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Formia

Formia è un comune di 36.949 abitanti della provincia di Latina, nel sud Lazio. È situata lungo la tratta ferroviaria Roma - Napoli. Situata sul lato settentrionale del Golfo di Gaeta, sormontata dai Monti Aurunci, Formia, 2 m, è un vivace ed elegante centro balneare.

Storia

Storicamente parte dell'antica provincia di Terra di Lavoro in Campania, trasferita al Lazio nel periodo fascista, nasce dopo l'unità d'Italia sui resti della romana Formiae dall'unione di tre comuni: Castellone, Maranola e Mola. Il nome Formia viene fatto derivare dal greco Hormiai, approdo, ad indicare la tranquillità del riparo fornito dal golfo. Di formazione preitalica e aurunca come dimostra la lunga e poderosa cinta di mura poligonali, in buona parte conservata lungo la costa e nel quartiere di Castellone, Formia è stata una località turistica molto apprezzata in epoca romana come testimoniano i numerosi resti di ville, tra le quali celebri erano quelle di Mamurra e Mecenate. Su questo tratto del golfo venne a realizzare una delle sue predilette case di campagna, anche Cicerone. Proprio a Formia Cicerone ebbe la morte dai sicari di Antonio nel dicembre 43 a.C. mentre tentava di fuggire alle proscrizioni. La città si contende i natali di Vitruvio Pollione, vissuto all'età di Tito, autore di un poderoso e apprezzato trattato sull'architettura. La fanciulla, interrogata in merito al sovrano di quel luogo, addita loro la casa di suo padre: i compagni di Ulisse vi si recano e tosto inorridiscono alla vista di una donna enorme, che scoprono essere la regina. Prontamente richiamato dalla consorte, il gigantesco Antifate accorre ed afferra uno dei tre malcapitati, ormai destinato a diventare la sua cena: gli altri due fuggono precipitosamente, mentre in un batter d'occhio i Lestrigoni, già pronti all'assalto, distruggono le navi greche lanciandovi contro enormi pietre. In un tale, imprevisto frangente, l'unica nave a cui è possibile l'estrema ritirata è proprio quella di Ulisse, rimasta provvidenzialmente fuori dal porto.
Ancora diversi secoli più tardi, quando la città era già nota con il nome di Formiae, scrittori e poeti  Latini continuavano a fare riferimento alla sua presunta origine Lestrigone; è certamente il caso di Plinio il Vecchio, che nel I secolo dopo Cristo, scriveva: «Formiae, Hormiae prius dictae olim, sedes antiqua Lestrigonum. Senza contare che, per certi autori Latini avvenne presso Caieta anche l'episodio delle donne Troiane che, stanche del lungo peregrinare, tentarono di distruggere con il fuoco le navi. La leggenda del nome Caieta derivato dalla nutrice di Enea era, del resto, già contestata ai tempi di Virgilio: infatti Strabone, geografo greco del I sec. a. C., faceva risalire tale appellativo al vocabolo greco Kaiadas, cioè «cavità», allusione evidente al porto. Lo storico Diodoro Siculo, vissuto nel I sec. d. C., indicava invece il luogo soltanto con il nome di «Porto Formiano».

Da vedere

La torre ottagonale del "Castellone" - fu depredata ed i suoi abitanti dopo la calata dei barbari e la guerra greco-gotica, fuggirono sulle vicine colline dividendosi in due nuclei, divenuti poi sobborghi di Gaeta: quello marittimo di Mola di Gaeta, che prendeva nome dai mulini che vi erano in attività, presso i quali fu eretta alla fine del XIII secolo da Carlo II d'Angiò un fortilizio e, nella zona collinare quello di Castellone. Il nome Castellone deriva dal castello costruito da Onorato I Caetani, conte di Fondi, attorno alla seconda metà del XIV secolo.

Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Lorenzo - è testimoniata già nell'831 nel testamento di Giovanni, vescovo di Formia, contenuto nel Codex Diplomaticus Cajetanus (Montecassino 1887, rist. anast. 1969), nel quale veniva donato un orto presso la ecclesia beati laurentii in arcatura, riferendosi agli archi del vicino acquedotto romano.

Chiesa di Sant'Erasmo - sono evidenti, le tracce dell'antica struttura preromana e romana, con murature in opus reticolatum ed incertum. Da come si può capire, la storia di Castellone non può non unirsi a quella, affascinante e misteriosa, delle vicende terrene di un Vescovo cristiano giunto da Antiochia, Erasmo, che subì un feroce martirio per ‘eviscerazione’ nel 303 d.C. nei locali del Teatro. La sua storia è stata scritta, tra il 1078 ed il 1088, da un monaco benedettino dell’abbazia di Montecassino, divenuto papa col nome di Gelasio II. Dopo sette giorni di evangelizzazione del territorio formiano, il Vescovo fu imprigionato dai sicari di Massimiano e Diocleziano e torturato fino alla morte. Fondamentali i ritrovamenti archeologici nel sottosuolo della chiesa.

Fontana Romana sulla via Appia - divenuta intorno all’anno mille abbazia benedettina e poi olivetana, fino alla soppressione del monastero dopo secoli di decadenza. La chiesa attuale risale al restauro olivetano del cinquecento e possiede tre navate voltate a crociera, senza transetto. Il culto del vescovo Erasmo è profondamente radicato nella realtà formiana come si evince dalla grande partecipazione popolare che ogni anno, nel pomeriggio del 2 giugno, caratterizza la processione del Santo per le vie del borgo antico e della parte centrale di Formia.

Tomba di Cicerone - è detto comunemente ‘Tomba di Cicerone’. La vicinanza al sito in cui la tradizione colloca la sontuosa villa che l’oratore abitò frequentemente, le fonti storiche che riferiscono del suo assassinio proprio nei pressi di questa e la grandezza dell'edificio, senz’altro costruito per accogliere le spoglie di un uomo illustre, fanno ragionevolmente presumere che esso sia proprio il monumento funerario dell’arpinate. Nella parte centrale di Formia, a diretto contatto con il mare o nel sottosuolo, sono testimonianze dei fasti dell’antichità, i resti monumentali di criptoportici, botteghe e magazzini di sontuose ville patrizie.

L'Oasi blu di Gianola: il fondale è parallelo alla costa; raggiunge circa 4 metri di profondità. La natura del fondo è mista, ma per lo più rocciosa. Vi è una vasca per le tartarughe e una sorgente sottomarina. La fauna è varia, tipica tirrenica. Il mese di settembre è ideale per le immersioni.

Come arrivare

In auto: l'autostrada del Sole A1 attraverso il casello di Cassino (35 km) e la superstrada SS. 630 Ausonia.

Tipologie