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Monte San Giovanni in Sabina

Monte San Giovanni in Sabina è un comune in provincia di Rieti con una popolazione di circa 722 persone ed una superficie di 30,70 Kmq.

Storia 

La sua origine è semplice e chiara. E' un composto di Monte e del nome del santo venerato in loco. L'aggiunta della specifica "Sabina" risale al 1882. Se ricca ed interessante è la storia e la cultura di questo territorio, non meno suggestiva è la sua "storia" geologica. Questa storia risale ai tempi dell'antico continente Pangea, un unico immenso continente circondato da un unico grande oceano detto PanthalassaMonte San Giovanni divenne gradualmente il centro principale degli Orsini in questa zona. In questo periodo furono anche prosciugati numerosi laghetti che punteggiavano le vallate nei pressi del castello delle Macchie e della chiesa di S. Sebastiano, con indubbio sviluppo delle aree coltivate. Il comune rimase in possesso degli Orsini fino agli inizi del XVII secolo, quando il castello tornò alla camera apostolica, che nella seconda metà del Settecento ne concesse in enfiteusi i beni camerali dapprima ad Adriano Antoniazzi Tomassi e successivamente ad Antonio Flavi. La prima notizia dell'esistenza del castello di Monte San Giovanni è abbastanza tarda ed è contenuta in un contratto di vendita del 1240 conservato presso l'Archivio di Stato di Rieti. In questo anno infatti, anche se la data non è molto precisa, Giovanna de Radolfis, ultima discendente della consorteria del Camponeschi, i grandi colonizzatori delle aree in quota dei Monti Sabini, vendette a Napoleone Orsini i castelli di Poggio Perugino, di Monte San Giovanni, di Montenero e delle Macchie, oggi scomparso, insieme al giuspatronato su di un quarto della chiesa o abbazia di S. Maria de Monte, che era situata nei pressi di Castiglione di Cottanello. Un altro dei segni caratterizzanti del medioevo è la presenza di un numero molto elevato di edifici religiosi. La chiesa di S. Sebastiano de Laculo è la più antica chiesa del territorio di Monte S. Giovanni ad essere ricordata. Il numero degli edifici sacri era però ben più consistente nel medioevo. In un registro delle chiese della diocesi reatina redatto nel 1398, oltre a S. Sebastiano, sono ricordate quelle di S. Giovanni, di S. Pietro, di S. Vittoria e di S. Angelo. Un'altra importante pieve, dipendente a sua volta dalla diocesi di Sabina e contigua a S. Giovanni, era S. Maria di Montenero dalla quale dipendevano le cappelle di S. Pancrazio de Septerano, nota già nell'alto medioevo, di S. Giovanni de Leone, di S. Maria de Colle, di S. Simeone de Magalainis, che aveva cura d'anime, di S. Giustino de Collibus, di S. Savino de Podio Oliveti, di S. Paolo de Valeris, di S. Eligio de Driano, di S. Eleuterio de Muscino e di S. Andrea de Pazo.

Da vedere

Chiesa di san Giovanni Evangelista - di antica fondazione, conserva al suo interno numerose opere di artisti locali. 

La Grotta di San Michele è un piccolo santuario rupestre ricavato in una grotta, ed è circondato dai boschi del Monte Tancia. Ai bordi del pianoro, ci sono i resti, semisommersi dalla vegetazione, delle case dei frati dell'eremo di San Michele, al quale si accede attraverso una ripida scalinata scavata sul fianco della montagna, che conduce sino al piccolo terrazzo antistante la grotta. Nella grotta c'è un altare sovrastato dal ciborio, costituito da     due colonne e rivestito da due strati di affreschi. Sull'archivolto del ciborio il busto del Cristo è circondato dai simboli apocalittici dei 4 evangelisti, mentre sul fondo della lunetta, al di sopra dell'altare, si trova l'immagine della Madonna con il Bambino; sulla fronte del ciborio è affrescato l'Agnus Dei con ai lati le immagini dei profeti che si inchinano reverenti. Sulla parete della Grotta ci sono degli affreschi che rappresentano la Vergine Maria con il Putto e San Michele con la sua corazza dorata. Sulle pareti, inoltre, si notano concrezioni di vario tipo, formate dal depositarsi del carbonato di calcio che l'acqua infiltrata ha portato con sé attraverso le pareti calcaree, e che si è depositato nei punti in cui, lo stillicidio delle gocce succedutesi nei secoli, ha dato vita a formazioni di stalattiti e stalagmiti. Nella Grotta si possono incontrare anche i pipistrelli, che sostano appesi al soffitto, negli anfratti più nascosti.

Il monte Tancia - le cime più elevate della parte settentrionale dei Monti Sabini, sono costituite dal Monte Tancia e dal vicino Monte Pizzuto che sfiorano i 1300 metri. Nel massiccio del Tancia, ci sono due principali paesaggi vegetali: quello termofilo ed eliofilo del versante meridionale e quello mesofilo dei versanti settentrionale ed orientale. Il sottobosco favorisce la presenza del ciclamino, del bucaneve e di molte orchidee spontanee. Per quanto riguarda la flora, nel territorio di Monte San Giovanni, è numericamente rilevante la presenza del cinghiale, il quale trova rifugio nei boschi di querce, ma si spinge anche al limite dei centri abitati e coltivati.

Come arrivare

In auto: distanza da Rieti 20 Km.

In treno: stazione più vicina: Contigliano.

Tipologie