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Collalto Sabino

Collalto Sabino è un comune di 472 abitanti della provincia di Rieti. Sorge su un picco a Sud del Lago del Turano, al confine con l'Abruzzo. Ha una storia molto antica e un affascinante castello baronale, ora privato, più volte restaurato e modificato nel corso dei secoli.

Storia

La storia scritta del Castello comincia nel 1350. Tra i primi documenti pervenutici, una attestazione certa di una Baronia di Collalto nel 1440. Appartennero alla baronia molte località finitime sia della Valle del Turano che della Valle del Salto. Collalto è stato per secoli una terra di confine, testimone passivo e quasi mai coinvolto, di avvenimenti storici fin dai tempi più antichi: distruzione di Carseoli, dominazione dei Longobardi e dei Franchi, scorrerie dei Saraceni che, molto probabilmente, provocarono la nascita del borgo intorno ad una torre di difesa o di avvistamento. Vide la guerra tra Carlo d'Angiò e Corradino di Svevia, non appartenne mai completamente al Papato o all'Imperatore, anzi ebbe una certa autonomia tanto da poter battere moneta. Nella prima metà del 1500 appartenne ai Savelli, nobili romani. In 1564 Cristoforo Savelli, perseguitato dai creditori, vendette il castello al suocero Roberto Strozzi, figlio di Piero, famoso banchiere fiorentino, che fu esponente di primo piano nell'opposizione al regime tirannico dei Medici. Roberto Strozzi fu il primo restauratore del castello ma venne a morte e il castello fu venduto ad un altro nobile fiorentino: Alfonso Soderini. La fortezza di Collalto divenne una imprendibile rocca capace di contrastare attacchi nemici, con un volume di fuoco eccezionale per quell'epoca. Soderini abbellirono anche la parte abitativa in occasione di un matrimonio di uno di loro con una dama della nobile famiglia Mattei. Lo testimonia lo stemma "partito" con le armi delle famiglie Soderini e Mattei, posto sulla porta d'ingresso al salone e sull'altare della chiesetta di Santa Maria ove avvenne la cerimonia religiosa dello sposalizio. Nel 1641 Nicola Soderini, sopraffatto dai debiti, fu costretto a vendere il paese al cardinale Francesco Barberini, nipote del Papa regnante Urbano VIII, il quale completò il restauro e arricchì ulteriormente il palazzo baronale e l'imponente fortezza, conservando la baronia fino alla soppressione dei feudi. Nel febbraio del 1861 il castello e l'abitato di Collalto vennero saccheggiati da una banda di briganti formata da soldataglia borbonica, reparti pontifici e delinquenti comuni che, dopo aver piegato la resistenza degli abitanti, incendiarono il borgo distruggendo molti importanti documenti conservati nell'archivio del castello.

Da vedere

Il Convento di Santa Maria - antica pieve con affreschi absidali e statua della Madonna in trono con Bambino.

La chiesa cimiteriale di Santa Lucia - con affresco absidale della seconda metà del ‘600 del pittore Vincenzo Manenti.

La chiesa di San Giovanni in Fistola - si raggiunge a piedi in una mezz’ora circa da Collalto. Nella chiesa semidistrutta si conserva un affresco absidale opera del pittore Vincenzo Manenti

Castello di Collalto - e un splendido esempio di architettura militare quattrocentesca, ampiamente restaurato alla fine del secolo scorso, presenta ancora elementi architettonici tipici dell'epoca come i robusti torrioni e le mura merlate. Risulta ancora oggi particolarmente suggestivo l'imponente ponte levatoio che permette l'ingresso all'interno delle mura dove è possibile ammirare il gioco di geometrie del vasto cortile. La rocca è costituita da una torre quadrata centrale, due torri rotonde poste agli angoli, una serie di baluardi e postazioni per artiglierie di calibro diverso. Bellissimo è il panorama visibile dall'austera costruzione quadrata, che rappresenta il punto più alto del castello e dalla quale si possono scorgere il Terminillo, la Maiella e il Gran Sasso.

Come arrivare

In auto: e dista da Rieti 64 Km.

In treno: stazione più vicina e Carsoli.

Tipologie