Italynet

Hotel Fara in Sabina, Agriturismo Fara in Sabina, Bed and Breakfast Fara in Sabina

Italia

ricerca

Fara in Sabina

E un comune di 12.081 abitanti della provincia di Rieti. Il comune è ai confini con la provincia di Roma.

Storia           

L'origine di questo paese risale alla conquista Longobarda ed è implicita nel suo nome stesso il quale sta ad indicare, appunto, uno dei centri abitati eretto dagli invasori quali scolte avanzate verso il Ducato Romano. Intorno alla metà del secolo XI il paese e la rocca di Fara dipendevano già, in parte, dalla vicina e potente Abbazia di Farfa, e altre parti della fortezza e dell'abitato le pervennero nella stessa epoca in virtù di donazioni di devoti. Sulla fine del secolo poi il "castrum" di Fara fu violentemente occupato dall'imperatore Enrico IV o il quale però, più tardi, nel 1084 confermò solennemente all'Abbazia il possesso dell'importante terra fortificata. Tuttavia i diplomi imperiali e bolle papali non valsero ad impedire le usurpazioni perpetrate da signori rapaci ai danni dei Benedettini, ed infine, nel secolo XV , decaduta l'Abbazia di Farfa dal suo antico splendore, Fara venne concessa in feudo agli Orsini ai quali venne strappata per breve tempo, nel 1461, dal celebre condottiero Federico di Montefeltro. Tornò da ultimo alla Santa Sede che ne fece un capoluogo di Governo distrettuale. I primi segni del popolamento dell'area risalgono al paleolitico medio. Sono segnalati anche numerosi siti dell'età del bronzo, in particolare il bronzo medio, il bronzo recente e il finale attestato dal grande insediamento sull'altura "castelliere", recentemente individuato sulla sommità del monte S. Martino, dirimpetto a Fara in Sabina. La caratteristica più rilevante di questo periodo è la forte diffusione sul territorio di numerose ville rustiche, sviluppo che ha avuto nelle grandi linee due fasi principali caratterizzate una, nel II secolo a.C., dalle ville costruite in opera poligonale e l'altra, attorno alla metà del I secolo a.C., dall'uso massiccio dell'opera quasi - reticolata e da una strutturazione più articolata e complessa delle ville e delle loro pertinenze.  Nel 1830 il tessuto urbano era suddiviso nei quartieri di via S. Giacomo, di piazza della Chiesa, di piazza Forcina, di piazza del Pesce, degli Scaloni, dell'Ospedale e della Porta. Nel 1853 le principali contrade di Fara si chiamavano S. Giacomo, la Collegiata e la via del Governo. La chiesa principale di Fara era la Collegiata di S. Antonino, fondata nel Duecento, ma completamente ristrutturata nel Cinquecento, dotata di un organo e abitata da un arciprete con dieci canonici. Di maggior importanza rimanevano ancora quelle che si tenevano presso il monastero di Farfa, che, nonostante la crisi del cenobio benedettino, erano «Fiere di grande concorso, ove accorrono anche Mercatanti da lontane parti». Esisteva una sola la mola da grano gestita dalla famiglia Selli, mentre numerosi erano i molini da olio: uno dei monaci di Farfa, uno di Bernabei, uno di Lupi, uno di Sacchetti, uno di Turchetti. L'ottimo olio aveva attivato un consistente flusso commerciale con Roma, che vedeva impegnate molte persone.

Da vedere

Il borgo medievale - di origine quattro-cinquecentesca è completamente ristrutturato ed è uno splendore nel suo insieme. Usciti dal borgo una visita la merita anche la cappella della Madonna della Neve, nella casa-frantoio Tanteri in località Canneto.

Il Palazzo Baronale degli Orsini situato in via della Repubblica, è del 1400, di ottima ed elegante fattura è caratterizzato dalla rosa araldica della famiglia Orsini raffigurata nelle caratteristiche finestre.

Il Palazzo Brancaleoni - situato in piazza del Duomo, oggi totalmente restaurato e sede del museo civico che conserva reperti dalla preistoria alla romanizzazione della Sabina.

Il Palazzo Manfredi - situato in piazza Marconi è del XV sec. e fino al 1600 fu residenza della famiglia Foschi.

La Chiesa di S. Chiara - fu fatta costruire dal cardinale Francesco Barberini, oggi è sconsacrata e viene usata dall'Amministrazione Comunale per cerimonie di vario genere.

Il Convento delle Clarisse - è stato edificato nella metà del 1600 per volontà di Suor Francesca Farnese, utilizzando le fondamenta dell'antico castello di Fara, all'interno è conservato un pregevole affresco del 1410. Per rispettare i canoni imposti dalla regola della clausura, il convento non è visitabile all'interno.

Il castello di Fara - appare come già edificato prima del novembre del 1006. Fino alla metà dell'XI secolo le vicende di Farfa e di Fara furono del tutto divergenti. Solo intorno al 1050 l'abate Berardo I riuscì a portare il castello di Fara sotto il controllo dell'Abbazia. Successivamente il castrum fu occupato da Rustico, uno dei membri della potente famiglia dei Crescenzi Ottaviani, ma il 17 marzo del 1082 l'imperatore Enrico IV, in visita a Farfa, mandò il suo esercito ad invadere Fara.

Come arrivare

In auto: da Roma, percorrendo la Via Salaria fino a Passo Corese. Di qui la via Salaria prosegue verso Rieti, attraversando l’Alta Sabina. Da Passo Corese la via Ternana conduce a Terni attraversando la Bassa Sabina.

In aereo: l’aeroporto di Roma - Fiumicino “Leonardo da Vinci”.

Tipologie