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Candidoni

Piccolo comune della Calabria, in provincia di Reggio Calabria con 410 abitanti e ha una superficie di 26,6 chilometri quadrati. Confina con i comuni di Serrata, Laureana di Borrello, Rosarno, Limbadi, Mileto, Nicotera e San Calogero. Sorge a 239 metri sopra il livello del mare. L’economia del centro è prettamente agricola con produzione di olio, agrumi, latticini e sfruttamento forestale.

Storia

E di origine sicuramente greca come vuole la tradizione che racconta la leggenda di un nobile guerriero, che a seguito dell’invasione della vicina Medma da parte dei Longobardi e Saraceni, scappò verso l’interno fino a raggiungere un affaccio sul mare ma sufficientemente lontano a cui diede il proprio nome: Kandidus da cui Candidoni. Le vicende storiche vedano il centro muoversi su e giù su una scala di valore e di importanza politico - economica che ha seguito le sorti della vicina e più importante città di Borrello. Appartenne al gran Giustiziere di Calabria Giovanni Candida e ai suoi eredi. Nel 1054 Unfrudo il Normanno acquistò il paese con le sue terre e due anni dopo lo cedette al fratello Roberto conte di Calabria. Passò qualche anno sotto Gualtiero Appard, poi sotto Carlo d’ Angiò, Tommaso d’ Argot e Ruggero di Lauria, i Sanseverino, casa d’Aragona e quindi, come contea di Borrello passò ai Pignatelli che governarono fino al 1806. Il terremoto del 1783 ha cancellato definitivamente Borrello e devastato gravemente Candidoni che ha avuto in quell’occasione 40 morti di cui 22 maschi e 18 femmine. Gravi i danni anche al patrimonio artistico: distrutti diversi conventi e le cinque chiese nel centro abitato.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale di San Nicola Vescovo - dedicata a San Nicola che è, oggi, una delle chiese più vecchie della Piana di Gioia Tauro ed è anche una delle più ricche di opere d’ arte. Si veda l’altare marmoreo d’imponente maestosità, le due grandi statue raffiguranti Pietro e Paolo e le numerose statue lignee ed arredi risalenti ai secoli XVII-XVIII. Oggi, dopo circa 20 anni dall'ultimo intervento, la chiesa trova l'antico splendore, grazie all'opera di restauro generale a cura della curia vescovile di Oppido - Palmi sotto la direzione dell'Ing.Paolo Martino. La riapertura al culto, dopo circa due anni, è avvenuta il 27 Marzo 2005 alla presenza di S.E.Luciano Bux che ha officiato la Santa Messa.

Come arrivare

In auto: per raggiungere Candidoni è necessario percorrere l'A3 Salerno - Reggio di Calabria, uscire allo svincolo di Rosarno, immettersi sulla Strada Grande Comunicazione Jonio - Tirreno e  proseguire per la Provinciale Rosarno - Laureana di Borrello - SS 536. La distanza da Reggio di Calabria è di 68 km.

In treno: Candidoni è servita dalla stazione ferroviaria di Rosarno che dista 10 km.

In aereo: l'aeroporto più vicino è Lamezia Terme.

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