o "Flumpo", poi Fombio. Notizie su Fombio sono narrate dall'Agnelli, dal Corio e dal Goldaniga. La prima chiesa di Fombio, dedicata a San Colombano, era fabbricata, secondo il Goldaniga, fuori dell'abitato, in una località tra San Fiorano e Retegno. Nel 1027, l'imperatore Corrado, confermò al monastero pavese, il castello, con il territorio e le chiese di Fombio; nel 1033, riconfermò i relativi beni. L'anno 1225 segna la fine della dipendenza di Fombio dal monastero di San Pietro in Ciel d'Oro. Per risollevare le sorti finanziarie del monastero , Papa Gregorio IX indusse il vescovo di Piacenza di occuparsi della vendita di una delle proprietà annesse. Il vescovo, che ambiva ad estendere la propria giurisdizione al di là del Po, trovò subito un acquirente nel comune della propria città; così Fombio venne separato dalla diocesi di Lodi, e ceduto, con il castello, i terreni, le acque, i boschi, i diritti di caccia e di pesca e i vassalli al comune di Piacenza, e precisamente al Podestà Guido Landriano. Il castello di Fombio, fu testimone di molte vicende belliche, nel quadro delle lotte fra guelfi e ghibellini. Nel 1314, Galeazzo Visconti, signore di Piacenza, temendo che la città venisse presa dai guelfi stanziati a Fombio, si impossessò della rocca con parte del suo esercito, la incendiò e fece prigionieri gli abitanti. Nel 1797, essendo proclamata la Repubblica Cisalpina, Fombio e tutti gli altri comuni posti sulla sinistra del Po furono uniti al lodigiano. La parrocchia però rimase alla diocesi di Piacenza fino al 1819, dopo di che entrò anch'essa a far parte del territorio lodigiano. Pare che Fombio sia stato anche conosciuto come "Amfenengo", toponimo che ne ricondurrebbe la fondazione ai Longobardi.

Da vedere

La Chiesa Parrocchiale Santi Pietro e Paolo - l'edificio, in stile tardobarocco, ma eretto alla fine del XIX secolo, presenta all'esterno un'armoniosa facciata divisa in due piani e coronata da un frontone cuspidato. L'interno, a croce latina, è sormontato da una cupola, nei cui pennacchi sono affrescati i Quattro Evangelisti. Nel 1974 uno dei piloni di sostegno alla cupola cedette e si temette per la stabilità della costruzione; si arrivò addirittura a proporre la demolizione, ma il rinforzo delle strutture portanti ha permesso il recupero dell'edificio.

Castello - costruito da Alberto Scotti, una massiccia mole squadrata, aperta verso la pianura, con potenti mura in mattoni. A questo periodo appartengono l'ampio porticato che da sul cortile d'onore e la luminosa veranda che collega le due ali del castello. Visibili nelle sale dell'interno, fra gli altri elementi architettonici di pregio, un soffitto a cassettoni lignei e un camino in pietra, recante lo stemma degli Scotti. I locali dell'ingresso, al pianterreno, conservano nei sottarchi a alle pareti tracce di affreschi di buona fattura, risalenti probabilmente al XVII secolo. L'edificio non è in buono stato di conservazione, ma il comune lo ha acquistato per restaurarlo.

Castello Douglas Scotti - fu edificato da Alberto Scotti agli inizi del sec. XIV, in posizione dominante sulla bassura fluviale del Po per essere rimaneggiato nel corso dei secoli, sino alla cessione dei Douglas Scotti. Dal punto di vista architettonico, il castello presenta una massiccia mole con pianta ad U aperta verso la pianura, delimitata da possenti mura di mattoni. I fossati difensivi che lo circondavano col tempo si sono colmati. L'edificio, di proprietà comunale, è stato recentemente restaurato nella sua parte aperta al pubblico.

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Colombano - fu fondata in onore dei Santi Pietro e Paolo Colombano nel maggio del 1390 per volere di Alberto Scotti. Nei decenni successivi, un progressivo decadimento strutturale ed il fatto d'essere divenuto un edificio di culto ormai incapace d'accogliere la crescente popolazione del paese, imposero nel 1621, una radicale opera di ristrutturazione finalizzata ad offrirne una nuova veste estetica e strutturale, per renderla più funzionale alle mutate esigenze dei suoi fedeli. All'interno della parte più antica della chiesa furono scoperte quattro stanzette costruite in cotto e dal soffitto a volta, al cui interno si celava un discreto quantitativo di resti umani frammisti a calce, tra i quali sorprendeva lo scheletro praticamente integro di una donna sul cui teschio resisteva una lunga treccia di capelli neri. All'interno dell'edificio crollato, furono trovate anche quattro tombe lunghe due metri e venti centimetri ed alte un metro. In due di queste, convertite ad ossario, erano conservati due corpi quasi integri. Attualmente la chiesa si caratterizza per un'armoniosa facciata barocca, divisa in due piani e coronata da un frontone cuspidato. L'interno, a croce latina, è sormontato dalla cupola nei cui pennacchi sono rappresentati in quattro affreschi gli Evangelisti. Nel catino absidale è affrescato Cristo che consegna le chiavi a San Pietro.

Portale della Zecca - è visibile il portale della zecca appartenuta alla famiglia Trivulzio: una struttura baroccheggiante cuspidata e sormontata da statue, che attualmente costituisce l'accesso ad un fabbricato ad uso di residenza privata.

Economia

L'agricoltura ha ancora un ruolo importante nell'economia di Fombio: il terreno è per la maggior parte adibito alla coltura del mais. L'attività secondaria si sta tuttavia espandendo: in particolare lungo la strada statale, è rappresentata da industrie chimiche, meccaniche, di materie plastiche e di terriccio per coltivazione.

Come arrivare

In auto: dista 26 chilometri da Lodi, capoluogo della omonima provincia cui il comune appartiene.

Tipologie