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Castel Sant'Angelo

Castel Sant’Angelo è un comune di 1288 abitanti della provincia di Rieti situato a circa 15 km di distanza dal capoluogo, al confine tra Lazio, Abruzzo e Umbria, sulla vecchia Via del Sale. Ha una superficie di 31,31 chilometri quadrati con zone altimetriche variabili dalla pianura alla collina fino all’alta montagna. Il paese domina tutta la vallata circostante del Velino. In questa splendida valle, rigogliosa e dalla natura incontaminata, sorgono numerosi siti archeologici, incastonati tra prati e boschi millenari.

Storia

L’origine dell’abitato di Castel Sant’Angelo risale all’alto medioevo ma non è accertabile sulla base di documenti. Gli edifici e le strade conservano una fisionomia rude e suggestiva rimasta quasi intatta. Il paese di Castel S. Angelo conserva ancora del suo passato, la torre dell'antico castello, resti delle mura merlate e la struttura tipica e suggestiva dei borghi medioevali. L’antico insediamento fortificato di Castel Sant’Angelo si trova poco lontano dal lago di Paterno ed è ancora parzialmente cinto da splendide mura. Al paese si accede da una porta con arco a sesto acuto. I suoi abitanti sostennero numerose lotte soprattutto nella guerra accesasi tra Re Ferrante d’Aragona da un lato e i Baroni ribelli dall’altro, spalleggiati da papa Innocenzo VIII, dall’Aquila e da molte altre terre della Valle del Velino e del Cicolano. Numerosi storici tramandano della permanenza della famiglia Mareri nel castello, dove raggiunse l’apice del suo splendore nel 1530. Circa un secolo più tardi Castel Sant’Angelo venne a contatto con la nuova realtà repubblicana che stava emergendo nei confinanti territori dello Stato Pontificio, già occupati militarmente dalle truppe della Repubblica Francese. Il secolo fu segnato da alterne vicende politiche di resistenza. Molte le tracce di civiltà di epoca pre - romana che si possono inoltre trovare nel tratto di Salaria ricadente nel territorio del comune di Castel Sant’Angelo. Nel territorio sono presenti diverse strutture archeologiche ed alcuni tratti dell’antica via Salaria. Uno dei più lunghi e meglio conservati è visibile all’interno di un laghetto dedicato alla pesca sportiva. La vicinanza ad un’importante arteria di comunicazione come la via Salaria e il fatto di trovarsi al confine tra il Regno Borbonico e lo Stato Pontificio, ha reso sempre la zona di Castel Sant’Angelo soggetta a fasi alterne di dominio e di conquiste.

Da vedere

Il castello - dominava la Via Salaria, ospitò per un breve periodo Beatrice Cenci. Il maniero, posto in una zona elevata sulla sinistra della via Salaria, era inespugnabile. Altri elementi architettonici che si notano testimoniano che quel castello era pronto alla difesa e all’attacco. Dall’alto delle torri del castello o dai rilievi si poteva comunicare nei tempi bui, con Cittaducale e Antrodoco. I caratteri medievali di questo caratteristico e affascinante borgo fortificato sono rimasti quasi inalterati..

La chiesa di San Rocco - e di origine altomedievale e trasformata nel XVI secolo. Quando Margarita d’Austria ricevette in dote dal padre, l’Imperatore Carlo V, alcune terre d’Abruzzo e la stessa Castel Sant’Angelo, a San Rocco vennero assegnati in dotazione due forni, un mulino ed una montagna e la rendita di tali beni doveva essere utilizzata per il mantenimento della chiesa e per altre opere pie.

La chiesa di San Biagio - si trova la chiesa parrocchiale di San Biagio. Caratteristica principale è l’elegante portale risalente al 1564: nel timpano, il Dio Padre benedicente, nei pennacchi dell’Arco, l’Annunciazione.

La torre e le mura medioevali - è il simbolo del paese. Imponente si erge sopra la frazione di Castel S. Angelo e domina l’intera valle del Velino. Dall’alto della torre venivano effettuati gli avvistamenti per prevenire qualsiasi tipo di attacco da parte di bande. Si arriva percorrendo un caratteristico sentiero all’interno del paese tra vicoletti e archi in pietra.

Il lago dei cigni - è ricco di vegetazione grazie all’abbondanza di acqua presente in zona. Tra le caratteristiche naturali del paese, l’enorme presenza di sorgenti e acque sia di superficie che sotterranee. Lo sguardo si perde così in un paesaggio affascinante e seducente con specchi d’acqua suggestivi e incantevoli che lasciano spazio all’emozione e all’immaginazione.

Come arrivare

In treno: dalla stazione Termini di Roma è la Metro A fermata Lepanto.

Tipologie