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Cetara

E un comune di 2.355 abitanti della provincia di Salerno e fa parte della Costiera Amalfitana. Pittoresco borgo marinaro della Costiera Amalfitana, Cetara sorge ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti, si apre quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare. L'economia è legata principalmente all'agricoltura ed all'allevamento.

Storia

Le origini di questo borgo marinaro risalgono forse all'Alto Medioevo. Durante l'Evo Antico il suo territorio, quasi completamente disabitato, apparteneva alla giurisdizione della città etrusca di Marcina, coincidente molto probabilmente con Vietri sul Mare. L'insediamento marinaro dovette costituirsi nella seconda metà del IX secolo, quando si stabilì in quella località una colonia di Saraceni, cacciati poi verso la fine di quel secolo. Nel 1030 i cetaresi pagavano lo ius piscariae all'arcivescovo di Amalfi, mentre nel 1120 il duca Guglielmo assegnava al monastero benedettino di Erchie il diritto alla riscossione della decima che si pagava per l'attività della pesca nel mare di Cetara. E stato un paese di pescatori, non a caso il suo nome deriva dal latino "Cetaria", tonnara, o da "cetari", venditori di pesci grossi. Lo stesso vocabolo latino deriva probabilmente dal greco "Ketèia", che vuol dire sempre tonnara. Recentemente, nel libro "Cetara: una sponda del Mediterraneo", l'avvocato cetarese Costantino Montesanto avanza l'ipotesi, già citata nel libro di G.D.Serra "Lineamenti di una storia linguistica dell'Italia Meridionale", che il toponim o in realtà derivi dal termine "caeditaria", cioè "pertinenza della caedita", ossia luogo disboscato. Ancora, si potrebbe far risalire l'origine al termine "citrus", ossia limone, da secoli coltura importantissima non solo nel paese ma in tutta la Costiera Amalfitana. Al tempo della repubblica marinara, inoltre, i migliori pescatori della Costa risultavano essere proprio i cetaresi, il cui mare era molto pescoso; nelle acque di Cetara e del litorale limitrofo si pescavano dentici, cernie, murene. Altre qualità di pesce catturate con le reti erano i tonni, i palamidi, gli sgombri. Per la loro pesca si organizzava la tonnara che consisteva in una parete di reti massicce di canapa e sparto, sostnute a galla da una gran quantità di sugheri e fermate nel fondo con mazzere legate a grosse gomene e ancore.

Da vedere

Chiesa di San Pietro Apostolo - inserita nel contesto urbano, spicca la chiesa di San Pietro Apostolo, dedicata al Santo patrono di Cetara. Ristrutturata nel XVIII secolo, è ricca di elementi architettonici di grande interesse, come la cupola maiolicata e la torre campanaria duecentesca con caratteristica guglia ottagonale.

La Torretta - la sua caratteristica e possente torre fu realizzata, secondo la leggenda, dagli abitanti di Cetara a seguito di un attacco delle armate turche, avvenuto nel 1551. In passato aveva la funzione di difesa e avvistamento, oggi è il simbolo del paese.
Limoneto

La chiesa di S. Pietro Apostolo - fu edificata alla fine del IX secolo d.C. quando i normanni salernitani debellarono la comunità di saraceni insediatasi a Cetara e costruirono l’edificio sacro per testimoniare la superiorità della cristianità sui musulmani sconfitti. La chiesa, molto probabilmente in origine dedicata a S. Giacomo, è ad unica navata ed ha subìto con il passare dei secoli numerosi cambiamenti. La chiesa è stata ingrandita nel corso dei secoli con l’aggiunta di una costruzione sopra quella originaria e l’elevazione di una cupola. All’interno della chiesa sono da segnalare l’antico organo da poco ristrutturato, e una lapide bilingue che commemora Grandenetto d’Aulisio, il cetarese protagonista della liberazione del principe Federico d’Aragona fatto prigioniero dai baroni di Salerno nel 1484, episodio passato alla storia come “la Congiuradei Baroni”.

Chiesa e Convento di S. Francesco - il complesso monumentale francescano edificato alla fine del XIV secolo, è formato dalla chiesa di S. Francesco, dal chiostro dalla sede della Confraternita e dalle celle sovrastanti. Nella chiesa, sulla volta sono presenti numerosi affreschi; di particolare pregio nell’abside una “Deposizione” del pittore cetarese Marco Benincasa e sulla navata una raffigurazione di Suor Orsola Benincasa la venerabile cetarese fondatrice delle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione.

Chiesa della Madonna di Costantinopoli - chiesa venne edificata dal 1868 al 1870 nella parte alta del paese. L’edificio fu danneggiato dalla tragica alluvione del 1910 e fu parzialmente ricostruito nel 1921.

Come arrivare

In auto: sulla l'autostrada Napoli - Salerno, uscire allo svincolo di Vietri sul Mare e proseguire per la Strada Statale Amalfitana

In treno:
stazione ferroviaria più vicina è a Salerno che dista circa 9 km.
In aereo: l'aeroporto più vicino è Napoli - Capodichino che dista circa 50 km.

Tipologie