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Accumoli

Comune montano in provincia di Rieti con circa settecentoventi abitanti, ha una superficie di 87,2 chilometri quadrati per una densità abitativa di 8,30 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 855 metri sopra il livello del mare.Fa parte del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Il comune è ai confini con le Marche, l'Umbria e l'Abruzzo.

Storia

Il nome del comune derivare dal latino cumulus, ossia cumulo riferendosi forse alle numerose case che furono costruite in loco ai tempi della fondazione del paese. Secondo alcuni il nome potrebbe riferirsi al dialetto abruzzese accumele con lo stesso significato. Il territorio dell'attuale Comune di Accumoli faceva parte del ducato di Spoleto. Nella città di Sommata di cui si parla prima del mille, e che si pressuppone sorgesse nei pressi dell'attuale villa dei SS.Lorenzo e Flaviano, si accentrò una signoria longobarda indipendente dal ducato di Spoleto. Con la decadenza di Summata vengono ad acquisire sempre maggiore importanza ed autonomia i signori delle Rocche: Rocha Sancti Laurentii et Flaviano, Rocha Sallis, Rocha Sanctae Mariae, Rocha Sancti Pauli. Un gruppo di famiglie, appartenenti alle Rocche sopracitate, riunitesi, costituirono il cosidetto "Quarto di San Lorenzo", società che garantiva alle stesse diritti e rendite, a spese della restante popolazionee fondò intorno al 1200 Accumoli, Università cui parteciparono tutti paesi vicini, da Grisciano a Roccasalli, oltre a Sommata. Per libera scelta poco dopo la metà del 1200, Accumoli si diede alla casa D'Angiò, cons- ervando tutti i privilegi comunali, e completando il propio stemma con la corona innestata al rastrello. Nel 1447, Accumoli, sotto i regno di Alfonso di Aragona ebbe dal re Ferdinando, per la sua lunga fedeltà, vari privilegi, ed in occasione della visita, nel 1469, del principe eredetario, Alfonso duca di Calabria, il rinnova dell' esenzione dalle imposte. Con la morte di Ferdinando il Cattolico le nostre terre entrarono nel periodo burrascoso di Carlo V. La immutata fedeltà diede luogo ad un secondo tentativo di assedio ad opera dei baroni di Amatrice, aiutati dalle milizie spoletine, aquilane e di qualche signore d'Abruzzo. Nell'estate del 1527 si fecero intorno ad Accumoli poco meno di 5000 soldati che tentarono d'apprima un attaccoo rimasto infruttuoso e poi posero un duro assedio distribuendosi lungo la valle del Tronto, sul piano di San Pietro, vicino a Marano. L'assedio si prolungò per otto mesi durante i quali Capodacqua, Poggio Casoli, furono distrutte dai francesi e Marano dagli Accumolesi affinchè non servisse da ricovero al nemico. Nel 1643, Accumoli con tutti i suoi paesi, fu ceduto ai Medici, ma successivamente tornò al regno di Napoli e ad esso restò legato fino al 1860.

Da vedere

Palazzo del secolo XIV - e uno di più belli palazzi con sullo sfondo una panoramica della torre civica del XII° Secolo con annesso il palazzetto del Podestà, attualmente in uso agli uffici pubblici.

Palazzo del Guasto XII Secolo - e situato in via Salvator Tommasi in apprezzabile stato di conservazione a ridosso del palazzo sede dell' ufficio del Sindaco.

Palazzo Marini - e costruito dalla famiglia Marini è una monumentale struttura tardomanierista a tre piani, sapientemente adattata al pendio della strada, con evidenti segni di degrado. Sulla facciata vi è la data 1631. Il palazzo si caratterizza per un portale incorniciato da bugnato a punta di diamante e da colonne tortili con capitello ionico, che sorreggono un balcone su mensole; le finestre, allineate su cornici rettilinee aggettanti lungo le fasce marcapiano, sono raccordate verticalmente da una lieve sporgenza del corpo di fabbrica; rispecchia tendenze e gusti di ambiente napoletano e la fortuna di una famiglia che che all'epoca aveva un deputato al parlamento del regno.

Palazzo Cappello - è da rivendicare ai Cappello, come attestano inequivocabilmente gli stemmi gentilizi che decorano all'interno i numerosi e monumentali camini dell'epoca. In seguito fu acquistato dagli Organtini. Oggi è proprietà in parte della famiglia Ambrosi Sacconi, in parte del Comune. Possente edificio del XVII secolo a quattro piani più attico. La sua mole, già imponente di per sè, viene esaltata al culmine dell'abitato, nei pressi dell'antica rocca. Ma è anche l'edificio che mostra più evidenti i segni del degrado.

Come arrivare

In auto: da Roma: percorrendo la Statale Salaria SS4 in direzione Ascoli Piceno S.Benedetto Del Tronto e dopo aver oltrepassato Rieti, Antrodoco, Cittaducale, Posta e Cittareale si giunge al bivio per Accumoli.

Tipologie