Italynet

Hotel Barano d'Ischia, Agriturismo Barano d'Ischia, Bed and Breakfast Barano d'Ischia

Italia

ricerca

Barano d'Ischia

Comune della Campania, in provincia di Napoli, con  8500 abitanti e ha una superficie di circa 12 Kmq. Occupa la parte Sud-Ovest dell'isola ed è costituito da diversi agglomerati antichissimi posti su deliziose colline. Confina con il comune d'Ischia a nord, con quello di Serrara Fontana a sud e con Casamicciola Terme a ovest. Questo è uno dei comuni dove ci sono più artigiani e contadini, infatti ci sono molte zone di verde, con una bellissima pineta. 

Storia

Il nome Barano lo si trova per la prima volta in una lapide del 1374 che ricorda alcune opere del vescovo Bartolomeo Bussolaro. Alcune varianti utilizzate anticamente erano Borano e Varrano. I primi colonizzatori di Barano furono i greci, che eressero presso la fonte di Nitrodi un ninfeo posto sotto la protezione delle ninfe e di Apollo, dio della bellezza e della salute. I più antichi reperti, pervenuti nel sito di Nitrodi, sono costituiti da bassorilievi, alcune iscrizioni marmoree, monete dell'Impero romano e cocci di utensili di uso giornaliero. Nel 1862 il Comune di Barano scelse di chiamarsi Barano d’Ischia. Barano d’Ischia si sviluppa tra le colline che diradano verso il mare meridionale dell’Isola e si intrecciano con la macchia, i crateri boscosi e le montagne. Il territorio presenta tante frazioni, contrade e agglomerati antichissimi posti su colline deliziose. Il principale polo turistico e termale è costituito dal litorale dei Maronti, splendida baia naturale lunga due chilometri, ricca di spiagge e di angoli suggestivi, quali le valli di Cava Scura e Olmitello, naturale prolungamento costiero della sorgente curativa di Nitrodi raggiungibile da Buonopane. Barano si presenta al visitatore con la piazza del centro molto panoramica e di sicuro effetto. La prima impressione è la sua spaziosità solennità. Tutto il centro abitato si riversa su di essa. A destra antichi palazzi del 1700 e 1800 nella loro schietta e severa signorilità di stampo rurale. Tenuto conto delle tradizioni isolane, merita un accenno il cosiddetto diritto di patronato che fino agli anni '60 il Comune esercitava sulla Parrocchia di San Sebastiano. Era un privilegi in virtù del quale, in occasione della nomina del parroco, il Comune proponeva una terna di nomi tra cui il vescovo doveva scegliere.

Da vedere

Torre Saracena - ha un suo particolare fascino che riporta ai tempi passati. Una piccola ed elegante piazza nella quale confluiscono diverse stradine e sulla quale si affaccia l'epitaffio in pietra vulcanica, li posto in occasione dell'apertura della vecchia strada per i Maronti. Lungo la strada voluta dal vicerè Carafa, si susseguono case dimesse che hanno conservato il fascino antico delle cose genuine. Incantevole il vicolo sotto l'arco di tufo che un tempo portava ai campi. La struttura verrà aperta al pubblico quanto prima e potrà essere il luogo ideale per mostre, esposizioni o, in alternativa, museo delle tradizioni locali o biblioteca.

Piazza San Rocco - e' ignoto l'anno di fondazione della chiesa che comunque doveva esistere nel 1634, anno in cui il parroco di S.Giorgio annota nei suoi libri la morte di tale "Giuseppe", seppellito a S.Rocco.

Parrocchia San Giovanni Battista - esisteva nel 1524: è annotata in un atto del Notaio G. Battista Funereo di tale anno. Venne riedificata, ampliata ed abbellita dopo il terremoto dell'83.

Cappella dell'Assunta - risulta in costruzione in una relazione del 1747 del vescovo Felice Amato. La Chiesa, di forma quadrata e con solo un altare di stucco, per anni abbandonata, è stata di recente ristrutturata.

Chiesa di Santa Maria della Porta - fu fondata nel sec. XVIII. Vi si conserva una tela dell'Immacolata risalente a tale secolo di notevole interesse. Nella navata destra vi è la tomba dell'Arc. Giovanni Scotti nato a Barano nel 1874.

Chiesa del Crocifisso - costruita dalla famiglia Menga nel 1731, più volte restaurata, acquisita al patrimonio del Comune è stata ristrutturata e riaperta al culto il 3 maggio 1985. Sull'altare si ammira un crocifisso ligneo (sec. XVIII), che si venera per tradizione il venerdì santo. Dopo le celebrazioni ci si sparpaglia per i  boschi.

Parrocchia Natività Maria SS. dello Schiappone - antico eremitaggio fondato nel sec. XVIII.
All'inizio del sec. XIX l'edificio fu decorato da stucchi da Domunico Savino. L'altare e la balaustra di marmo sono del sec. XVIII. L'8 settembre da tutte le località dell'Isola vengono a venerare il quadro della Madonna.

Cappella Madonna delle Grazie - fondata nel 1835 dalla famiglia Baldino. Attualmente in disuso. Il Comune ha acquistato l'intero complesso, inclusa la canonica e l'elegante edificio retrostante ad è in corso di elaborazione un progetto per il suo recupero con destinazione ad attività turistico culturale.

Chiesa di Sant'Anna - si trova in Via Montagna, località Fiaiano. Fu fondata intorno al 1706 dai Di Meglio che ne ottennero il diritto di patronato.

Come arrivare

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

In treno: principali stazioni ferroviarie di Napoli: stazione Centrale - Piazza Garibaldi e stazione Napoli - Mergellina.

In auto: A1 Napoli - Roma.

Tipologie