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Formigine

Comune dell' Emilia Romagna in provincia di Modena, con 32.441 abitanti. Il paese sorge ai piedi della pianura modenese ed è delimitato dai torrenti Secchia e Tiepido.

Storia

Ne sono ancora testimonianza i ritrovamenti di ville rustiche di età romana e i tipici fabbricati rurali di mattoni con tetto a quattro falde. Lo sviluppo del borgo di Formigine tuttavia è legato prevalentemente alla edificazione del castello, costruito dal Comune di Modena intorno al 1201 come presidio a difesa della frontiera reggiana insieme al castello di Marzaglia. All’inizio del Trecento il castello si arrese a Francesco Pico, prelato papale, il quale lo affidò alla famiglia Adelardi, che lo tenne fino al 1394. L’anno successivo il marchese Nicolò III d’Este concesse il feudo di Formigine a Marco Pio, signore di Carpi. Durante la signoria di questa influente famiglia il castello e il borgo furono interessati da numerose iniziative edilizie e decorative che restano ancora percepibili negli impianti attuali. Nel 1599, dopo l’assassinio di Marco II Pio sotto il cui dominio la famiglia aveva raggiunto il massimo splendore, gli Estensi ripresero il diretto controllo di Formigine. Per questo il duca Francesco I verso la fine del 1648 cedette il feudo al marchese di Fusignano Mario Calcagnini, Maggiordomo Maggiore e Consigliere di Stato dello stesso duca. Il Settecento fu un secolo che determinò una svolta nella storia di Formigine. Tra il 1738 e il 1752 fu aperta la via Vandelli, così denominata dal nome del suo progettista, il matematico Domenico Vandelli, che collegava la capitale del ducato con Massa e dunque con il mare. Il suo tracciato, disagevole e inadatto persino al traffico dei carri, fu rifatto pochi decenni dopo da un allievo del Vandelli, Pietro Giardini. Furono rifatte ad esempio la chiesa parrocchiale, dedicata a San Bartolomeo, e la Casa Speranza in corso Trento Trieste, le cui forme cinquecentesche vennero rimodernate nel 1885 dalla famiglia Fogliani.
Nella piazza la Loggia, un antico fabbricato in legno nel quale si teneva mercato, fu edificato in muratura nel 1859 su progetto dell’ingegnere Francesco Rampalli. La moderna espansione edilizia si è sviluppata soprattutto lungo la via Giardini, che rimane tuttora il fulcro dell’insediamento.

Da vedere

Castello - la prima notizia dell’esistenza del castello di Formigine risale al 1201. La sua costruzione si deve collegare all’esigenza di rafforzare le difese verso il confine reggiano; proprio in quell’anno, infatti, le truppe del Comune di Modena subirono una rovinosa sconfitta presso il ponte di Sanguineto, nei dintorni di Formigine, da parte del Comune di Reggio. All’interno del recinto fortificato fu costruito il palazzo marchionale, la residenza del signore, e continuava ad essere impiegata la chiesa dedicata a San Bartolomeo, con l’annesso cimitero, demolita alla fine del Cinquecento.

Villa Gandini - è nota anche come Villa della Resistenza o Aggazzotti, rispettivamente dal nome del parco in cui è inserita e dal nome della famiglia che l’ha posseduta nei decenni centrali del secolo scorso. Il soffitto ovale dell’atrio, che riprende la pianta elissoidale del vano, sottolineata dalla balconata in ferro battuto, accoglie una decorazione tardo neoclassica su temi mitologici, floreali e agresti, in sintonia con la funzione della villa, residenza estiva per lo svago; mentre gli elementi musicali alludono alla passione per la musica di alcuni esponenti della famiglia, come il compositore Alessandro Gandini. Nella sala da pranzo Becchi esplicò la sua vena di decoratore d’interni, ideando l’elegante arredo in rovere, e l’affrescatura di settori delle pareti e della volta elissoidale, seguendo un progetto di arredo globale di cui lasciò altri esempi importanti a Carpi e a Modena.

Parco della Resistenza - copre una superficie di 106.266 mq. La parte storica ospita essenze arboree come la pluricentenaria farnia, i maestosi faggi e due notevoli esemplari di ginkgo biloba. Nei primi del Novecento furono realizzate aiuole a ridosso dell’edificio contenenti piante esotiche e fioriture annuali.

Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo - sorge sull’area antistante la piazza del mercato in luogo dell’antico oratorio dedicato a San Rocco, derivò il titolo di San Bartolomeo dalla cappella interna del castello assumendo, intorno al 1575, la funzione di parrocchia cittadina. La facciata fu portata a termine soltanto due secoli più tardi dall’ingegnere Carlo Castiglione su disegno di Luigi Alberto Gandini. Di modesta fattura appare, invece, l’ovale del paliotto con l’immagine di S. Antonio Abate da ricondursi alla mano di Giovan Maria Cioni che, tra il 1723 ed il 1724, aveva affrescato un San Bartolomeo nel coro, andato distrutto durante l’ultimo conflitto.

Chiesa della SS. Annunciata - sorto intorno al 1546 all’esterno delle mura castellane per devozione alla Vergine Annunciata, dopo essere stato affidato alle cure della Confraternita del SS. Sacramento il modesto oratorio venne ampliato a partire dal 1617, grazie al lascito di Don Giovanni Mazzanti, assumendo col tempo dignità di Chiesa. La chiesetta conserva tuttora uno dei più interessanti dipinti degli inizi del XVII secolo in territorio estense raffigurante l’Annunciazione, forse già riconoscibile in una voce dell’antico inventario del 1627, tradizionalmente attribuito al giovanissimo Bartolomeo Schedoni.

Chiesa della Madonna del Ponte - edificato dai formiginesi nel 1510 accanto alla porta del borgo nei pressi del ponte levatoio, sorse, per iniziativa della Compagnia di San Pietro Martire, una prima chiesetta intitolata alla Madonna delle Grazie in cui venne traslocato, con l’intero massello di mattoni, l’affresco votivo della Vergine col Bambino staccato dal muraglione adiacente al casotto dei gabellieri. Sui primi due altari di sinistra figurano, in ordine, le due belle tele di Francesco Vellani raffiguranti la consegna delle chiavi, inquadrata nella fastosa cornice di stucco realizzata da Giovan Battista Massari e Giovan Battista Padovani, ed il Supplizio di San Pietro Martire commissionata dalla Confraternita in sostituzione di una pala di analogo soggetto eseguita da Alessandro Mari nel 1684.

Come arrivare

In auto: Strada Provinciale Pietro Giardini, un tempo SS12 dell'Abetone e del Brennero, principale via di collegamento con Modena e la montagna. Altra principale arteria del paese è la SS 486 che, congiungendosi alla Strada Provinciale Giardini in prossimità dell'abitato di Casinalbo, collega Formigine a Sassuolo. Di recente costruzione la strada a scorrimento veloce Modena - Fiorano collega Formigine alla tangenziale di Modena e indi all'autostrada A1.

In treno: linea ferroviaria Modena - Sassuolo ha in Formigine 2 stazioni una nel capoluogo e un'altra al centro della frazione Casinalbo.

In aereo: Aeroporto di Bologna.

Tipologie