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Bomporto

Comune della Emilia Romagna, in provincia di Modena, con 8.924 abitanti e ha una superficie di 39,1 chilometri quadrati. Sorge a 25 metri sopra il livello del mare, alla confluenza del Canale Naviglio con il fiume Panaro.

Storia

Nell' XI secolo il territorio è parte del grande feudo di Matilde di Canossa, che a Sorbara sconfigge, gli alleati di Enrico IV nella Lotta per le investiture: i vescovi Everardo di Parma e Gandolfo di Reggio. Unica testimonianza architettonica del periodo romanico, è la Pieve matildica di Sorbara, che è stata tuttavia sensibilmente ampliata nei secoli successivi, passando da una a cinque navate. Nei secoli successivi Sorbara e Bomporto legano la loro storia a quella del Comune di Modena e del ducato Estense: col plebiscito modenese del 21 agosto 1859 entrano a far parte del Regno di Sardegna, poi Regno d'Italia. Durante la guerra di Resistenza, bande di partigiani sono attive nel territorio. A riprova dell’importanza strategica ed economica del “buon porto” è la costruzione, nella seconda metà del XVIII secolo, da parte di Francesco II d’Este, di un’ imponente darsena. Le inondazioni susseguitesi nei secoli e il conseguente deposito di limi hanno reso il terreno della zona particolarmente fertile, favorendo la coltivazione di vitigni che hanno reso Bomporto la terra del lambrusco. Bomporto viene citato nei documenti per la prima volta nel 1408, ceduto dai Pio agli Estensi. Questi poi concessero per investitura nel 1453 la contea di Bomporto ai Rangoni. Dal XV al XVIII secolo si ebbe il massimo sviluppo della navigazione sul Panaro - Naviglio e vennero costruite le Conche o Sostegni, opere idrauliche che servivano a rendere più agevole la navigazione, ma anche a regolare, attraverso il Soratore, il livello delle acque e ad arrestare il rigurgito del Panaro in piena. Agli inizi del 1500 fu costruita la corte Giglioli e una piazza quadrata, avente al centro la torre e, con il materiale ricavato dalla demolizione di quest’ultima, avvenuta nel 1771, venne ultimata la Conca. La funzione del nostro Comune in questo lasso storico è intuibile dallo stesso toponimo: buon porto. Dal 1602 si ha notizia dell’esistenza del Comune di Bomporto, come municipalità, essendo podestà un certo sig. Ferrarini Alfonso. Risale al 1609 la costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola. Con il 1796, data dell’occupazione francese, cessa il dominio dei Rangoni. Dopo la Restaurazione (1815) passa di nuovo sotto l’influenza estense, che resterà fino all’avvento del nuovo stato unitario. Dal 1815, forse per punirlo della sua adesione alla Repubblica Cisalpina, venne soppressa la municipalità e divenne frazione del Comune di Modena fino al 1859, data di istituzione del nuovo Comune, che comprendeva Bomporto e Sorbara. Con un decreto del 1867 Solara venne aggregata a Bomporto, dando luogo all’attuale configurazione territoriale. Collegati strettamente con Ciro Menotti, i patrioti bomportesi parteciparono attivamente ai moti carbonari dal 1813, così come avrebbero aderito più di un secolo dopo alla lotta di liberazione.

Economia

Il territorio di Bomporto è particolarmente rinomato per il vino Lambrusco di Sorbara, che ha Denominazione di Origine Controllata. Oltre al vitigno del Lambrusco, vi si coltivano cereali - frumento, mais, soia e frutta - pere. Molto importante è anche l'allevamento di bovini e soprattutto suini. Gli stabilimenti industriali e artigianali sono concentrati nei quartieri industriali di Villavara, Bomporto e Sorbara. Il modello della media impresa, tipico di questa zona della pianura padana ha permesso lo sviluppo di un peculiare tipo di abitazione: il capannone industriale con abitazione attigua.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale - risale al 1609, è dedicata a San Nicola di Bari protettore dei naviganti e al suo fianco è stata costruita una torre dalla terminazione a cuspide; nel 1824 viene collocata la crocefissione con la Beata Vergine e San Giovanni del Begarelli risalente al 1550.
Notevole è anche l’ottocentesca sede del Municipio, con la sala consiliare affrescata di spirito risorgimentale, costruita nel 1885.

Porte Vinciane - costruite per consentire il blocco dell’afflusso del Canale sul Panaro quando quest’ultimo supera un determinato livello; l’azionamento delle Porte è completamente automatico e si basa su di un principio idraulico studiato da Leonardo Da Vinci.

Le ville - che spesso portano i nomi dei proprietari, si affacciano sul corso del Panaro, testimonianza diretta della vocazione fluviale del territorio; tra queste sono da segnalare: Villa Scribani - Rossi, Villa Cavazza - Corte della Quadra, Villa La Garandina, il Palazzo Rangoni, Villa Manetta, Villa Reggiani - Gavioli, Villa Corni, Villa Benatti, Villa Cavicchioli, Villa Maria, Villa Guidelli, Villa Bruini-Federzoni, Villa Luppi e Villa Paltrinieri.

Porto Fluviale - che ancora oggi è funzionante e che fu eretto nel XVIII secolo.

Come arrivare

In auto: per chi proviene da Verona, imboccare l’autostrada dal Brennero(A22) e uscire al casello di Carpi; imboccare poi la Provinciale in direzione Sorbara, dalla quale Bomporto è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni; per chi proviene da Bologna, l’uscita è Modena Sud, imboccare la Tangenziale Nord ed uscire sulla Provinciale di Nonantola, proseguendo poi verso Nord in direzione Bomporto.

Tipologie