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Gragnano

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con  28.991 abitanti e ha una superficie di 14,6 chilometri quadrati. Sorge a 141 metri sopra il livello del mare, in una valle scavata fra Monti Lattari, monte Pendolo e monte Faito, nella penisola Sorrentina.

Storia

Il paese vanta origini antiche testimoniate anche da alcuni ritrovamenti di epoca arcaica. Nell'89 a.C. si assiste alla nascita del primo nucleo urbano vero e proprio. Arrivò il console Lucio Cornelio Silla per domare la rivolta della vicina città di stabia. Silla eresse in territorio gragnanese una fortificazione, l'oppidum sillanum da cui deriva l'attuale Sigliano. I rivoltosi stabiani si rifugiarono a Gragnano dando vita a un centro urbano che venne chiamato granianum, nome probabilmente derivato dalla gens grania che qui aveva possedimenti. Nel 79 d.C. Gragnano fu nuovamente meta di emigranti. La catastrofica eruzione del vesuvio che distrusse Pompei, Ercolano e Stabiae spinse molti stabiesi a rifugiarsi nel piccolo centro allargando così il nucleo urbano. Il periodo che va dal V° al X° secolo d.C., epoca successiva al crollo dell'impero romano, è molto travagliato. Nel X° secolo il territorio venne annesso pacificamente, tramite accordi alla repubblica marinara di Amalfi che si munì del castello di Lettere e di Gragnano per difendersi le spalle. Il Castello di Gragnano, munito di tre cinta di mura costituiva, insieme al castello di Pino, il castello di Lettere, la torre dei Massi, nell'omonimo fondo ad Aurano e la torre di Pimonte il baluardo difensivo verso nord del ducato amalfitano. Così Gragnano cadde nel 1131 nelle mani dei normanni. Il ducato di Amalfi, Gragnano compresa, cadde poi nelle mani del Principato di Salerno. La cittadina fu continuamente saccheggiata e fino all'ascesa al trono di napoli di Guglielmo II, sopravvisse come regio demanio. Dopo questo per Gragnano cominciò un periodo di prosperità economica, caratterizzato dalla nascita dei primi pastifici, periodo che non mancò di catastrofi, come l'epidemia di colera del 1656 e i terremoti del 1684 e 1694,che provocarono molti morti e ingenti danni. Nel 1861 Gragnano, come tutto il Regno di napoli, passò sotto il controllo del Regno d'Italia. Come in tutto il meridione, anche qui si verificarono episodi di brigantaggio. I briganti infatti si rifugiavano sulle montagne circostanti per scampare all'esercito piemontese. La seconda guerra mondiale fu altrettanto catatrofica. Gragnano fu pesantemente bombardata dai tedeschi che distrussero Piazza Trivione e San Vito. Anche il dopoguerra fu un periodo difficile. La situazione di generale arretratezza del Meridione colpì anche la cittadina. Molte attività economiche, come i pastifici, chiusero e molti gragnanesi furono costretti ad emigrare al nord in cerca di lavoro. Nonostante ciò la popolazione continuò a crescere e il boom demografico portò Gragnano da piccolo centro agricolo qual'era alla cittadina attuale di circa 30mila abitanti. L'urbanizzazione che incalza dagli anni Settanta in poi riguarda tutto il territorio comunale e in particolare l'area di Via Castellammare. Il 1980 fu un anno importante: la frazione di Santa Maria la Carità si staccò diventando un comune autonomo, mentre il 23 novembre dello stesso anno Gragnano venne colpita dal Terremoto dell'Irpinia che provocò ingenti danni.

Economia

È famoso a livello mondiale per la gastronomia in quanto a Gragnano, da sempre, è associata la produzione della pasta che si fa risalire alla seconda metà del 1500. A Gragnano, infatti, venivano e vengono prodotti i famosi maccheroni, prima a livello familiare, poi industriale come testimoniano i pastifici di lunga tradizione ivi presenti. Gragnano è inoltre famosa per la produzione di latticini dei quali non si può parlare senza citare il provolone del monaco, simbolo della gastronomia campana oltre che napoletana. Gragnano, è famosa anche per il vino. Il vino di Gragnano è un vino pregiato, rinomato in tutto il napoletano come in tutto il mondo.

Da vedere

Chiesa di S.Leone - alle spalle del vecchio mulino si Piazza S.Leone si trova questo ex convento degli Agostiniani, del XIV secolo. La Chiesa è ad una navata con otto altari laterali. Subì importanti restauri nel 1680 e nel 1805 ed è stata fortemente danneggiata dal terremoto del 1980. Alcune statue, di San Leone, di Gesù Morto e della Madonna del Soccorso, sono state trasportate nella Chiesa di S.Agostino. Ai lati dell'altare maggiore si trovano due stemmi nobiliare, mentre sul pavimento si trova una lastra tombale dei Baroni Girace, con il loro stemma di famiglia.

Chiesa di Santa Maria Assunta di Castello - nella zona alta di Gragnano si innalza la Basilica matrix Santa Maria Assunta de Castro, due volte millenaria. Fu costruita entro le mura di un antico castrum di origine romana e subì molte trasformazioni nei secoli successivi, soprattutto ad opera degli Amalfitani che già dall'839 lo fortificarono e lo resero polifunzionale. Si ebbe il castellum. Esso diede il nome al borgo sottostante, che con la chiesa forma un solo corpo. Attraverso un'apposita carraia si svolgeva l'intenso andirivieni di tutto l'apparato amministrativo governativo dell' Arciprete, un personaggio con poteri quasi episcopali. La struttura : La Chiesa di S. Maria Assunta risale al XI secolo. Il portico a tre archi precede la facciata a capanna. Alla Chiesa vi si accede da una scalinata di 24 gradini di pietra vesuviana. Una cuspide in maiolica sovrasta il campanile quadrato nel quale si aprono due ordini di bifore. L'interno è a tre navate, con capitelli di stili diversi e con colonne diseguali. Gli stucchi della struttura romanica sono stati soppiantati da stucchi barocchi.

Come arrivare

In auto: Autostrada A3 Napoli - Salerno, uscita Castellammare di Stabia e raccordo fino a Gragnano.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

In treno: Ferrovie dello Stato: linea Napoli - Torre Annunziata - Gragnano.

Tipologie