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Casaprota

Casaprota è un comune di 728 abitanti della provincia di Rieti,  ha una superficie di 14,6 chilometri quadrati per una densità abitativa di 46,99 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 523 metri sopra il livello del mare. Centro agricolo situato nell'alto bacino del torrente Farfa, sul crinale della cresta collinare che divide la valle principale da quella laterale destra solcata dal fosso Montenero. L'economia di Casaprota è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento e tra le maggiori produzioni ricordiamo l'olio d'oliva.

Storia

L'origine dell'abitato risale al secolo X, quando il fundus Casaprotae apparteneva all'Abbazia di Farfa. Sembra verosimile che tra il XI e il XII secolo i appartenuta alla nobile famiglia De Romania, la più potente famiglia della Sabina del tempo. Alcuni documenti citano lo scontro che si ebbe per il possesso della chiesa di S. Angelo tra i De Romania e la consorteria dei Camponeschi, altra nobile famiglia che possedeva molto castelli eretti in altituini della sabina. Nel territorio di Casaprota sono stati rinvenuti, a più riprese, iscrizioni ed altri reperti d'età romana che ne attestano la frequentazione in questo periodo e la presenza di strutture agricole come ville rustiche o fattorie, che punteggiavano, sparse, la zona. Nell'VIII e nel IX secolo il territorio circostante fu sottoposto ad una forte azione di conquista agraria che comportò anche l'impianto di castagneti, poi scomparsi nel tempo e sopravvissuti soltanto a livello toponimico. Nei primi decenni del secolo X, probabilmente per iniziativa degli stessi monaci, vi fu fondato un castello, che fu rapidamente alienato dall'abate Campone e concesso alla moglie Liuzza ed ai figli. Dopo questo momento le tracce del castello e dei suoi signori si perdono per molto tempo e soltanto sullo scorcio del XII secolo, sotto il pontificato di Celestino III, si ha notizia di una controversia che opponeva i de Romania , la più potente famiglia nobile della Sabina, alla consorteria dei Camponeschi, fortemente radicata sui monti Sabini, per il possesso della chiesa di S.Angelo di Casaprota. Dai Brancaleoni, Casaprota passò nello stesso periodo agli Orsini, fino al 1604,anno nel quale il castello fu incamerato dalla camera apostolica e inserito, subito dopo, nel governatorato di Sabina, con sede in Collevecchio. Il convento annesso era stato soppresso, ma due cappellani, provvedevano alla celebrazione dei sacri riti. In paese vi erano due negozianti di generi diversi, quattro di cereali, due sarti, un calzolaio, e una rivendita di sali e tabacchi. L'antico palazzo signorile – oggi Filippi – che si erge nella parte più alta del paese, presenta una facciata molto semplificata nella quale si aprono finestre cinquecentesche, sulla quale si staglia una torre circolare. Il palazzo appartenne dapprima ai Gentili, poi, per successione, ai Vincenti Mareri, che avevano nella zona cospicui interessi e molti beni fondiari. La famiglia nobile reatina utilizzava Casaprota come sede di villeggiatura estiva, non disdegnando di compiere interventi munifici. Ad esempio la chiesa parrocchiale di S.Domenico fu restaurata ed ampliata dal cardinale Ippolito Vincenti Mareri agli inizi dell'Ottocento, mentre nel 1735 erano stati corrisposti 8 scudi a Paolino Benedetti, campanaro di Rieti, per la fusione della campana della stessa chiesa.

Da vedere

Chiesa Parrocchiale di san Domenico - e di antica fondazione, conserva al suo interno numerose opere di artisti locali.

Chiesa di san Michele Arcangelo - eretta nel XIV secolo.

Bellezze naturalistiche - è possibile ammirare grazie a piacevoli passeggiate nella natura incontaminata.

Come arrivare

In auto: l’autostrada A1 Firenze - Roma Nord; l’uscita per Passo Corese e l’alta Sabina è la n. 36 Fiano Romano - Rieti. Proseguire sulla Via Salaria fino a bivio di Ponte Buita. Proseguire per la strada provinciale in direzione Casaprota.

In treno: stazioni ferroviarie della Sabina: Fara In Sabina - Passo Corese.

In aereo: aeroporto Fiumicino.

Tipologie