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Camposanto

Camposanto è un comune della Emilia Romagna in provincia di Modena, con 3.109 abitanti e ha una superficie di 22,7 chilometri quadrati. Sorge a 21 metri sopra il livello del mare. Il comune è ai confini con la provincia di Bologna. L'economia è legata in particolare all'agricoltura, anche se sono presenti alcune piccole industrie.

Storia

L'etimologia del nome Camposanto e alquanto controversa, si parla di Campus Sancti, cioè Campo di Sante, dal nome dell'agricoltore che, secondo la leggenda, avrebbe offerto il proprio terreno per la costruzione della nuova chiesa. La posizione sul Panaro assegnò a Camposanto un ruolo strategico quando papato e impero cercarono, in occasione della guerra di Parma, tra l'estate del 1551 e la primavera del 1552, di eliminare il fastidioso contrafforte alle proprie spalle costituito da Mirandola, che grazie alle formidabili fortificazioni realizzate da Galeotto Pico con il denaro assicurato da Francesco di Francia e da suo figlio Enrico resistette a forze dieci volte superiori fino all'uccisione del nipote del papa, che convinse il vecchio Giulio III ad abbandonare l'impresa. I rifornimenti per il grande esercito acquartierato tra forti e trincee venivano da Crevalcore e San Giovanni in Persiceto passando su ponti tra Camposanto e Solara. Camposanto fu teatro poi di una battaglia, che si svolse nel contesto della Guerra di successione Austriaca, fra l’esercito spagnolo, agli ordini del generale J.B. Gages, e l’esercito Austro-Piemontese, comandato dal Feldmaresciallo austriaco Otto Ferdinando von Traun. La battaglia, piuttosto aspra, si concluse con la ritirata delle truppe spagnole sconfitte.

Da vedere

Bosco della Saliceta - il progressivo decadere del monastero nonantolano accentrò nelle mani degli Este lo sfruttamento di gran parte del bosco della Saliceta, residuo dell'antica selva di Lovoleto.
Da Camposanto, i livellari gestivano la conduzione del bosco ed il commercio del legname che da esso si ricavava. Migliaia di fascine e di stanghetti, trasferiti al fiume a spalla e con carri, da portatori e carradori mediante la via Ghinella, erano accumulati nella cosiddetta Legnara di Camposanto, quindi imbarcati sulle chiatte fluviali alla volta di Modena e Ferrara. Anche la fertilità della terra, strappata all'acquitrino, richiamò addetti all'agricoltura. Vasti campi di cereali, intervallati da lunghi filari di vite, maritata a sequele interminabili di olmi, resi nani dalle frequenti potature, si sostituirono all'antico rigoglioso caos del bosco e del sottobosco.

Chiesa parrocchiale - dedicata al protettore San Nicolò Vescovo fu elevata a Pieve nel 1629, matrice delle attuali chiese di Stuffione e Solara. La facciata, rivista in forme classicheggianti nel 1850-1, si affaccia oggi sul bel piazzale antistante, intitolato ad Antonio Gramsci, delimitato da edifici del primo novecento, due dei quali caratterizzati da ampi porticati. Il campanile, posto sul lato volto a meridione, risale al 1741. L'interno della chiesa, a navata unica, affiancata da finte navatelle, si apre in un transetto appena accennato, ai lati del quale sorgono due imponenti altari in stucco, di stile Rococò, eretti dal Bolognese Giambattista Camporesi negli anni mediani del XVIII secolo. Le decorazioni murali ed i dipinti a soffitto risalgono ai primi del '900 e sono di mano del camposantese Vittorio Neri, coadiuvato da Silvestro Bergamini di Ravarino, che curò soprattutto la parte decorativa di tono minore.

Come arrivare

In auto: autostrada del Brennero A22 uscita Carpi direzione Mirandola Cavezzo arrivati a Cavezzo seguire per Camposanto.

Tipologie