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Corleto Monforte

Comune cilentano è situato in Campania, fa parte della provincia di Salerno con circa settecentosessanta abitanti. Sorge su di uno sperone alle pendici sud-orientali dei monti Alburni, circondato dalle valli dei torrenti Palati e Rapi. Fa parte del Parco del Cilento e Vallo di Diano.

Storia

Corleto Monforte fu originariamente chiamata "Coryletum" per indicare il luogo in cui abbondavano i noccioli. In epoca piu recente stata proprieta di numerosi feudatari e a quest'ultima epoca risalgono le numerose fortificazioni e torri che ancora oggi si possono ammirare. Proprio a quest'ultimo periodo risale la cronaca secondo cui, durante la rivolta dei baroni contro Federico II nel 1246, le truppe dell’Imperatore, dopo la presa di Capaccio e la fine della rivolta, devastarono tutti i territori di coloro che avevano partecipato alla congiura e ne incendiarono i castelli per impedire ogni possibile futura offensiv. Di particolare interesse è il fatto che, dopo venti giorni di assedio, i Corletani, per dimostrare all’avversario di essere ben forniti di vettovaglie e capaci, quindi, di resistere anche a lungo, anziché lanciare pietre ed altre armi contro gli assedianti, lanciarono formaggio: ciò indusse il comandante imperiale a togliere l’assedio e, in questo modo, Corleto riuscì a limitare i danni e l’abitato non fu affatto toccato, anche in virtù delle possenti fortificazioni. Ben più numerosi sono, invece, i beni architettonici che Corleto Monforte custodisce gelosamente. Il principale è la Chiesa di S. Barbara, in origine tempio dedicato alla dea Diana, dea della caccia, e ciò per il fatto che Corleto abbondava di boschi e quindi di cacciagione. Il nucleo originario non era grande quanto l’attuale Chiesa e probabilmente cominciava dall’odierna balaustra e terminava alla penultima arcata. Appena la religione cristiana cominciò a diffondersi nella zona, il tempio fu dedicato alla Vergine e gli fu dato il nome specifico di "S. Maria dell’Elice", poiché davanti all’odierno sagrato si elevava un maestoso elice, abbattuto poi nel 1882 perché pericolante. La statua di S. Giovanni Battista fu acquistata a Napoli nel dicembre del 1719 e portata a Corleto con un mulo. Infine, si segnalano la Chiesa di S. Teodoro, che, edificata nel 500 dopo Cristo, rappresenta la prima parrocchia di Corleto Monforte, e la Chiesa della Madonna del Selice. La statua della Vergine è di stile bizantino, il che sta ad indicare che non fu modellata in Italia ma vi fu portata da lontano, probabilmente dalla Grecia.

Da vedere

Museo Naturalistico degli Alburni - nel museo si possono ammirare tutte le specie faunistiche del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Al primo piano infatti, il museo ospita oltre 50 specie di mammiferi, con lo studio di canidi, felidi e musteidi. Al secondo e al terzo piano sono custoditi tutte le specie europee di uccelli; infine al quarto piano sono esposti 15000 esemplari italiani, europei ed esotici di uccelli, in particolare coleotteri e l'entomofauna del Parco e dei monti Alburni.

Timpa degli Antichi - si tratta, in questo caso, di resti di insediamenti rurali, ubicati al confine con Sacco e raggiungibili solo a piedi. Il sito è ad accesso gratuito.

Chiesa di S. Giovanni - si trova sulla parte alta del paese ed ha un campanile a torre. La statua di S. Giovanni Battista fu acquistata a Napoli nel dicembre del 1719 e portata a Corleto con un mulo. Questo tempio, contrariamente a quanto si può credere guardando l’architrave della porta centrale recante la data del 1797, fu costruito nel 1568.

Come arrivare

In auto: dista circa 29 km dall'Autostrada A3 con uscita al casello di Polla. In alternativa, il Comune è raggiungibile anche mediante la Strada Statale n.166, all'altezza del bivio di Corleto Monforte.

In treno: stazione più vicina è quella di Battipaglia sulla linea Salerno - Reggio di Calabria.

Tipologie