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Marigliano

E un comune della Campania, provincia di Napoli, con 30.083 abitanti e ha una superficie di 22,6 chilometri quadrati. Sorge a 30 metri sopra il livello del mare, nella pianura campana, alla sinistra del Lagno di Somma e a nord del vulcano Vesuvio, in prossimità dell'agro Nolano.

Storia

Marigliano è sicuramente un antico centro di origine romana. Di Marigliano ed in particolare delle sue origini e della sua storia sino al XIX secolo, si sono interessa­ti, tra gli altri, due illustri ed appassionati studio­si di storia locale che rispondono al nome di Tommaso Turboli e Alfonso Ricciardi. Dal loro lavoro sono nati due scritti entrambi di facile e piacevole lettura in cui sono riportati fatti di narrazione storica a dimo­strazione delle loro tesi a proposito. Sulla origine dell’appellativo Marigliano e circa l’individuazione del sito ove questa città è sorta, sono state avanzate alcune tesi tutte supportate da più o meno certi fatti storici che non permettono di escluderne nessuna con sicura certezza e che di seguito si schematizzano con riserva di approfondirle in seguito. La prima individua il luogo dove ora sorge Marigliano derivandone il relativo nome da un’antica villa Mariana qui sorta ad opera della gente Maria nolana. La seconda, invece, individua l’attuale sito della città in quello in cui si stabilì un antico accampamento romano quivi sorto ad opera di Claudio Marcello, console romano nato a Nola, che tanto fieramente lottò contro Annibale nel periodo immediatamente successivo alla di­sfatta romana a Canne. Nel 631, Silla, strappò Nola ai Sanniti e distribuì a quarantasette legioni tutti i terreni che aveva tolto alle città ribelli; fra le famiglie dei legionari premiate vi fu quella dei Mari da cui, il Turboli ritiene che il co­mune odierno abbia tratto il nome Marigliano. Nel Medio Evo Marigliano era cinta da mura quadrate ed aveva Quat­tro porte di accesso. La terza ipotesi, infine, argomenta le origini del toponimo da un possedimento della famiglia Marilia qui stabilitasi. Sembra verosimile che alcune delle famiglie che avrebbero avuto in possesso alcune delle terre intorno Nola abbiano lasciato in ere­dità al luogo il loro nome o comunque una alterazione dello stesso. E’ il caso, ad esempio, della vicina Brusciano, il cui nome sembra derivare da quello della fa­miglia Bruto o Bruziano, o quello della anche vicina Mugnano il cui nome deriverebbe da quello della famiglia Muciana, Miniana o Muiana.

Da vedere

CASTELLO DUCALE - è la trasformazione di un antico castello - fortezza la cui esistenza è attestata nei documenti almeno dal XII sec. L’immagine attuale è frutto degli interventi successivi, in particolare di quelli voluti dalla famiglia Mastrilli tra il XVII e il XVIII sec.. Dell’antica fortezza la costruzione conserva la pianta quadrata con torri angolari, le feritoie ed i ponti sopra il doppio fossato che la circonda, mentre le ampie logge porticate, le eleganti finestre e gli altri elementi decorativi della facciata sono frutto della trasformazionesettecentesca della fabbrica militare in dimora gentilizia. Attualmente l’edificio, molto rimaneggiato negli interni, è sede dell’ ordine delle Suore Vincenziane cui venne venduto dai discendenti della famiglia Mastrilli. 

CHIESA SANTA MARIA DELLE GRAZIE E CHIESA DELL'ANNUNZIATA - le prime tracce si rinvengono verso l’anno 1000, quando era una Parrocchia con Fonte Battesimale. Il primo documento in cui viene menzionata, è una bolla di Papa Innocenzo III ,datata 1215, che stabiliva i confini della diocesi di Nola. Adiacente e comunicante con la Collegiata è la Chiesa dell’Annunziata, sede della Congrega dell’Ave Grazia Plena, di antica costruzione, come testimonia il catino absidale coperto da una caratteristica volta di forme tardo-gotiche. Il Campanile della Collegiata fu probabilmente eretto nel 1494, quando la Chiesa S. Maria della Grazie fu elevata a Collegiata. La costruzione, di 40,30 m, presenta cinque piani, tre a base quadrata, ed i restanti due a base ottagonale, sormontati, in origine, da un cupolino ricoperto di maioliche gialle e decorazioni verdi, alla cui sommità vi era la sfera con banderuola e croce.

COMPLESSO MONASTICO DI SAN VITO - l’antica chiesa fu, probabilmente, ricostruita quando, nel 1496, Alberico Carafa decise di affidare il Convento francescano ad essa connesso ai Frati minori.  L’ampia chiesa rinascimentale, a tre navate, fu ridecorata in periodo barocco, quando lo spazio fu ridotto ad un’unica navata con cappelle laterali, immagine tramandata fino ad oggi. Della costruzione cinquecentesca resta la cappella d’Avenia con pianta quadrata sormontata da cupola, nella quale sono conservati un notevole monumento funerario ed altri interessanti elementi scultorei. L’antica pala d’altare della cappella, di artista napoletano tardo manierista, è attualmente conservata, insieme ad altra tavola di epoca coeva raffigurante l’Immacolata, nel coro posto sopra al pronao d’ingresso alla Chiesa.

Come arrivare

In auto: A1 Napoli - Roma, la distanza da Napoli è di 25 km.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli Capodichino.

Tipologie