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Contursi Terme

E un comune di 3.275 abitanti situato in provincia di Salerno. Il centro è situato su di una collina che domina la valle del Sele. Lungo il fiume Sele si trovano gli insediamenti turistico-termali suddivisi in due poli, acque fredde e acque calde, per l'imbottigliamento e per le cure idropiniche, balneo e fangoterapeutiche.

Storia

Le origini di Contursi Terme sono state lungamente discusse da vari storici, dei quali qualcuno crediamo si sia lasciato prendere dal desiderio agiografico di collegare le origini stesse a fatti e personaggi importanti del passato, oppure sarà stato tratto in inganno dalla varietà di antichi reperti archeologici sparsi nel territorio. Ipotesi che non reggono di fronte alla critica moderna, come abbiamo detto in principio, basato principalmente sullo studio di reperti archeologici, venuti alla luce nel corso degli anni, per cui si devono formulare nuove ipotesi basate principalmente sullo studio dei reperti. A questo punto riteniamo si possa pensare che a Contursi esista un’antica comunità di origine incerta, incrementata poi dagli Osco - Sabelli, che discesero dal Sannio dal 600 al 550 a.C., e che scelsero Contursi con particolare criterio strategico difensivo, in zona dominata dai corsi d’acqua del Sele e del Tanagro. Quindi restò questo centro abitato, che non si dubita potesse già chiamarsi Contursi, in quanto, non molto tempo dopo, cioè alla fine del VI secolo d.C., con lo stesso nome viene indicato quale: punto più a Sud del Castaldo Conzano. Per quanto riguarda la presenza di Orso, Conte di Conza, questi, come narra la storia, fù cognato di Sinicolfo, principe di Salerno dal 839 al 851. Il Conte Orso fù un valoroso condottiero ed il più impegnato nella guerra civile fra Sinicolfo e Redelchi, quest’ultimo già gastaldo di Conza, che ambiva al principato di Benevento.Nel 1287, con Carlo II, il principato fu suddiviso in due parti e Contursi Terme venne a far parte del Principato Citeriore. Dal 1321 circa fino al 1450 fu feudo dei Sanseverino, che ebbero per un certo periodo il titolo di principi di Salerno, e fu sotto il loro dominio che dovette subire, probabilmente nel 1348, la distruzione ad opera di Ludovico di Ungheria, che era sceso in Italia per punire la regina Giovanna. Nel 1674 il castello fu acquistato dalla famiglia Parisano da Tolentino, marchesi di Caggiano, che lo tenne fino al 1823.

Da vedere

Chiese Bambino Gesù - fu inizialmente edificata per la devozione di San Giovanni e Santa Lucia. Nel 1600, a seguito di alcuni lavori di ristrutturazione, l’arciprete Paradiso consacrò la Chiesa del Bambino Gesù, dopo aver fatto arrivare da Napoli una statuetta che lo raffigurava, di fattura pregevole, sia nelle proporzioni anatomiche che per le vesti ricamate con filo d’oro. All’interno si trovano le statue di Santa Maria Immacolota Concezione e Santa Maria Addolorata.

Chiesa Santa Maria delle Grazie - originariamente di dimensioni più piccole, fu successivamente ampliata. Nel 1656, al suo interno, fu costruito un’ altare dedicato a Santa Filomena Martire, in ringraziamento dei suoi tanti miracoli, avvenuti, come narra la tradizione, durante i giorni della peste.

Chiesa Santa Maria degli Angeli - estremamente arduo individuare la data di costruzione della chiesa, ma di certo essa è precedente all’840. In una bolla dell’Arcivescovo Grati datata 14 agosto 1486, sullo scritto introduttivo agli antichi legati viene ribadito con chiarezza.

Castello Rosapepe - venne edificato nell’839 dal Conte Orso per difendersi dalle continue scorribande dei normanni, in una posizione che domina la piazza centrale del paese. Nel 1675 divenne proprietà della famiglia Parisano che lo tenne fino al 1807 fino a quando non divenne proprietà della famiglia Rosapepe.

Castello Palazzato - il piano superiore è stato realizzato nel 1800 mentre l'attico verso Nord è stato costruito di recente. Nella parte esposta al Sud si notano alcuni castelli, grossi pilastri di rinforzo alle mura di base, eretti nel 1770 a seguito dei danni di un forte terremoto.

Centro storico - conserva ancora uno dei suoi antichi ingressi. Al culmine di una scala dalla quale prende il nome, la porta detta della "Scala longa" è uno dei più suggestivi del piccolo borgo. Addossata a una struttura architettonica a forma di torre, fa da elemento di congiunzione fra la zona della chiesa del Carmine e la parte bassa del paese. Tracce dell'antica dimora dei signori del luogo sono visibili nella facciata di palazzo Mirra.

Come arrivare

In auto: l'utostrada Salerno Sa - Rc, direzione Reggio di Calabria

Tipologie