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Marcetelli

Marcetelli è un comune di 101 abitanti della provincia di Rieti, il più piccolo, per numero di abitanti, di tutto il Lazio, e ha una superficie di 11,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 11,35 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 930 metri sopra il livello del mare.

Storia         

La fondazione di Marcetelli è abbastanza complessa e mostra in modo paradigmatico il rapido procedere dei diboscamenti lungo le pendici dei monti Carseolani, che ebbe un forte incremento all'indomani della conquista normanna della valle del Salto, avvenuta poco prima della metà del XII secolo e che comportò un profondo mutamento con la quasi totale sostituzione dell'antico manto vegetazionale, caratterizzato dal bosco misto, e con l'impianto massiccio del castagneto da frutto. L'insediamento, dapprima caratterizzato da nuclei pionieristici, incominciò ad accentrarsi intorno alla metà del XII secolo, come attesta la comparsa nel 1182 della pieve di S. Maria de Massitello, detta nel 1252 de Ilicis, a ricordo del lecceto che doveva contornare ancora la chiesa, e poi de Villa, per via del villaggio contadino che poco a volta le era sorto vicino. Da S. Maria, sempre nel 1252, dipendevano, tra le altre, le cappelle di S. Lucia, di S. Venanzio e di S. Martino de Marscitello. E’ possibile che fondatori del castello siano stati proprio i Mareri interessati a consolidare in modo stabile i loro possessi nell'area, che in seguito ne furono per lungo tempo possessori, tranne due brevi parentesi. La prima con Federico Il che privò Tommaso dei suoi fèudi, perché, dopo essere stato un fedele funzionario imperiale, aveva nel 1247 cambiato partito cedendo la Romagna, di cui era vicario, al pontefice. La seconda con Carlo I d'Angiò che punì i figli di Tommaso, Filippo e Giovanni, per il convinto appoggio concesso agli Svevi. Marcetelli, fu infeudato il 17 luglio del 1271 ad un fedele provenzale Guglielmo Accrochemoure,che lo detenne fino al 1278 - 1279 quando lo rassegnò alla curia angioina. Ridotto allo stato di casale, privato cioè del nucleo fortificato, ancor oggi in parte visibile in un colle a meridione dell'abitato, fu occupato illegittimamente dai fratelli Pietro e Stefano Colonna e nel maggio del 1284 re Carlo I impose la sua restituzione al legittimo feudatario Giacomo de Campaniola. Alla morte dei primi due, senza eredi, i feudi rimasero a Cesare e Marzio, che, per aver dato rifugio e protezione a banditi, fu condannato a morte nell'agosto del 1615 e giustiziato di lì a poco. La condanna comportò il sequestro di tutti i feudi, ma i figli di Cesare, assieme a Lelio, figlio naturale di Marzio, riuscirono nel 1623 ad ottenere la loro restituzione. Nel 1817 con il definitivo riordinamento dell'assetto territoriale della delegazione di Rieti, Marcetelli, con 410 abitanti, era considerato un luogo baronale del distretto di Rieti. Subito dopo, il 13 dicembre, però, il principe don Francesco Barberini rinuncio ai suoi diritti feudali sul castello. In anno 1853 a Marcetelli si vendeva soltanto sale e tabacco, gli abitanti erano 591, riuniti in 128 famiglie, che occupavano 116 abitazioni. La parrocchiale era dedicata a S. Vincenzo; la mola a grano apparteneva ai Colombi. Con questa particolare iniziativa cammina e cresce l'intraprendenza. Si può immaginare allora quanto sia familiare a Marcetelli, anche presso i non bottai, il repertorio dei ferri del mestiere. Fra essi Lombardo Fornara nato 1881 era quello più esperto. I fabbri marcetellani Cipolloni Romeo e Amaranto Giuli, morti nel 1962 - 1963, indirizzano invece la loro opera a forgiare zapponi, roncole, ferri per cavalli, muli ed asini.

Da vedere

Riserva Naturale delle Gole dell'Obito - è chiamata a proteggere, offre al visitatore la possibilità di immergersi in una natura assolutamente, autenticamente incontaminata. L'escursione permette di osservare vari aspetti della vegetazione dell'area protetta, ed interessanti fenomeni geologici.

Quercia di Marcetelli - e onosciuta anche come "Cerquabella", è una roverella colossale di età superiore ai due secoli, del diametro di oltre 5 metri e di altezza superiore ai 22 metri.

Ruderi di Mirandella - per comodo sentiero porta verso i ruderi dell'antico abitato, arroccato sul fianco di Monte Filone ed affacciato sulla valle del Turano, sopra l'abitato di Ascrea. Il percorso può proseguire intorno a Monte Filone, ritornando per il versante di sud ovest dove si aprono alcuni "pozzi" di origine carsica.

Chiesa Parrocchiale di S. Venanzio Martire - ha subito diverse trasformazioni ed alcuni dei suoi dipinti sono celati sotto diverse stratificazioni di intonaco. Quello che é possibile ammirare sono stati restaurati di recente grazie alla tenacia dei parroci ed al contributo economico dei parrocchiani.

Chiesa di S. Maria in Villa - presenta alcuni affreschi dello stesso periodo, in tutto il loro mistico splendore, si può ammirare l'incoronazione della Vergine osannata dagli Angeli. Una realtà artistica, realizzata da mano sconosciuta ed attribuita, da alcuni esperti, alla scuola pittorica abruzzese. La Bolla di Lucio III° dell'anno 1.182, "determinante i confini della Diocesi Reatina", la menzionava fra le parrocchie su cui si estendeva la giurisdizione spirituale ed il governo ecclesiastico della Curia di Rieti.

Chiesa sepolcrale di Santa Lucia - situata nelle immediate vicinanze del centro e la Chiesa di San Rocco, appena fuori dal "castrum", costruita dopo la pestilenza del 1.656 per la cura degli appestati, un modello di chiesa che si ritrova in numerose località.

Come arrivare

In auto: da Rieti, seguire la S. S. Cicolana per Avezzano fino alla Diga del Lago Salto, girare a destra e costeggiare il lago fino al bivio per Marcetelli.

In treno: fermata FS a Rieti.

In autobuz: linee CO.TRA.L. da Roma Tiburtina con cambio a Rieti. Si prosegue poi per Marcetelli.

Tipologie