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Abbiategrasso

Abbiategrasso è un comune della pianura padana in provincia di Milano. E' situato tra il Ticino e il Naviglio Grande. Il comune è ai confini con il Piemonte. Immerso nel Parco del Ticino, di cui include una buona parte nel proprio territorio, pur non essendo fortemente popolato è il comune con la superficie più vasta nella provincia dopo il capoluogo.

Economia

Solo il 16% del territorio comunale è urbanizzato o urbanizzabile, mentre l'84% può essere sfruttabile dall'attività agricola. È il più importante centro agricolo - industriale a Sud - Ovest di Milano da cui dista 23 chilometri. Il territorio abbiatense giunge fino alle sponde del fiume Ticino ed è attraversato dai Navigli, canali costruiti per collegare il fiume con il capoluogo.

Storia

L'origine del termine Habiate dall'aggettivo Aviat deriva probabilmente dal gentilizio romano Avius. Nel testamento dell'Arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano del 1034 è riportata per la prima volta la formula Abiate qui dicitur Grassus. Il nome di Abbiate rimane al borgo fino al X secolo quando gli viene aggiunto l'epiteto Grasso, comune ad altre località, con probabile riferimento alla fertilità del suolo. Numerose testimonianze archeologiche assicurano lo stanziamento, sin da tempi assai antichi, dei Celti cui si deve la fondazione di alcuni centri, fra cui anche Ozzero. Nei dintorni di Abbiategrasso, la maggior parte dei ritrovamenti archeologici sono ubicati presso le cascine, a testimonianza di una ininterrotta persistenza di questi nuclei agricoli che in epoca romana sono chiamati villae rusticae. Alla caduta dell'Impero Romano, il territorio passa prima nelle mani dei Longobardi e poi, nell'Alto Medio Evo, entra a far parte dei possedimenti dell'Arcivescovo di Milano il quale nel 1044 fa costruire, nei pressi di porta San Martino, un primo castrum, per la difesa della popolazione dalle scorrerie degli Ungari, distrutto poi dal Barbarossa. Dopo essere stato feudo degli Arcivescovi di Milano, Abbiategrasso segue le vicende del Ducato milanese e diviene possesso prima dei Visconti, di cui rimane ben conservato il castello, e poi degli Sforza. Nel 1535, alla morte di Francesco II Sforza, Abbiategrasso cade sotto l'influenza degli Spagnoli e poi nel 1707 della dominazione austriaca, durante la quale conosce un periodo di ripresa economica e di benessere. La crescita della città continua poi nel corso del ‘900 nelle zone occidentali e settentrionali con la creazione di nuovi quartieri residenziali e, al di là della ferrovia, a sud - est con l'impianto di insediamenti industriali e di quartieri più popolari.

Da vedere

Il Castello Visconteo - originaria del castello rappresentava un prototipo di “castello signorile di pianura” nella Lombardia del duecento: circondato da un fossato, l'edificio si sviluppava intorno ad una corte quadrangolare con quattro torri ai vertici raccordate da quattro corpi di fabbrica a due piani. L'ingresso è sul lato ovest, all'opposto di quello originario. Il cortile è un quadrato leggermente irregolare; in tale corte si possono leggere le arcate gotiche che la circondavano. Il ponte in mattoni che porta all'interno del castello è posteriore alla struttura originale. Dall'esterno le facciate dell'edificio sono assai segnate da interventi di chiusura e apertura di finestre. Il lato più interessante è quello est, di fronte alla fontana: si possono leggere le antiche merlature e le bifore, un' arcata duecentesca e il simbolo del biscione visconteo al di sopra dell'ingresso originario. Il portone dell'ingresso antico è murato.

Chiesa di S.Maria Nuova - fu costituito dalla chiesa con il bel quadriportico rinascimentale e il pronao, rappresenta una delle testimonianze storico - artistiche più significative e interessanti di Abbiategrasso. Gli impegnativi lavori di restauro di S. Maria Nuova, compiuti tra il 1987 e il 1990, oltre a promuovere il consolidamento statico delle strutture e la pulizia degli intonaci e delle decorazioni, hanno consentito una più corretta lettura storica e filologica dell'intero complesso e una ricostruzione cronologica delle sue vicende fino allora ignote.

Il Convento dell'Annunziata - è situato in via Pontida, in prossimità della circonvallazione di Abbiategrasso, in direzione di Magenta. La chiesa e il convento vengono affidati all'Ordine dei Frati Minori Osservanti, che derivano dalla predicazione di S. Bernardino il quale era riuscito a conquistare alla sua causa Filippo Maria Visconti e a convertire all'osservanza un gran numero di nobili milanesi. Sulla destra della chiesa si apre l'arco di ingresso al primo cortile sul quale si affacciano un imponente corpo su due piani, appartenente al nucleo primitivo del complesso, adibito poi ad abitazione, un edificio costruito ai primi del secolo scorso per ospitare la lavanderia e il dormitorio nonché la parte più recente, risalente agli anni cinquanta del secolo scorso. I locali dell'antico refettorio sono stati nel tempo frazionati ed adibiti in parte ad abitazione e in parte a laboratorio; vi si possono ora ammirare pregevoli affreschi, come la “Resurrezione” e l'“Ultima Cena” risalenti l'uno alla fine del ‘400 e l'altro a circa due secoli dopo e dei quali è già stato completato il restauro. A nord dell'intero complesso si estende la chiesa a lungo occupata da officine, abitazioni e da un deposito di materiale edile. Il campanile è stato abbandonato per decenni.

Come arrivare

In auto: circa 20 km dal capoluogo, sulla stradale SS 526.

In treno: è collegata a Milano mediante la ferrovia Alessandria - Mortara - Milano.

Tipologie