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Castel San Giorgio

E un comune di 12.635 abitanti della provincia di Salerno, nella valle dell'Agro Nocerino Sarnese. Lo stemma comunale ritrae San Giorgio a cavallo con lancia. Il territorio comunale, situato a nord-ovest di Nocera Inferiore, si estende nella media valle del Sarno tra le terre del Nocerino Sarnese da un lato, e del Sanseverinese Montorese dall'altro. Castel San Giorgio è un centro agricolo, commerciale e artigianale e sede di industrie conserviere, che vanno a rappresentare una delle principali attività produttive, insieme a quella dei materiali da costruzione.

Clima

Il clima di Castel San Giorgio è quel tipico mediterraneo, cioè un clima mesodermico o delle medie latidutini con temperatura medie annue: max 39,4°c; min -4,7°c; media 16,8°c e che risente dell’influenza dei venti occidentali. Esso è caratterizzato da estati calde e secche e da piogge prevalentemente invernali, di norma inferiori a 1000 mm annui, dovute a venti occidentali, d’origine marina nei periodi invernale le estati, calde e secche, sono seguite da autunni ed inverni tiepidi ed umidi. Tale clima è favorevole alla diffusione dell’ulivo, degli agrumi, mandorli, allori lecci ed eucalipti, delle querce del tipo rovere e dei pini mediterranei.

Storia

San Giorgio è antico, ma soltanto durante il periodo Longobardo ebbe determinazione topografica. Essendo al centro dei diversi casali, durante il periodo delle Università Comunali, fu scelto quale luogo comune del territorio della valle, perché centrale e cessò il detto San Giorgio Soprano e San Giorgio Sottano. Certamente il toponimo iniziò a comparire dopo la costruzione dell’Acquedotto Augusteo, come riferimento di luogo di espurgo delle acque: Castella. Nel territorio veniva menzionata “Agella”, degli antichi Oschi e “Taberna” del primo secolo a.C. per la presenza in loco del Tabellario, quale stazione di corrieri postali e di ristoro con pernottamento. Nella piazzetta, prima della sede Comunale, vi era l’antica “Castella” dell’Acquedotto Augusteo e perciò il primitivo toponimo fu soltanto. L’ampio invaso, con due carrucole e ben sollevato dal piano stradale, con dei grandi e pesantissimi blocchi di pietra granitica tagliati a circonferenza, rimase attivo fin quando non giunse in San Giorgio l’acqua dell’Acquedotto dell’Ausino intorno all’anno 1929. Quando i Longobardi si ebbero bene consolidati nella nostra Valle e si convertirono al Cristianesimo per volere della loro regina Teodolinda, essi, da feroci persecutori dei Cristiani, diventarono i più attivi e fedeli seguaci di Gesù Cristo e dei Santi Martiri. Fu un secolo molto triste quello dell’espansione Longobarda nella zona, perché vi furono la peste, la carestia, la guerra Gotico-Bizantina e la distruzione di molti luoghi di culto cristiano per opera dei Longobardi. “Distrutti nel primo impeto di cieco furore e centinaia le città, le borgate, gli Episcopi, e i monasteri….desolatele campagne…sconvolto l’ordine dei municipi,turbato il diritto civile ed ecclesiastico. La porta maggiore del castello era a Santa Croce da ove aveva inizio la mulattiera che faceva giungere fin su, in dolce ascesa. Poi vi erano altre due porte che ancora si determinano con i due grandi gradoni del Pendino Scarano e De Caro, detto del crocifisso che è in fondo. Nel 1935, per allargare la strettissima Via San Giorgio - Santa Croce, fu abbattuto muro del castello Santa Croce. Rimaneva ancora un tratto di muro tra i due gradoni, ma anche esso fu demolito negli ultimi anni e venne costruito l’attuale palazzo. Le abitazioni si incominciarono a sviluppare fuori dal perimetro del muro, quasi addossate ad esso, ma dopo la prima guerra mondiale, per allargare la strada fu necessari ridimensionare l’abitazione di Bartolomeo Iennaco, capo della gendarmeria locale. I locali ora appartengono agli eredi Izzo ed in uno molto piccolo vi e il sarto Rescigno, poi viene la gradinata e poi altro piccolo locale in cui, un tempo, vi era una beccheria. Ampliata la strada si dovette quasi piegare ad angolo retto, perché il Pendio Scarano era sporgente. L’ultimo avvenimento vi fu nel 1946, quando si diffuse la notizia che il quadro della Madonna lacrimasse.

Da vedere

Castello longobardo: un tempo dominava tutto l'abitato con la sua possente mole.

Chiesa di san Michele Arcangelo: e di antica fondazione, che conserva al suo interno preziose opere d'arte.

Acquedotto Romano: d'importanza ingegneristica romana è l’acquedotto fatto costruire da Augusto nel I secolo a.C. che faceva scorrere nel suo condotto dalle sorgenti del serino l’acqua fino Capomiseno nella Piscina Mirabile dove era ancorata la flotta romana.

Cappella di Paterno: è interessata dal passaggio di un'altra strada che veniva da Sarno e passando per la cappella di Paterno s’immetteva nell’alta valle del Sarno.

Come arrivare

In auto: autostrada A30 Caserta - Salerno - Uscita Castel San Giorgio.

In treno: la stazione più vicina è a Nocera Inferiore.

In aereo: l'aeroporto più vicino è quello di Napoli - Capodichino.

Tipologie