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Cimitile

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 6.842 abitanti e ha una superficie di 2,7 chilometri quadrati. Sorge a 40 metri sopra il livello del mare, nell'agro nolano, alla sinistra dei lagni Frezza e Campagna, ai piedi del monte Avella. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Storia

In epoca romana il territorio fu occupato da ville rurali e da una necropoli, che fu luogo di sepoltura di un Santo molto venerato, Felice, detto in Pincis, secondo alcuni studiosi nato nel 95-98 d.C. da padre Siriano e morto il 14 gennaio del 160 d.C.. Luogo di culto e di pellegrinaggio fra i più importanti del Medioevo, Cimitile decadde fra il XII e il XVI secolo, perdendo la funzione di sede vescovile di Nola, trascurando i suoi monumenti religiosi e divenendo uno dei casali rurali di Nola. Nel XVII secolo il cimitilese Cesare Riccardi divenne uno dei più temuti banditi del Vicereame spagnolo di Napoli, venendo alla fine ucciso dalle truppe che gli davano la caccia. Già parte della Contea nolana degli Orsini de Montfort, nobilissima famiglia discendente dai re d’Inghilterra, Cimitile divenne feudo della famiglia nolana degli Albertini, anch’essa di antiche origini e imparentata con gli stessi Orsini. Durante la Repubblica Napoletana del 1799 Cimitile aderi’ agli ideali rivoluzionari, subendo successivamente la dura reazione sanfedista. Nel periodo napoleonico furono espropriati molti beni ecclesiastici e aboliti i diritti feudali. In tal modo nel 1808 Cimitile divenne comune autonomo, come risulta da una convenzione sottoscritta dal Principe Fabio Albertini innanzi alla Commissione Feudale. L’otto di dicembre del 1816 un decreto stabiliva che il titolo di Ferdinando IV Re di Napoli e di Sicilia veniva mutato con quello di Ferdinando I Re delle due Sicilie, così Cimitile entrò a far parte del Regno delle due Sicilie. Il principe Fabio Albertini di Cimitile svolse un importante ruolo durante il governo costituzionale in qualità di diplomatico, opponendosi alla Santa Alleanza. Il 21 ottobre in Cimitile si tenne il plebiscito Nel 1884 per volontà della marchesa di Rende, Angelica Caraccido, madre dell’Arcivescovo di Benevento e Nunzio di Parigi Camillo Siciliano, legata agli ambienti del tradizionalismo religioso e politico francese che, comuinque, stimolarono gli studi di arte ed antichità cristiane, si intrapresero i lavori di pulizia, di rilevamento e restauro delle Basiliche paleocristiane di Cimitile, che fu visitata dallo studioso francese Rohault de Fleury e da altri studiosi stranieri, fra i quali Theodor Mommsen. Con il fascismo l’amministrazione democratica di Cimitile fu sostituita da podestà di nomina governativa. Fino all’anno 1927 il territorio del Comune di Cimitile appartenne alla Provincia di Caserta, detta “Terra di Lavoro”,divisa in cinque distretti, per passare poi, con l’atto deliberativo ufficiale del 29 aprile dello stesso anno tra le due giurisdizioni, in Provincia di Napoli. Nel 1943 il cavalcavia settecentesco in località Santa Maria in Cimitile fu minato dai tedeschi per rallentare il cammino delle truppe alleate provenienti da Napoli, ma cittadini cimitilesi si opposero impedendo la distruzione della struttura architettonica. Successivamente fu la Sovrintendenza ai Monumenti della Campania ad occuparsi di ulteriori lavori di sistemazione, Il 23 maggio del 1992 sua Santità Giovanni Paolo II è giunto in pellegrinaggio alla tomba di S. Felice, rimanendovi in mistica concentrazione e preghiera. La famiglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è originaria della località Gallo, al limite fra il comune di Comiziano e quello di Cimitile, dove pure possedeva proprietà.

Da vedere

Basiliche Paleocristiane - il complesso basilicale paleocristiano, situato nel territorio dell'attuale Comune di Cimatile, a breve distanza da Nola, va collegato con la necropoli pagana della città.
E' costituito da vari edifici di culto, dedicati ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni, ai Martiri e alla Madonna degli Angeli.Presenta nel suo insieme edifici risalenti alla fine del III secolo, al periodo di massimo splendore tra la fine del IV secolo e l'inizio del V, dovuto all'azione di S. Paolino di Nola, che vi si ritirò nel 395 come monaco e poi vi fu Vescovo dal 409 alla morte (431) e ad un lungo spazio di tempo successivo, che giunge al secolo XVIII.
Danneggiato da una disastrosa alluvione nella prima metà del VI secol, si riprese ben presto e diventò celebre santuario. La basilica di S. Felice fu cattedrale di Nola sino alla fine del XIV secolo, quando la sede vescovile fu trasferita al centro della città di Nola.

