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Castelvetro di Modena

E un comune della regione Emilia Romagna in provincia di Modena, con 10.656 abitanti. Si trova a Sud di Modena alla distanza di 18 km e all'altezza di 150 m, adagiato su queste dolci colline e con un paesaggio esteticamente meraviglioso e suggestivo.

Storia

Verso il 1500, Castrovetere viene citato con l’attuale toponimo Castrovetere, attraversato, nella valle dal torrente Gherlo, chiamato poi Guerro. Ritornando dal 988 in avanti, vediamo che i secoli burrascosi e guerreschi medioevali, costrinsero le popolazioni a costruire opere fortilizie seguendo la fortificatio del Castrum Romano. Nel secolo XI passa ai Benedettini residenti a Noantola; però l’abate Rodolfo diede investitura a Titolo di enfiteusi al Marchese Bonifacio di Toscana. Nel 1052 Bonifacio venne ucciso e la celebre sua figlia Contessa Matilde di Canossa ereditò il feudo di Castelvetro. Dopo la morte di Matilde (1115) gli Abati di Nonantola accordarono l’investitura di Castelvetro a due illustre famiglie e cioè quella dei Beccafava e quella dei Manfredi. Pochi anni dopo, Castelvetro fu poi annesso al Comune di Modena e quando si accese la guerra tra Guelfi e Ghibellini, Castelvetro, come d’altronde Modena, era di tendenza Ghibellina, favorevoli cioè all’imperatore germanico. Sempre nel contesto tra Guelfi e Ghibellini, avvenne che il Papa Giovanni XXII, alleato dei Guelfi, spinse le sue soldatesche prima contro Modena, poi, sotto il comando di Versuzio Lando, pose l’assedio a Castelvetro. Nel 1326 il Castello fu espugnato e distrutto. Il Pontefice poi, nel 1330 a nome della Chiesa, a titolo di feudo, concedette Castelvetro a Jacopino Rangone, uno dei costanti seguaci del Partito pontificio e poi in seguito sempre alla stessa famiglia dei Rangoni. I Rangoni si misero subito al lavoro per ricostruire il Castello, tanto che già nel 1564 presso l’attuale corte in Castello, soggiornò lo stesso Torquato Tasso e anche Carlo Sigonio.

Da vedere

Castello - dell'Alto Medioevo la borgata, che si era insediata sui resti dell'accampamento romano, si divise in due: una ai piedi della collina, la città bassa o borgo, abitata dai contadini, artigiani e, comunque, dai ceti più poveri; l'altra, la città alta fortificata, con un castello di forma quadrata come l'accampamento romano, abitato prevalentemente dalle classi sociali più elevate: nobili, clero ed alta borghesia terriera.

Palazzo Comunale - la facciata del palazzo chiude Piazza Roma dal lato sud. Intorno alla metà del XVIII sec. fu ristrutturato: fu ricavato l'atrio d'ingresso, fu rifatta la scala e furono sistemate le finestre. Destinato, nel 1838, da Francesco IV Duca di Modena, a residenza estiva del Collegio-Convitto Santa Chiara dei Padri Gesuiti, vi furono eseguiti lavori importanti per renderlo adatto alla nuova funzione.

Torre dell'Orologio - è a pianta quadrata con la base a scarpa per allargare lo spessore dei muri e quindi aumentarne la stabilità. La Torre dominava la cinta muraria, l'ingresso del castello e tutto il territorio circostante, comprese le strade di accesso al borgo e le torri poste intorno. L'interno era diviso in più piani raggiungibili successivamente attraverso scalette a rampanti rettilinei. I primi due piani, sostenuti da volte a botte con sezione ad arco semiacuto, corrispondono alla parte originaria e più antica. Ridotta a campanile, la costruzione venne alquanto modificata: si ricavò una cella campanaria, con quattro ampie monofore a tutto sesto su ciascuno dei suoi lati, e venne inserito un orologio sovrastante l'antica meridiana.

Torre delle Prigioni - situata sul lato Ovest di Piazza Roma, ha pianta quadrangolare; ha la struttura a scarpa, che le conferisce maggiore stabilità; raggiunge circa 22 m di altezza. La parte terminale, alta 3,50 m e sostenuta da mensolette in sasso, assume la caratteristica forma a sporgere e su di essa poggia la copertura a quattro falde. Dopo i recenti restauri, ha riacquistato, soprattutto all'interno, i suoi caratteri originali. Vi si accede da una porta, che immette nell'ambiente al piano terreno. Attraverso una ripida scala, in quercia, ad un'unica rampa, si giunge al primo piano, dove, un'angusta scala a chiocciola, in mattoni e sasso, conduce al secondo piano, in cui è tuttora visibile la pesante porta, che chiude l'antica prigione, sui muri della quale restano i "graffiti" di qualche sventurato detenuto.

Palazzo Rangoni - non si conosce la data di costruzione del Palazzo Rangoni, ma un edificio, nello stesso luogo, se pure in forma diversa e più modesta, dovette nascere con il castello, intorno all'VIII-IX sec. Il Palazzo ospitava i Signori del Castello e, dopo l'avvento dei Rangoni (sec. XIV), quando Castelvetro divenne capoluogo del loro feudo (sec. XV), l'edificio si ampliò, assunse funzioni e caratteri più marcatamente residenziali e di rappresentanza.

Chiesa Parrocchiale di Castelvetro - sorge quasi al centro del Castello, nel luogo dove si ergeva la chiesa della Madonnina, una pregevole opera d'arte, probabilmente del XIV secolo, poi restaurata in età rinascimentale, ma caduta successivamente in rovina e demolita per far posto alla nuova costruzione. L'edificio, realizzato, secondo il progetto dell' Ing. Carlo Barberi, dal capomastro Eudosio Barani, si presenta con le caratteristiche tipiche dello stile neo-gotico. La facciata, in laterizio, mette in evidenza, attraverso le lesene e i pilastri, la tripartizione interna; presenta tre porte sormontate da rosoni e, nel cornicione, un fregio ad archetti pensili, opera del maestro muratore Amilcare Barani, che ha curato pure altri importanti aspetti dell' ornamentazione esterna e interna. L'interno è a tre navate terminanti ciascuna con un'abside. L'altare maggiore, in marmo di Carrara, è stato costruito su disegno dello stesso progettista della chiesa, che ha pure ideato l'ancona dell'abside di destra, contornata da 15 medaglioni con i misteri del Rosario, nella quale è collocata la statua della Madonna.

Come arrivare

In auto: dall' Autostrada A1 uscire a Modena Sud, girare a destra direzione Modena, avanti 100 mt girare a sinistra direzione Castelvetro poi seguire le indicazioni. Si attraversano le località: S.Vito e Castelnuovo Rangone ed infine si raggiunge Castelvetro di Modena.

Tipologie