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Campora

Il comune di Campania si estende su una superficie die 2.890 ha., con un´altitudine che varia da un minimo di 380 metri e un massimo di 900 sul livello del mare. Confina con i Comuni di Laurino, Novi Velia, Moio della Civitella, Gioi, Stio, Magliano Vetere. Il nucleo abitato è situato sulla cima di una collina che domina la valle del Trenico, affluente del Calore. La posizione geografica è quanto mai impervia, in quanto la collina è circondata per oltre la metá da una profonda forra di origine carsica. Il territorio comunale fa parte del Parco nazionale del Cilento ed è caratterizzato dalla presenza di faggeti, castagneti e cerreti. L'economia di Campora è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento. Notevole è la produzione di buon prosciutto.

Storia

La zona di Campora prima dell’VIII secolo, molto probabilmente, non fu abitata né da famiglie né da comunità e dovette essere solo luogo di pascoli nel periodo estivo per il bestiame dei vicini abitanti della Lunigiana e della Toscana. Campora è citato la prima volta il 29 aprile 979 in una pergamena nella quale il preposto della cattedrale di Parma dà un livello a Guntardo prete di Campora; Guntardus presbiter de loco ubi dicitur Campore. Il paese viene di nuovo citato in un atto del 20 novembre 995 per una donazione del Vescovo di Parma Signifredo II in fundis quae dicitur Campora. Federico II nel suo atto del 1220 stabilì che gli abitanti di Campora, come quelli di numerosi borghi vicini, erano tenuti a partecipare alla manutenzione del castello di Laurino. La prima chiesa è ricordata nel Capitolo Decimarum nel 1230, ed era cappella dipendente dalla Pieve di Sasso Cappella Sancti Laurentii de Campora e di nuovo ricordata nella Ratio Decimarum del 1299, in altre pergamene del 1354, nel Regesto Antico del 1493, infine è Curata nel 1564 retta da Don Giacomo Ruffaldi dei Campora e sorgeva nella località chiamata Chiesa vecchia verso la località Croce di Mussatico. Questa chiesa venne distrutta da uno smottamento nei primi anni del 1600; fino a pochi decenni fa si intravedevano alcuni ruderi e, in occasione del dissodamento dei terreni circostanti, vennero alla luce sepolcri e anche un antico tintinnabulo di bronzo a forma piramidale conservato presso la chiesa parrocchiale. Nel paese vi erano 3 Oratori; il più antico fu eretto nel 1684 dai Cotti dedicato a San Giovanni Evangelista e distrutto nel XX secolo per fare posto ad un caseificio; il secondo per antichità è l'Oratorio della Divina Pastora, San Giacomo e San Francesco eretto dai Malori in località Malora nel 1797 tutt'ora esistente e ben conservato dalla stessa famiglia. Ultimo oratorio eretto nel 1863 dedeicato all'Addolorata, è stato fatto costruire dai Del Monte in località Campo del Fico, attualmente proprietà Bonomini. Il primo nucleo abitato del paese si costituì tra la fine del X e gli inizi dell’XI sec., intorno al monastero di S. Giorgio di Campora, un cnobio basiliano. Nel febbraio del 1821, a Campora, come nel resto del Cilento, i contadini occuparono le terre padronali e, nella Pasqua del 1823, la popolazione reagì violentemente al regime poliziesco dei Borboni. Anche Campora fu colpita dalla peste del 1656, che ne decimò la popolazione.

Da vedere

La chiesa di San Lorenzo - sorge isolata nell’estremità orientale del borgo, è dedicata a S. Lorenzo e venne costruita a più riprese: il corpo centrale e forse la Cappella di S. Lucia e l’anticamera del campanile sono del secolo XVII, mentre il resto risale al 1802. L’edificio è caratterizzato da un’ampia facciata delimitata da lesene angolari, sormontata da un timpano modanato affiancato da cuspidi in arenaria; gli spigoli dell’esile campanile sono abbelliti da una fitta sequenza di conci arenacei scalpellati a zigrino che rinforzano la muratura in pietra a vista. Nell’interno è visibile un’acquasantiera in arenaria, già fonte battesimale, del 1686 e un dipinto che raffigura S. Lucia del Vigotti. I consigli pastorali sono organi di laici che affiancano il parroco nella gestione della pastorale e lo aiutano nella gestione economica.

Cappella della Madonna della Neve - risalente al 1779, è situata ad un chilometro dall'abitato. In essa si possono apprezzare pregevoli affreschi, anche se purtroppo deteriorati dal tempo. All'esterno della Cappella si può ammirare una piccola acquasantiera.

Chiesa di San Nicola 1600 - navata unica, custodisce pregevoli statue in legno raffiguranti S. Nicola, la Madonna della Neve, l'Immacolata e il Crocifisso. In fase di restauro è l'organo a canne. L'edificio è stato costruito sulle rovine del Cenobio italo-greco di S. Giorgio risalente al IX secolo. Interessante è il bellissimo campanile parrocchiale, mentre nel suo interno si può ammirare l'affresco raffigurante San Nicola di Bari, patrono del centro.

Come arrivare

In Auto: l'autostrada A3, uscita al casello di Battipaglia, mediante la nazionale S.S. 18, la S.S. 166 degli Alburni, fino al km 22, ed infine, la S.S. 488 fino al bivio di Stio - Campora.

In Treno: stazione FS più vicina è quella di Vallo Scalo, sulla linea Roma - Reggio di Calabria.

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