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Castelfranco Emilia

E un comune in provincia di Modena, della Emilia Romana con 29.476 abitanti e ha una superficie di 102,5 chilometri quadrat. Il territorio comunale confina con quello di Modena. Sorge a 42 metri sopra il livello del mare.

Storia

Comune di Castelfranco Emilia fu fondata nel 1226 dai Bolognesi, con l'originario nome di Borgo Franco, ed era delimitato dalle odierne vie circondarie. Rimase parte del territorio bolognese anche quando la città passò allo Stato Pontificio risulta quindi essere l'unico paese dell'attuale Provincia di Modena che non abbia fatto parte dell'ex Ducato di Modena e Reggio. Nel 2007 è stato conferito al paese il titolo di "Città di Castelfranco Emilia". Nei mesi successivi al termine del Secondo Conflitto Mondiale, la zona fu insanguinata da uccisioni a opera di bande di criminali ai danni di appartenenti o presunti tali al Partito Fascista. Tali crimini vanno a sommarsi a quei delitti perpetrati dai vincitori anche contro chi aveva poco a che fare con il passato regime fascista e molto spesso prendevano connotazioni di esclusive vendette personali o per finalità di rapina. Venne coniato il termine Triangolo della morte che come vertici aveva le zone di Castelfranco Emilia e le sue frazioni Manzolino e Piumazzo.

Da vedere

Chiesa di San Giacomo - è situata lungo il lato meridionale della via Emilia nel centro del paese, tra via Zanasi e via Tarozzi. La chiesa, grazie all'unica navata e alle colonne corinzie, si presenta all'interno sobria ed essenziale. Sugli altari laterali sono collocate varie opere pittoriche e scultoree, di ottima fattura è l'olio su tela della pittrice bolognese Elisabetta Sirani, firmato e datato 1665, rappresentante la Beata Vergine di Loreto con i Santi.

Villa Sorra - è una delle più importanti ville storiche del territorio modenese. Nel suo parco troviamo quello che è considerato l’esempio più rappresentativo di giardino “romantico” dell’Ottocento estense ed è da molti ritenuto il più importante tra i giardini informali presenti in Emilia Romagna. Se i singoli elementi che costituiscono il complesso hanno tutti un rilievo non solo locale, la coesistenza degli stessi la coesistenza degli stessi dà luogo ad un campione pressoché unico di paesaggio agrario preindustriale, di inestimabile valore storico, culturale e ambientale.

Palazzo Cappi - venne costruito nella seconda metà del Settecento dalla famiglia Cappi. Esso occupa un intero isolato avente il fronte principale sulla via Emilia con un portico coperto da volte a vela. In origine palazzo Cappi aveva due ingressi simmetrici sulla via Emilia nei quali vi erano scale che portavano al piano nobile conservano il pavimento in battuto alla veneziana e quelli della parte retrostante in cotto. Ancora oggi si nota come la struttura settecentesca abbia inglobato le preesistenze medievali sia nella planimetria, sia nell’alzato. Ora il palazzo è in corso di restauro ad uso abitativo.

Chiesa di S. Maria - il cui impianto sembra essere stato costruito insieme al castello. Inizialmente assoggettata a S.Giovanni in Persiceto, nel 1578 fu elevata al grado di arcipretura e vicariato con giurisdizione su varie parrocchie. Il campanile fu costruito all'inizio del 1600 a seguito di un ampliamento della chiesa. L'edificio, che nel 1704 presentava un'unica navata, ha subito negli anni numerosi lavori di ampliamento che hanno portato, alla fine del 1800, alla costruzione di tre navate e l'eliminazione di un portico nella parte verso la via Emilia.

Mulino Forlani - è stato costruito nel 1234, qualche anno dopo la fondazione di Castelfranco. Mancando ai cittadini di Castelfranco l’acqua per provvedere alla macina del grano, nello stesso anno per volere del Comune di Bologna fu ordinata l’escavazione del canale per condurre l’acqua necessaria a far funzionare il mulino. L’interno del mulino ad acqua risulta essere ancora ben conservato: intatte sono le macine in pietra, le strutture in legno, gli utensili e gli strumenti da lavoro. Caratteristica importante dell’edificio, per il valore storico ed artistico rappresentato, è la presenza, nelle stanze superiori, di affreschi alle pareti e ai soffitti del decoratore e scultore Silverio Montaguti.

Piazza Garibaldi - dalla sua fondazione Castelfranco Emilia, caratterizzata da un tessuto urbano composto da isolati tutti uguali, era priva di una vera e propria piazza. Per molti secoli fu la Via Emilia a svolgere funzioni di spazio aperto, delimitato com'era da edifici lungo i suoi lati. E' solo nel 1780 circa, che compare uno spazio definito come "piazzale scoperto", che occupava metà dell'attuale piazza Garibaldi.

Castello di Panzano - nel XVI secolo la nobile e potente famiglia Malvasia di Bologna divenne proprietaria di molti terreni a Panzano. Qui i Malvasia fecero riedificare, su precedenti insediamenti medievali, il loro castello. La struttura del castello di Panzano ricorda, con la sua imperiosa torre centrale sulla facciata e con l’elegante cortile d’onore, le delizie estensi del territorio ferrarese, ma disponendo anche di ampie strutture di servizio per l’attività agricola, i proprietari dimostrarono di mantener saldo il controllo sugli interessi economici del territorio da loro gestito. Tra le varie cose che si possono ammirare all’interno del castello vi sono gli splendidi apparati pittorico-decorativi: al piano nobile, nel salone campeggia un’importante pittura di Gian Giacomo Monti e Baldassarre Bianchi che risale al XVII secolo. Interessante la cappellina completamente decorata dai pittori Lorenzo Pisanelli e Scipione Bagnacavallo, attivi dal 1609 al 1612: in essa sono riconoscibili i ritratti dei più illustri esponenti della famiglia Malvasia. L’attuale proprietario del castello conserva, nello spazio destinato un tempo ad ambienti di servizio, una delle collezioni di auto d’epoca più importanti d’Italia.

Come arrivare

In auto: autostrada A1, uscita Modena Sud, svoltare a sinistra in direzione Spilamberto - Vignola; al primo semaforo svoltare a sinistra, direzione Castelfranco Emilia - San Cesario. Al semaforo successivo proseguire diritto; avanti 500-800 metri e svoltare a sinistra nelle medesime direzioni. Proseguire diritto oltrepassando il centro abitato di San Cesario per altri 5 Km.

In treno: un treno locale diretto per Castelfranco Emilia.

Tipologie