Basilica dedicata ai SS. Stefano e Lorenzo - fu realizzata la nuova Basilica dedicata ai SS. Stefano e Lorenzo, con il triplice ingresso rivolto ad oriente. L'orientamento, non canonico, ma addirittura opposto al ricorrente posizionamento basilicale del periodo che prevedeva l'abside ad est, verosimilmente dipese dalla volontà di mettere l'edificio in comunicazione con i resti della distrutta basilica di Paolino, rivolgendola idealmente al cuore dell'intero complesso: la sepoltura di Felice.
L'edificio, alquanto scarno sia internamente che esternamente, fu ristrutturato e decorato intorno alla metà del sec. XVIII, quando sull'antica pianta fu realizzata una chiesa barocca, con campanile, sostituendo, agli antichi elementi strutturali e decorativi, stucchi, cornici e decorazioni barocche.
Molto verosimilmente furono abbattute le strutture edilizie esterne al rettangolo d'impianto della basilica e la nuova basilica fu impostata a livello di calpestio superiore rispetto a quello antico.

L'Arco Santo - rappresenta il primitivo ingresso al complesso paleocristiano, o meglio ancora la porta d'accesso al luogo Santo. Detto arco, costruito in tufo e voltato a botte, venne eretto lungo il decumano maggiore che conduceva da est ad ovest ed ancora oggi costituisce l'arco d'ingresso di un vico privato che proprio da questo prende il nome Vico Arco. Una lapide marmorea posta sul lato destro di detto arco nel XVI sec. testimonia l'originario ingresso ed invita i fedeli a soffermarsi sulla tomba di S. Felice.

Basilica Nova - nel corso del tempo, si registrò una crescente affluenza di pellegrini presso il Complesso Paleocristiano. Allora, S. Paolino fece edificare una nuova basilica più ampia e più bella: la
Basilica Nova - la nuova basilica, meglio descritta nelle opere stesse del Santo, venne orientata in direzione Nord-Sud sull'asse dell'edicola e con la facciata a circa 6 metri dal fianco nord della Basilica Vetus. Le due basiliche in questo modo costituirono il cuore della Città Santa e furono riccamente decorate in affresco con cicli di scene del Vecchio Testamento e del Nuovo Testamento così da costituire un supporto didattico immediato per l'educazione dei pellegrini.
La basilica settentrionale fu costruita a tre navate con quella centrale doppia rispetto a quelle laterali e delimitata da undici colonne per lato sormontate da capitelli corinzi in marmo con ampi archi a tutto sesto. Le colonne marmoree dal fusto liscio, a giudicare dal diametro che raggiunge circa i 70 cm., dovevano essere alte circa sei metri. Al di sopra delle chiavi di volta delle arcate ed in asse con le stesse, una lunga fila di finestre alleggeriva il carico soprastante andando a configurare in tal modo il matroneo. Per quanto riguarda la copertura della basilica essa era costituita in capriate in legno a doppio spiovente per la navata centrale ed a uno solo per quelle laterali. Ai lati della basilica si sviluppavano ambienti a pianta ellittica la cui funzione dovette essere sicuramente quella di oratorio o di camere sepolcrali.

Come arrivare

In treno: la stazione più vicina è quella di Cimitile - Ferrovia Circumvesuviana, linea Napoli - Baiano.

In auto: autostradale Napoli - Salerno; dopo 700 m, superare il cartello Pomigliano d’Arco e proseguire lungo l’autostrada E842 - A16 per 16,6 km; superare il cartello Nola - Caserta, girare a destra e proseguire per l’autostrada A30 per 1,5 km; superare il cartello Nola, girare a destra e proseguire per la SS 7 bis Variante per 524 m; proseguire lungo la via Nazionale delle Puglie per 504 m, quindi per la SS 7 bis per 2 km e girare a sinistra; seguire via Tanzillo per 109 m, girare a destra per via Colombo per 58 m, svoltare infine a sinistra proseguendo per via Cisterna per 65 m.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

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