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Carbonara di Nola

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 2.025 abitanti e ha una superficie di 3,5 chilometri quadrati. Sorge a 174 metri sopra il livello del mare, nell'agro Nolano, alle falde del monte Sant'Angelo.

Storia

Toponimo deriva dalla secolare tradizione di produrre carbone da legna - vanno fatte risalire sicuramente al periodo della dominazione romana, anche se è stata avanzata l’ipotesi di un primitivo nucleo abitato osco. Le origini di Carbonara vanno sicuramente ricercate nell’antica Roma, come testimoniano reperti archeologici ritrovati nelle nostre campagne. Secondo studiosi locali, i primi abitanti di Carbonara presero dimora sulle nostre ubertose colline per sottrarsi alla ferocia dei barbari invasori; da quelle alture, infatti, era possibile opporre una più valida resistenza contro i nemici. Con la costruzione delle prime abitazioni si costituì il “casale” che probabilmente già d’allora prese il nome dalla produzione di carbone.

Da vedere

Palazzo Sorrentino - la grande casa prospiciente l’attuale piazza Municipio di Carbonara di Nola è da più di duecento anni legata alla storia dei carbonaresi e a quella della famiglia Sorrentino che vede in Federico, podestà di Carbonara, magistrato, pretore di Malé e infine Presidente della Corte di Cassazione a Roma, il suo più illustre rappresentante. Le origini dell’edificio risalgono però sicuramente ad epoca più lontana. La planimetria del palazzo, di forma quadrangolare, intorno ad un cortile protetto da tutti i lati, rivela la forma di una casa fortificata di tipo normanno, con un contrafforte angolare da cui la vista spazia all’intero agro nolano, e ai suoi castelli: Liveri, Castel Cicala e Cancello. Le fondamenta del palazzo sono di epoca medievale, e sotto il cortile interno è ancora una grande cisterna.

Palazzo Santorelli - edificio a corte di forma rettangolare suddivisibile in due corpi di fabbrica, uno principale, con accesso su via Fortuna e l’altro con accesso da via Sambuco. L’ arco  d’ingresso principale su via Fortuna ha la volta affrescata di un colore giallo ocra, oggetto di recente restauro, decorata al centro da uno stemma araldico. Diverse aperture al piano terreno, portano ad ambienti di servizio, ex stalle depositi e cantine.

Palazzo Mele - posizionato alla fine di Via Municipio presenta una tra le cantine meglio conservate, dove sono ancora presenti gli scivoli sulle scale che servivano per trasportare all’esterno le botti. Nell’atrio d’ingresso alla corte è presente ancora il torchio per l’uva. Durante le operazioni di torchiatura il mosto veniva fatto scorrere lungo dei canali che finivano direttamente in cantina dove veniva conservato il vino. L’impianto è ancora presente, ma non viene più utilizzato.

Palazzo Del Genio - posizionato lungo Via Annunziata, località meglio conosciuta come “Cesina Longa”, l’edificio a corte, con forma planimetrica ad U, nel quale si entra da un portale ad arco in pietra di tufo, fu probabilmente edificato tra il XVI-XVII sec., con diverse aggiunte e rifacimenti soprattutto ottocenteschi. Le mura sono in pietra calcarea e tufo di pezzatura e forme irregolari mentre i solai, dove non sono stati rifatti, sono in legno. La corte di forma rettangolare, presenta diverse aperture sia sul fronte destro che sinistro: a destra, mediante ripide gradinate, si accede alle cantine, a sinistra invece a quelli che un tempo erano ambienti di servizio, quali stalle. In facciata, una piccola edicola votiva composta da mattonelle quadrate in ceramica dipinta a mano,  rappresenta l’Assunzione in cielo della Vergine  Maria, circondata da cherubini.

Chiesa dell'Annunziata - sulla piazza principale di Carbonara si affaccia un'antica chiesetta dedicata a Maria SS. Annunziata. Questa chiesa ha subito durante i secoli varie trasformazioni. Di proprietà comunale, è a nave unica, di modeste dimensioni. Nel vano absidale è collocata una preziosa cona in legno intagliato e dorato, risalente alla seconda metà del secolo XVI, entro la quale è racchiusa una Pala di pregevole fattura artistica, che raffigura l'Annunziazione ed è firmata da Marco Mele. Questi fu allievo, come ci riferisce il Guadagni, di Fabrizio Santafede, maestro molto apprezzato dai suoi contemporanei nell'attività pittorica e autore del quadro di S. Michele Arcangelo nella chiesa matrice di Palma. Infine si ammira una bellissima statua di S. Michele, lignea, derivata da modelli Sanmartiniani, ben conservata, restaurata non molti anni or sono.

Santuario SS Cosma e Damiano - antichissima chiesa romanica a tre navate, fu costruita su un antico tempio pagano, come era consuetudine nell'architettura paleocristiana di edificare chiese cristiane sulle fondamenta dei templi preesistenti, per utilizzare nel contempo sia i materiali edili che il tracciato. Il tempio dei Santi Medici è stato nel corso dei secoli continuamente ristrutturato ed ampliato, fatta eccezione della torre campanaria, che non ha subito durante questo lungo lasso di tempo grandi trasformazioni, conservando quasi intatta la sua linea architettonica. Inoltre fu anche stabilito, nel contempo, l'ampliamento della predetta cappella e fu dotata, divenuta ora parrocchia, dei beni, alla stessa guisa come era avvenuto da parte di Martino di Manzo della Cappella di S. Giovanni Battista.

Chiesa di Sant'Anna - realizzata a cavallo tra il 1910 e il 1920 per volontà degli abitanti del Rione Battaglia, che delegarono alcune persone a mettere insieme, mediante una sottoscrizione tra i cittadini, i soldi necessari ad intraprendere e portare a compimento l'opera. La facciata principale, costituita interamente da pietre di tufo, fu realizzata da maestranze locali che, con la loro capacità artistica, riuscirono a lavorare il tufo creando capitelli, lesene timpano e portale. Il soffitto fu in seguito decorato con un affresco rappresentante la luce di Dio sul mondo. La sacrestia fu interamente demolita e ricostruita con la stessa tipologia della Chiesa; con il tufo, infatti, sono state realizzate le lesene negli angoli, la cornice che inquadra la porta d'ingresso ed un basamento che unisce i due corpi di fabbrica. Gli interni sono stati realizzati con tinte che mettono in risalto le cornici e che, per la loro morbidezza, danno un senso di maggiore ampiezza e luminosità.

Chiesa della Beata Vergine dei Sette dolori - le origini della chiesa della Congrega della Beata Vergine dei sette dolori risalgono al 1751, come si evince dal verbale redatto da Andrea Sorrentino e datato il 17 gennaio del medesimo anno. In esso si parla di un'assemblea molto numerosa per la partecipazione degli intervenuti e che ebbe come sede la chiesa della SS. Annunziata. Nel contempo fu anche stabilito di far partecipare ai benefici frutti spirituali l'intera cittadinanza carbonarese e convocare una nuova assemblea fra sette giorni per l'elezione di tutte le cariche concernenti l'esecuzione dei deliberati della riunione precedente per il necessario funzionamento della nascente istituzione.

Come arrivare

In auto: per raggiungere Carbonara di Nola è necessario percorrere l'A30 Caserta - Salerno, uscire al casello di Nola e proseguire in direzione di Palma Campania. La distanza da Napoli è di 31 km.

In treno: Carbonara di Nola è servita dalla stazione ferroviaria di Palma Campania.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie