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Brusciano

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 15.302 abitanti e ha una superficie di 5,6 chilometri quadrati. Sorge a 27 metri sopra il livello del mare, fra il Lagno Campagna e il Lagno di Somma, canali dei bacini di bonifica del fiume Clanio nell'agro Nolano. E compreso tra le pendici del Monte Somma e la zona dei Regi Lagni, vanta una particolare origine geologica: ceneri, lapilli e banchi tufacei risultanti dall'attività vulcanica del Vesuvio hanno costituito il substrato su cui si è formato il suolo locale.

Storia

Sussiste una doppia ipotesi sulla genesi del nome: una riferita alla natura secondo la quale la presenza di bisce, nella zona originariamente paludosa, determinò il nome "bixiae" poi "bixianum" e quindi Brusciano; l'altra ad un fatto storico secondo cui a seguito della spartizione delle terre a favore dei legionari romani, la zona di Brusciano fu assegnata alla famiglia "Brutia" o "Brucia" da cui Brusciano. Fu proprio tale espansione a determinare una situazione di tensione con gli Eturschi i cui insediamenti si estendevano dal salernitanom sino ad arrivare ai centri magiori di Nocera, Capua, Nola. Nell'agro nolano, dunque, si ritrovano evidenti tracce della civiltà etrusca e di quella sannitica che ebbe il suo periodo di massimo splendore tra il 439 ed il 421 a.C.. Successivamente l'influenza della città di Roma fece di Nola un importante centro politico e culturale: la cittadina, infatti, fu elevata a Municipio e poi a città confederata con una gestione autonoma. L'antico abitato bruscianese, che per secoli riflesse lo splendore della vicina Nola, decaduta la potenza romana, fu travolto dalle violente invasioni barbariche che ne mutarono la configurazione politica ed organizzativa. All'indomani dell'avvento della dominazione Normanna tutta la parte di terraferma rientrante nel regno fu divisa in tre parti: Apulia, Calabria e Terra Laboris. Il centro bruscianese si sviluppò seguendo le sorti di quest'ultima ed oggi, con la sua abolizione con Regio Decreto n° 1 del 2 gennaio 1927, il centro confina con Somma Vesuviana, Acerra, Castello di Cisterna e Mariglianella.

 

Da vedere

Chiesa di S. Maria delle Grazie - risale all'anno 1300. In seguito al grande lavoro spirituale di don Domenico Grillo, officiante presso la cappella proprio nel 1928, si ebbe la seconda parrocchia, quella di San Sebastiano. Nello stesso anno, don Domenico si fece latore di un messaggio presso il suo vescovo a nome dei fedeli di quella parrocchia: l’ipotesi della costruzione di una chiesa in località Quattromani. Ma questa veniva bocciata perché ritenuta fuori mano. Settantaquattro anni dopo possiamo vedere materializzato in tutto il suo splendore, proprio in quella parte del territorio comunale, il “ Complesso Parrocchiale San Sebastiano Martire”.

Sede Comunale - sita in via Semmola, con il Circolo degi anziani al piano terra ed altri locali al piano superiore, in parte sede della Pro Loco, fu acquistata dal Comune di Brusciano il 12 settembre 1837. Il Sindaco di allora, Michele Cassano, in carica dal 1835 al 1840, ne ottenne la proprietà, con l'autorizzazione di Ferdinando di Borbone e il pagamento di 400 Ducati a favore di Francesco Saverio Porcaro. L'immobile venne destinato a Casa Comunale e sede del Corpo delle Guardie e per oltre un secolo fu destinato a tale uso. Come salariati vi erano: il custode del camposanto, il predicatore quaresimale, l'organista, il sagrestano, il maestro, la maestra, l'infermiere ed il medico condotto.

Croce di Casaromano - fondata il 4 ottobre del 1884 e posta proprio nel gomito interno di Casaromano, oggi Via Giovanni Esposito, giovane militare, caduto  prima della II Guerra Mondiale. Il 1° maggio del 1999, l'edicola sacra nonché la Croce in legno, furono riconsegnate al culto popolare dopo il restauro dell'esperto Giovanni Ortica, a spese del Comune di Brusciano.

Vico Tre Santi - di particolare interesse è anche il Vico Tre Santi a Cortucci, una delle numerose traverse di via San Francesco, in cui avvenne il Miracolo di Sant'Antonio che gli meritò la riconoscenza di tutta la comunità con l'istituzione della Festa dei Gigli. Era l'anno 1875 e la povera Zi Cecca De Falco, con un figlio che versava in gravi condizioni di salute, si rivolse a S. Antonio promettendogli una coroncina tutta d'oro per il bambinello qualora avesse ricevuto la grazia.

Come arrivare

In auto: percorrere l'A1 Napoli - Roma, la distanza da Napoli è di 21 km.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie